Vera - Film (2022)

Tra istanze documentaristiche e finzione, il film ha come protagonista Vera Gemma, la figlia del noto attore. Ed è proprio lei la carta vincente di quest'opera di cui la sceneggiatura restituisce un intenso ritratto che ne fa una donna a tratti magari un po' eccentrica ma ricca di una grande e dolente umanità che la porta a una disarmante ingenuità di cui pagherà il salato prezzo. La parte più squisitamente narrativa è invece più risaputa. Buona la regia che pedina la sua protagonista senza mai giudicarla; notevole la presenza scenica della Gemma.

Vera Gemma è molto brava in questo film a metà tra la fiction e il documentario scripted, con la finzione però che prende il sopravvento e smorza la possibilità di credere a quanto si assiste. Con i dettami del cinema del reale, i registi pedinano Vera - ritratta senza nessuna ambiguità - nel suo percorso di generosità tradita, in mezzo a truffatori e personaggi che non la capiscono. Diverse situazioni (in particolare quelle dei provini oppure i dialoghi col fidanzato regista sanguisuga) sono fasulle e troppo scontate, finendo per annullare la sincerità che il film mira ad avere.

Un film di stampo documentaristico che fa riflettere su diversi temi, non solo sociali ma anche artistici. Ad esempio, sul ruolo dell'attore e del regista. Vera Gemma, protagonista della pellicola, ci mostra come l'attore influenzi il processo creativo del film, nonostante la funzione dell'attore abbia come cuore l'interpretazione e quindi "gerarchicamente" potrebbe apparire sottoposto al regista. In questo caso, forse perché l'oggetto dello studio è la sua stessa persona, riesce a condurre con mano gentile gli stessi registi e gli spettatori a guardare il mondo con i suoi occhi.