You can't kill Stephen King - Film (2012)

Sedotto dall’accoppiata titolo/locandina e dal godurioso miraggio di una valanga di citazioni kinghiane, abbandonato con le pive nel sacco e con la sensazione di esser stato uccellato: slasher inqualificabile, indolente, ironico senza averne i mezzi, sparpaglia quattro coltellate su un libro bianco e rifugge come la peste qualsiasi sagacia filmica. King da Chi l’ha Visto: echeggia in qualche rimando vocale, in una libreria con le sue opere e nella straordinariamente ilare motivazione del killer. A ramèngo!

Gruppetto di amici si reca nel Maine per una vacanza, nella stessa cittadina dove si dice viva Stephen King; verranno presi di mira da un killer. Commedia slasher a basso costo che nasce manifestamente come un omaggio al Re (si perde il conto delle citazioni a romanzi e racconti), senza riuscire a spingersi oltre. Lo script è raccapezzato, i personaggi mal scritti (persino il nerd amante di King, che dovrebbe ricalcare il Randy screamesco, suscita una sincera antipatia) e la regia inesperta. A parte una discreta illuminazione, la scarsità di mezzi è palese. Pochino pure lo splatter.