Piccolo capolavoro di Rollin: macabro e poetico allo stesso tempo. Grande uso anche di effetti sanguinolenti (che diventano quasi inostenibili per l'epoca nel finale). E addirittura gli attori recitano! E questa è una cosa molto particolare nei film di Rollin. Ottime anche la colonna sonora e l'atmosfera. Da vedere assolutamente.
Considerato da più parti come il piccolo grande chef d'oeuvre del regista francese. E si stenta a controbattere a questa affermazione, complice una storia drammatica sulla esistenza non voluta fatta di supplizi e morti che, a tratti, riporta alla mente quella del novello prometeo. Rispetto ai clichés tipici di Rollin meno impatto sessuale (pur non difettando i nudi della protagonista) mentre il sangue scorre a fiumi. Poesia della morte.
Questo film di Rollin chiude la parte più prolifica ed ispirata della sua carriera, dopo il non esaltante Zombie lake. Stavolta il regista francese affronta il tema dei morti viventi mischiandolo con le suggestioni vampiriche tipiche dei suoi film. L'atmosfera e l'eccellente fotografia sono come sempre i punti forti assieme a un uso massiccio dello splatter, normalmente meno pronunciato (nei precedenti lavori). Il tema della condizione di "non-morta" della protagonista è affrontato con forte drammaticità e con un nichilismo di fondo efficace.
Spettacolare pellicola di Rollin che innesta sulla consueta dicotomia amore-morte di vampiresca memoria una contaminazione zombi, forse anche per cavalcare la moda del periodo. Ne esce fuori un film dai toni accesi e con forti accenti splatter che, pur non lesinando momenti un po' cialtroneschi, è zeppo di immagini potenti e pregno della poetica del regista.
La fanciulla non-morta si risveglia contro la sua volontà, ma gli istinti ora sono primordiali: una vampira zombificata priva di sentimenti e arbitrio che si aggira spaesata tra gli esseri umani. Interessante variazione sul tema vampirico, supportato da una messinscena essenziale ma virtuosa, da effetti speciali e uccisioni goduriosamente macabri e da un commento sonoro interessante ed evocativo. Narrativamente vi è un po’ di stallo e la parte recitativa non sempre è impeccabile, tuttavia questo di Rollin rimane un horror di buon mestiere.
Rollin ricapitola le sue antiche ossessioni (sangue e vampirismo, amore fra donne e sadismo, stavolta esacerbato da scene cruente) tramite una messa in scena più controllata (e il cui sviluppo è, se non logico, almeno coerente). Ciò che guadagna in tal modo lo perde sul versante della bislacca visionarietà: il gioco, quindi, è a somma zero, anche perché il problema di fondo del suo cinema (fissazioni in luogo d'una visione intellettuale profonda e unitaria) rimane irrisolto.
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La bionda zombi protagonista della pellicola Francoise Blanchard,recito' in questo film grazie all'amica Fanny Magier che in questo film e' la vittima alla quale si ferma l'auto in mezzo alla strada,che la presento' a Rollin.
Il film è stato segnato da diversi dissidi tra il regista ed i produttori che imposero a Rollin
di riscrivere la sceneggiatura aggiungendovi qualche personaggio per rendere il tutto più facilmente commerciabile.
Fonte: Roberto Curti e Tommaso La Selva "Sex and violence. Percorsi nel cinema estremo" Lindau
HomevideoXtron • 30/05/14 18:22 Servizio caffè - 2204 interventi
Uscito anni fa nel dvd olandese ENCORE con sottotitoli in italiano:
Questo Rollin credo sia rimasto inedito da noi , però dalla locandina "davinottica" leggo "Un film di Jean Rollin", quindi parecchi dubbi mi sovvengono...
Io ho il dvd francese della LCJ Editions
Parecchie opere di Rollin (porno a parte) sono rimaste inedite (ahimè) da noi...