[1.01] Fear itself: Il segreto delle tre sorelle - Corto (2008)

[1.01] Fear itself: Il segreto delle tre sorelle

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dopo il successo dei Masters of Horror, Mick Garris torna all'attacco con una nuova serie di episodi horror. Meno improntata allo splatter rispetto alla precedente, FEAR ITSELF comincia subito con una cinquantina di minuti diretti da Breck Eisner. THE SACRIFICE è però l’ennesima variante senza idee del solito NON APRITE QUELLA PORTA, contaminato con elementi presi da THE VILLAGE (giusto per dire un titolo sul tema) e pezze zombo-vampiresche che donino un minimo di immortalità al nemico da combattere (giacché altrimenti, oggi, tutto finirebbe...Leggi tutto troppo presto). E dire che l’inizio non pareva affatto male: l'ottima confezione (notevole la fotografia) esaltava la scelta di paesaggi montani suggestivi entro cui quattro amici si muovono trascinandosi dietro una canoa contenente il più sfortunato di loro, vittima di un disgraziato incidente. Arrivati in una sorta di villaggio che pare (naturalmente) disabitato (e dominato da un cimitero un po' troppo vasto…), i quattro faranno amicizia con le tre belle bionde che presto salteranno fuori mostrandosi comprensive e caritatevoli. L'atmosfera sarebbe anche quella giusta, ma la scelta di percorrere strade già battute e strabattute senza aggiungervi un briciolo di personalità e affidandosi completamente a colpi di scena che tali non potranno più risultare a nessuno, penalizza l'episodio rendendolo dimenticabile all'istante. Più trascorrono i minuti più la storia precipita verso una banalità senza confini che finisce con l’annullare inevitabilmente le poche cose buone fin lì viste.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/09/08 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/09/08
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Daniela 29/03/09 10:30 - 12992 commenti

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Per quanto ho visto, sembra una caratteristica della serie quella di stuzzicare l'appetito con un bel prologo per poi adagiarsi nel convenzionale, lasciando l'amaro in bocca nonostante l'immancabile guizzo a sigillo conclusivo. Anche questo episodio inizia benissimo, con quattro compari nei guai in mezzo alla neve che arrivano in uno strano villaggio/fortino dal cimitero troppo affollato. Quel che segue però non riserva nessuna vera sorpresa e, non sorprendendo, non spaventa nè seduce. Si salva comunque per la discreta confezione.

Undying 14/08/09 12:07 - 3807 commenti

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Non comincia affatto bene la nuova serie ad episodi voluta da Mick Garris, realizzata sulla scia dei Masters of Horror. Il solito escamotage per proiettare i protagonisti in un ambiente da incubo (ovvero rimasti a piedi con l'auto) già preannuncia che ci troviamo di fronte ad un mini-film realizzato decorosamente (come fotografia, scenografia e recitazione dimostrano) ma piuttosto parco di idee. Tirare in ballo il vampirismo e una famiglia di fanatici (con una componente del gruppo pronta a redimersi) non aiuta lo spettatore, proiettato per l'ennesima volta di fronte ad una brutta copia di TCM.

Tyus23 26/07/11 12:49 - 220 commenti

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La più blasonata serie dei Masters Of Horror insegnava come fosse difficile trovare idee nuove in questi episodi televisivi; a giudicare da questo primo episodio Fear Itself non fa eccezione: soliti malcapitati nel solito villaggio permeato dai soliti misteri. La confezione è discreta, ma la tensione è pressochè assente e l'episodio, per usare un eufemismo, fatica a coinvolgere.

Jena 3/09/11 11:58 - 1619 commenti

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La nuova serie di Mick Garris (fatta con le seconde linee dell'horror) parte male (ma poi si riscatterà). Soliti malcapitati che arrivano nel solito luogo sperduto dove vengono accolti dallo solita famiglia strana e vengono fatti a pezzi dal solito vampiro immortale. Veramente zero originalità, in compenso tanta confusione ed una regia che non sa veramente che pesci pigliare. In definitiva un intruglio di cose già viste ma mescolate male. Noioso, si guarda l'orologio...
MEMORABILE: La staccionata ornata con i trofei di caccia...

Pinhead80 26/10/15 18:02 - 5180 commenti

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Quattro rapinatori si trovano loro malgrado a dover essere ospitati in una sorta di villaggio isolato dal resto del mondo. L'inizio fa presagire una storia alla Wrong turn, ma ben presto si viene catapultati in tutt'altro genere di incubo. Davvero niente male questo episodio della serie Fear itself perché elabora una bella combinazione di elementi orrorifici giocando molto sull'ambiguità rappresentata dalle tre procaci sorelle.

Buiomega71 23/12/16 00:15 - 3022 commenti

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Notevole l'inizio che sembra un Deliverance nella neve (di grande impatto la fotografia tra il candido innevato, di Attila Szalay) e Eisner si (ri)dimostra interessante metteur en scene. Tre belle (e bone, soprattutto la Monroe) sorelle seducenti (ma c'è sotto l'inganno) con qualche scheletro nell'armadio. L'atmosfera invernale e la ferinità femminea mi hanno ricordato il terzo Licantropia (il fortino). Però, poi, lo script di Garris si arena in banalità e risulta poco efficace (le sventagliate di mitra contro il vampiro, maddai). Non male la chiusa finale.
MEMORABILE: Cucitura delle labbra in stile La casa 4; Le targhe delle auto appese; Virginia seduce Diego e giù nella botola; La preghiera di Chelsea al crocifisso.

Minitina80 15/02/17 17:56 - 3114 commenti

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Breck Eisner decide di non inventarsi nulla preferendo mettere in scena un copione che prende spunto dalla letteratura classica dell’orrore. L’ambivalenza delle tre sorelle è l’unico vero punto di snodo dell’episodio, altrimenti prevedibile e fiacco. È tuttavia rifinito discretamente e calato in un paesaggio che ben si presta, mentre l’idea del finale aperto a conti fatti risulta scontata e perfettamente inutile in un mediometraggio del genere. Guardabile, ma piuttosto incolore e privo di spunti realmente interessanti.

Rufus68 30/10/19 20:56 - 3898 commenti

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Inizio promettente (i quattro in fuga) e prosieguo discretamente congegnato (il mistero delle tre sorelle). La rivelazione, purtroppo, inizia la sagra del già visto e una rumorosissima e prosaica lotta fra il "mostro" (non troppo mostruoso) e i Nostri: il tutto si affloscia, ovvio. Non manca il solito finalino a sorpresina (che l'appassionato accoglie, invece, con uno sbadiglio assai poco sorpreso). Attori anonimi.

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  • Discussione Mco • 27/12/12 19:36
    Risorse umane - 9970 interventi
    Il titolo italiano utilizzato da Cielo/Sky è:
    Il segreto delle tre sorelle.
  • Discussione Buiomega71 • 23/12/16 10:09
    Consigliere - 26669 interventi
    Quattro fuorilegge (tra cui uno gravemente ferito e con una pallottola in corpo), si arenano in una sperduta landa innevata in mezzo al nulla. Raggiungono un fortino isolato, cercando aiuto. Quì vivono tre sorelle biondissime che sembrano rimaste fuori dal tempo e dallo spazio e con parecchi scheletri nell'armadio...

    Parte bene il primo episodio dei "nuovi" Masters of Horror voluti ancora da Mick Garris (che scrive l'episodio e produce la serie), con suggestive location innevate abbagliate dalla fotografia di Attila Szalay (che aveva illuminato parecchi episodi delle due stagioni dei Masters...), che ricorda (come appunto dice uno dei protagonisti, Lemmon) le lande sperdute di Un tranquillo week end di paura

    L'atmosfera invernale, le tre sorelle con un segreto da nascondere, la ferinità femminea, il fortino sperduto in mezzo alla neve mi hanno ricordato il terzo capitolo di Licantropia (o Ginger Snaps che dir si voglia) minisaga da me molto amata, tra l'altro.

    Eisner si riconferma regista attento e buon narratore (dopo il notevole exploit del remake romeriano di The Crazies) e alcuni momenti sono notevoli (labbra cucite in pieno stile La Casa 4, Virginia che seduce Diego e poi giù nella botola, Chelsea che prega davanti al crocifisso mentre , alle sue spalle, il padre si rialza vampiro, la suggestiva, e silenziosa, chiusa finale), però, poi, lo script di Garris si dimostra fallace e con poco mordente, presentando un vampiro dal make up classico che non lascia tracce e non incute timore, vieppiù da cadute di tono imbarazzanti che fanno scricchiolare il tutto (le sventagliate di Uzi contro il vampiro, maddai)

    Da sturbo Mircea Monroe (con un decoltè tettofonico da infarto) e da apprezzare il senso di solitudine e angoscia che si respira nel fortino, tra botole, rimesse, resti di animali sulle staccionate, targhe d'auto appese, cimiteri, a testa in giù come in Hostel 2 e spizzichi di ombrosi segreti femminei.

    Sarebbe stato meglio se fossimo stati dalle parti di un We Are What We Are , invece che le solite vampirlate, ma tant'è...

    Da segnalare il BELLISSIMO commento musicale Lie Lie Lie composto da Serj Tankian, che apre la serie e ti entra subito in testa.
    Ultima modifica: 23/12/16 10:15 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 8/01/17 11:17
    Consigliere - 26669 interventi
    A conti fatti una bella esperienza questa sola stagione dei Fear Itself

    Certo, ora che ho finito gli episodi, posso dire che i Masters Of Horror erano più "horror" (appunto) e, anche se , alcuni, scivolavano nel grottesco, erano molto più viscerali e non badavano a spese in fatto di sex and violence (eppoi c'erano i due di Argento, che ritornava in forma smagliante!)

    Purtroppo, a differenza dei Masters, i Fear Itself sono stati penalizzati dalla rete che li ha prodotti (la NBC), che ha "ammortizzato" gore, sesso e violenza (a differenza della più libera Showtime dei Masters), anche se alcuni registi (Gordon, Bousman, Fessenden) hanno tentato di aggirare l'ostacolo "osando" un pò di più.

    Comunque , alla fine, ne sono rimasto abbastanza appagato. Non tutti erano prettamente horror e il twist finale (spesso inaspettato) il vero marchio di fabbrica di questa succosa antologia.

    Gli episodi migliori, almeno dal mio punto di vista, sicuramente quelli di Stuart Gordon (che supera di netto i due che ha diretto per i Masters), di Mary Harron (sorprendente la sua versione "femminista" della Fabbrica delle mogli), di Larry Fessenden (il più aggressivo, il più viscerale) e di Ronny Yu (divertentissimo, cattivissimo)

    Poi quelli che entrano nella media ma che hanno interesanti frecce al proprio arco: Breck Eisner e le sue due sorelline in odor di Licantropia (peccato per il pagliaccesco vampiro), Brad Anderson che imprime il suo stile e le sue tematiche da "complesso di colpa", John Landis al cazzeggio che però diverte non poco, Bousman tra infetti e vendette amorose al sangue, John Dahl che gioca con il "noir" (genere a cui non può farne a meno) e le proprie Metà oscure, Schmidt riprende il suo bellissimo Delitto + castigo a Suburbia e lo contamina con il J-Horror.

    I meno riusciti , sicuramente, Ernest Dickerson (la sua barzelletta sui licantropi lascia il tempo che trova, salvata in corner da un twist a suo modo geniale), Rupert Wainwright che spreca il suo talento per una storiella di reincarnazione e gelosie amorose alquanto fiacca (però osa, a dispetto degli altri episodi, un pò più sull'elemento sessuale e alcune inquadrature di bellezza estetico/videoclippara rimandono a Stigmate) e Eduardo Rodriguez, il meno dotato di tutti, che mette in piedi una storiellina banale e convenzionale, nonchè derivativa al massimo, tra La casa raiminiana e il "witch movie" (anche se l'incipit col sabba stregonesco faceva ben sperare)

    Alla fine, nel bene e nel male, tutti i 13 registi hanno lasciato la loro impronta autoriale e il loro stile riconoscibilissimo.

    Per me (e anche per il buon Garris, che stavolta, registicamente, si e chiamato fuori) una scommessa vinta.

    Non avranno la caratura dei Masters, ma avercene di antologie televisive così .

    Insomma, sotto le festività natalize non mi sono affatto annoiato e qualche "gioiellino" me lo sono portato a casa.

    FAVOLOSA la siglia iniziale che apre tutti gli episodi (ancor più di quella dei Masters), con la bellissima Lie Lie Lie composta da Serj Tankian.
    Ultima modifica: 8/01/17 23:48 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 8/01/17 11:33
    Consigliere - 26669 interventi
    Una vera delizia il cofanetto edito dalla francese Metropolitan

    Confezione cartonata a forma di tomba con uno scheletro in rilievo, che si apre a mò di libro, con all'interno i 4 dvd con tutti e 13 gli episodi.

    Disco 1:

    Eater di Stuart Gordon

    Spooked di Brad Anderson

    Community di Mary Harron

    The Sacrifice di Breck Eisner

    Disco 2:

    Something whit bite di Ernest Dickerson

    Family Man di Ronny Yu

    In Sickness and in Health di John Landis

    Disco 3
    :

    Chance di John Dahl

    Skin & Bones
    di Larry Fessenden

    New Year's Day di Darren Lynn Bousman

    Disco 4:

    The spirit Box Di Rob Schmidt

    Echoes di Rupert Wainwright

    The Circle di Eduardo Rodriguez


    Formato: 1.85:1

    Audio: francese, inglese (5.1)

    Sottotitoli: francese

    Come extra (in ogni episodio) il backstage

    Visto in inglese con sub francesi

    Da noi, per ora, aspetta e spera...
    Ultima modifica: 8/01/17 21:19 da Buiomega71