Horror vampirico con due vampire lesbiche che saziano i loro appettiti di sangue seducendo uomini nella loro villa; uno di loro viene mantenuto in vita come riserva di cibo: si salverà? Girato nel mitico castello usato dalla Hammer tantissime volte, è piacevole e il regista fa un buon uso delle scene notturne, le due sexy protagoniste sono convincenti, non manca il sangue.
La pellicola ha come carta vincente una delle dimore più suggestive mai apparse in un horror gotico (la location è abusata nel genere), abitata da una coppia di vampire assetate di sangue e pronte ad omicidi cruenti pur di procacciarsi del cibo; si amano e uccidono perché questo è il loro destino. La regia è curata, l'ambientazione tetra, l'erotismo calibrato ma carnale e le due donne sono pronte a tutto. Surreale e lesbico.
Le succulente vampirone saffiche (Anulka?) sarebbero già un motivo sufficiente, ma Larraz conduce bene, con adesione piena alle caratteristiche anche visive dell'horror inglese del periodo, e anche alle sue tematiche (in fondo è un ennesimo trattato di sessuofobia british). Il truce titolo italiano per una volta coglie nel segno, perchè di questo si tratta, anche per il buon Ted che almeno due volte non riesce (non vuole?) fuggire, quando pur potrebbe. Buono.
Donne vampire anomale, quasi antropofaghe. L'orgia tra il sesso e il sangue è molto esplicita e morbosa, a tratti disturbante, tanto che il film è un gore/sexploitation mascherato da horror. Perchè se non fosse per la brughiera oscura e per qualche passaggio di nubi nere (bella fotografia), oltre che per le scenografie alla Hammer, la storia andrebbe classificata in modo più materiale (gli sviluppi horror potrebbero dissolversi nel finale). Personalmente non lo reputo vicino al cinema di Rollin (come dicono taluni) in quanto meno raffinato e più violento.
Lento ma tutt'altro che banale, un horror erotico molto interessante, incentrato su una storia di disfacimento fisico e mentale (Cronenberg e Barker meno distanti di quanto sembri) in cui sesso e violenza, serviti con un piglio sorprendentemente vorace e sanguigno, si inseriscono in una suggestiva cornice da gotico moderno. Regia effettistica e un protagonista maschile anonimo, ma le due vampire bucano letteralmente lo schermo. Peccato che il finale, per quanto non consolatorio, lasci cadere numerosi ottimi spunti. Da non tralasciare.
E qui siamo al tappeto: c'è un piccolo sussulto alla fine quando si incrementa la potenza delle sevizie, ma non è leale difendere l'estrema limitatezza delle idee con una bella fotografia. Ok il paesaggio autunnale, le foglie secche che fan da altare a chi non può vedere la luce del giorno, ma un thriller-horror in cui la scena più bella è la scommessa di enologia è soltanto ridicolo. Vado oltre: l'errore della pacchianità della trama e del bighellonare su un particolare che invece era meglio sviluppare è un déja vu. Quindi monopalla più che meritato.
MEMORABILE: Il riconoscimento del protagonista da parte del vecchio direttore d'albergo: vista la piega finale avrebbe potuto suggerire un'altra interpretazione.
Non c'è nulla di nuovo nel film. I luoghi comuni vengono però esacerbati con violenza sino a decretare una parvenza di stile: l'omosessualità vampirica al femminile è ribaltata in femminismo (il maschio è tenuto quale sacca di plasma di riserva) e la bramosia di sangue quale compagna della lussuria diviene evidente sino al parossismo. Buone le musiche capaci di mantenere una apprezzabile cupezza di fondo. Molto debole il finale, purtroppo.
Lesbo erotico vampirico anni Settanta che, come spesso accade in questo genere, ha una sua eleganza formale. Buone soprattutto le location esterne: il castello, il bosco, il cimitero e la chiesa. Le vampire non hanno i canini ma usano più che altro la lingua, sia tra di loro che per lambire il sangue delle loro vittime, per un risultato poco riuscito. Il sesso è convenzionale e lo splatter non va oltre il mostrare corpi insanguinati. La trama non sarebbe male, ma doveva essere portata in scena con meno piattezza.
MEMORABILE: Le vampire che corrono per il cimitero; Il finale.
Sexy lesbo-vampire attraggono malcapitati autostoppisti nella loro antica dimora, per berne il sangue e infine ucciderli: plot che non si distingue per originalità e contenuti - dallo sviluppo drammaturgico pressoché inesistente - ma che viene calato in un'atmosfera riuscita di morbosa decadenza; il finale sembra puntare a un colpo di scena ma risulta poco efficace. Insomma un horror piacevole, sexy e piuttosto truculento che va visto per la sua generale aura da film maledetto e per il suo status di cult.
MEMORABILE: La corsa scattosa e confusa delle vampire in pieno giorno.
Josè Ramòn Larraz HA DIRETTO ANCHE...
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Tagliato (ingiustamente) dalle censure di mezzomondo.
La prima versione in Inghilterra venne tagliata dalla famigerata BBFC di ben 3 minuti.
La successiva edizione homevideo presenta un altro taglio di 26 secondi per eliminare la scena di sesso saffico sotto la doccia tra le 2 vampire protagoniste,particolari di sangue e quando vengono tolti i vestiti a Harriet.
Inizialmente anche il dvd Anchor Bay presentava una versione tagliata tagliando 5 scene di sangue.
Poi fortunatamente la Blue Underground ha ripresentato il film nella sua versione completa,e con un comparto d'extra d'eccezzione (dvd straconsigliato a mio avviso).