Al di là del mistero - Film (1944)

Film precedente a La casa degli orrori. Anche in questo caso c'è la riunione di tutti i mostri classici targati Universal e, come nel suo seguito, ci sono un buon ritmo, giusta tensione e un grande cast (vedi Karloff). Ottimo anche Chaney, sempre nel ruolo di Talbolt.

Scherzosamente, si potrebbe dire che la Universal iniziò a compensare una certa mancanza di qualità (la guerra impose pesanti tagli alle spese) con la quantità, inaugurando le sue parate di mostri. Karloff impreziosisce una pellicola gioiosamente delirante, in cui non manca un tocco di malinconia nel gioco di sentimenti non corrisposti tra l'assistente gobbo, la bella zingara e Talbott/Uomo Lupo. Affascinante la breve apparizione di John Carradine nel ruolo del vampiro, anche se il personaggio è un po' buttato lì per "completare la rigonetta".

Primo grande monster movie: tutti insieme appassionatamente (peccato in maniera così forzosa)! Dracula fa una breve apparizione e poi, appunto, si scioglie al sole. Il mostro di Frankenstein si vede solo gli ultimi tre minuti, quindi l'intera vicenda è incentrata su Daniel e Larry. Karloff ruba la scena, lo scienziato pazzo di turno così elegante e sottilmente doppiogiochista cattura i nostri cuori. Notevoli, comunque, le scenografie e i limitati effetti speciali. Kenton dirige un filmetto grazioso, ma decisamente non essenziale.

Una buffa parata di "mostri sacri", con un Boris Karloff sempre efficace, un John Carradine-Dracula poco incisivo e il solito Lon Chaney jr. nei panni del'uomo lupo. La logica narrativa è pressoché inesistente e col solo scopo di riunire assieme le tre celebrità (con sempre più esigui budget). C'è anche spazio per una storia in stile Freaks. Confuso ma godibile.

E' il seguito di Frankenstein contro l'uomo lupo, ma oltre ai due suddetti c'è una parte ritagliata anche per Dracula. Malgrado la forzatura di riunire più mostri, la Universal riesce a fare un buon film, nel suo stile collaudato, dalle piacevoli atmosfere e con ottimi attori (tra cui Karloff, che non impersona la creatura ma un dottore seguace di Frankenstein). Lon Chaney interpreta sempre il suo ruolo di licantropo e John Carradine sostituisce l'ineguagliabile Lugosi nei panni del Conte.

Al di là del mistero... ma quale mistero? Uno lo si intuisce: è un mistero come Larry Talbot si risvegli dai ghiacci con camicia e pantaloni asciutti; una mise, peraltro, che si ostina a tenere per tutto il film. Al di là di questo tenue enigma c'è poco da rilevare: il tutto è una goffa insalata di maschere hollywoodiane dell'horror (non mancano il gobbo geloso e la zingara), deprivati di contesto e atmosfera e ridicolizzati dalla serialità dei loro stessi stereotipi. Dracula, fra i tre, è il più pirla di tutti. Si salva il vecchio Boris.

C'è Dracula, ma non è Bela Lugosi. C'è Karloff ma non è la Creatura. E poi c'è Lon Chaney jr. che è sempre il mannaro Larry Talbot. Miscasting a parte, un cross over narrativamente ben allineato alle saghe matrice (lo script è di Robert Siodmack). Il successivo La casa degli orrori, spezzerà la continuity del ciclo. Nobilitato dalla presenza di Karloff, gode di scenografie sontuose e di un ritmo indiavolato. Erle C. Kenton sembra divertirsi come una bambino, riservando a ogni mostro una sequenza strabiliante.

Bizzarra rimpatriata di mostri Universal il cui plot assai anarchico (al limite del film antologico data la disarmonia fra i suoi elementi) mette assieme Dracula, l'uomo lupo e il mostro di Frankenstein. Tornano anche i mostri in carne e ossa Boris Karloff (in questo caso senza trucco) e Lon Chaney, più Carradine nei panni di un poco convincente conte Dracula (ruolo che riprenderà ne La casa degli orrori). Risalta la tragica figura del gobbo Daniel, un bravo J. Carroll Naish, mentre è assai antipatica la gitana di Anne Gwynne. Divertente e nostalgico, ma di certo non imprescindibile.