Le location esatte di "Sotto il vestito niente"

6 Novembre 2008

Situazione al via delle ricerche:
Si sapeva unicamente che il film era stato girato a Milano (generico), senza nessun riferimento ad alcuna location particolare.

Sotto il vestito niente, film-icona della Milano da bere degli Ottanta, non è girato con troppi esterni, ma se non altro è realmente ambientato (nelle sue parti “milanesi”) a Milano, e questo ci ha portato a fare il classico lavoro di sempre, che ha presentato almeno un paio di difficoltà che analizzeremo.
Dopo un’introduzione suggestiva allo Yellowstone Park dove lavora Bob (Tom Schanley), il gemello della vittima più importante (Nicola Perring), si passa per l’appunto nella “Milano da bere” tra fotografi, modelle e atelier di lusso, con le belle musiche di Pino Donaggio a impreziosire il tutto.

PROLOGO: ALLO YELLOWSTONE PARK
(Andygx, Lucius)
Le prime scene ci mostrano Bob (Tom Schanley), il futuro protagonista, ovvero il gemello di quella che diventerà la prima vittima, aggirarsi nei grandi parchi naturali americani. E' stato Lucius a decidere di trovare anche per questi qualche location caratteristica da inserire. Così ne sono state individuate due: la prima è la casupola in legno dove il ranger si ferma con il fuoristrada per mostrare la rivista con la sorella in copertina: si tratta di un ristorante all'interno dello Yellowstone National Park, dal nome Hamilton's Stores ed è situato nell'area del parco denominata Old Faithful area. La seconda location è invece il ponte di ferro sempre nello Yellowstone National Park  da cui il ranger avverte telepaticamente che la sorella è in pericolo di vita (una scena molto tesa e caratteristica). Si tratta per la precisione del Blacktail Deer Suspension Bridge, individuato da Andygx grazie a questo sito. Siamo nel Montana, ovviamente negli Stati Uniti.

1. L’HOTEL SCALA
(Markus)
Cominciamo subito con la location sicuramente più importante tra tutte, che è quella dell’albergo in cui alloggiano la gran parte delle modelle ed è sulla strada, un bell’edificio in centro. Sembrerebbe facile ritrovarlo, ma se digitate “Hotel Scala” sui motori di ricerca vi verrà mostrato solo un certo “Hotel Scala Nord”, vicino a Corso Sempione, che niente ha a che vedere col “nostro” Hotel Scala. Sembrava un palazzo del centro, il nostro, nascosto chissà dove.
E’ stato tutto merito di Markus se abbiamo potuto ritrovarlo. Scoprendo poi che non si tratta affatto di un albergo, perchè l’Hotel Scala è... il Teatro Filodrammatici, proprio a due passi dalla Scala! Mai nome (per quanto fittizio) fu più appropriato, dunque. Bob, giunto dagli States, andrà subito lì; poi, come prima passeggiata a Milano, si concederà una “vasca” in via Montenapoleone (già da qui una via simbolo, per i Vanzina) partendo dall’incrocio con via Verri  con una bella vista di molte vetrine.

2. FUGA NOTTURNA
(Renato e Markus)
Carrie, l’amica di Jessica che incontra Bob di notte, esce dalla casa del suo amante di notte per prendere un taxi, ma qualcuno glielo soffia sotto gli occhi. Tocca andare a prenderne un altro, così Carrie s’incammina e la prima tappa è Piazza San Fedele. Vediamo infatti la statua di Alessandro Manzoni (riconosciuta da Markus) che troneggia nella piazza inquadrata dall’alto. Un secondo dopo però è già in una larga piazza in cui si legge in terra la scritta TAXI. Pareva una stupidaggine trovarla, mentre invece quella piazza sembrava proprio non esistere. Dopo numerose ricerche a vuoto ero persino arrivato a credere che potesse essere a Roma, ma è stato Renato (uno degli specialisti di Milano) a farmi cambiare idea: interpellato, ha risposto quasi subito che quella è Piazza Duse, a pochi minuti da San Babila. Ma come? Piazza Duse è una piazzetta, questa sembra molto più grande... Invece aveva ragione lui ed è da complimentarsi: il palazzo che si vede sullo sfondo è proprio quello di Piazza Duse. Il punto è che quella piazza, che nel film appariva piatta e molto ampia, oggi è occupata da larghe aiole che ne movimentano il disegno, rendendola (rispetto al 1985) praticamente irriconoscibile. La fuga di Carrie continuerà per le vie del centro (dove perderà un tacchetto in un tombino) e finirà al solito Hotel Scala.  

3. BOB E IL COMMISSARIO DANESI AL FAST FOOD
(Markus e Zender)
Le scene che ci mostrano il dialogo tra Bob e il commissario al Fast Food sono girate in uno di quelli che erano i sancta sanctorum dei paninari. Il 1985 è uno degli anni boom del fenomeno, quando i giovani milanesi benestanti si trovavano al Burghy di San Babila coi loro bei vestiti firmati creando una vera e propria tendenza. Quello che si vede nel film non è però il Burghy ma la “seconda scelta” del tempo, ovvero il “Wendy’s hamburger” (o più semplicemente Wendy) di Piazza Duca D’Aosta 12 (quindi di fronte alla stazione). Il logo del Wendy è ben visibile durante il film, e al tempo altri Wendy a Milano non ne esistevano. Era un altro luogo di ritrovo importante, al tempo, come testimoniano certi articoli nell’archivio del Corriere. Oggi il Wendy non esiste più e lì in zona sono sorti ben due McDonald’s, distanti tra loro una ventina di metri. Il punto esatto in cui però era il Wendy non è quello in cui sta ora uno dei due McDonald’s, come ha fatto notare Markus che di quel tempo ha buona memoria. Era più spostato verso via Vitruvio. Ho voluto controllare bene e mi sono accorto che infatti il Wendy, nel film, non ha solo le vetrine sul viale che dà alla stazione come il McDonald’s di oggi, perché in una scena si inquadrano Danesi e Bob seduti con sullo sfondo una via dove si legge un’insegna “cappelleria”. Cercando su internet ho scoperto che una cappelleria in via Vitruvio esiste ancora ed è proprio di fronte all’angolo che dà sul viale della Stazione. Confrontando le immagini di oggi con quelle del film in definitiva si può concludere che il Wendy era esattamente all’angolo di cui sopra, dove ora (come vedrete nella foto) c’è il Caffè Panzera.

4. LA SFILATA DI MOSCHINO
(evidente)
Dopo un inseguimento fallito in Stazione Centrale è sempre lì che si rimane, perché la sfilata di Moschino cui partecipa tra l’altro Barbara (Renee Simonsen) e che si svolge sotto gli occhi interessati di Bob e del commissario, è organizzata sempre in Piazzale Duca D’Aosta, in uno stand organizzato per l’occasione e montato a ridosso dell’uscita della Stazione Centrale (ben visibile sullo sfondo). La scena è molto lunga, tutta in notturna, e propone una serie di canzoni pop di successo dell’epoca (si ricorda di solito “One night in Bangkok” di Murray Head, un vero tormentone).

EXTRA. VIAGGIO A LUGANO (Zeo)
Bob riceve un telegramma. Scopre che arriva da Lugano e va lì in treno a continuare le sue indagini. Lo vediamo arrivare alla stazione, proseguire sul lungolago e raggiungere l'ufficio postale dove incontra un'antipatica impiegata che si ostina a non dargli una mano. Per scoprire dove fossero le location svizzere si è fatto gentilmente avanti Zeo, un amico svizzero che lì vive: le ha trovate e le ha fotografate! Eccole di seguito; lasciamo a lui la parola:
1) LA STAZIONE
(Piazzale della Stazione): Quest'immagine è stata ripresa tra il binario 1 e il binario 2 della stazione ferroviaria di Lugano. Rispetto alle immagini riprese nel 1985 si possono notare alcune variazioni: la bacheca non esiste più, è stato aggiunto un orologio e spostati due elementi: il cartello con la scritta LUGANO ed il cartello con scritto Settore C Binario 2: quest'ultimo e' stato spostato di circa 20-30 metri in direzione Sud.
2) LA PASSEGGIATA SUL LUNGOLAGO
(Riva Antonio Caccia - Giardino Belvedere): Rispetto al 1985 è stato aggiunto un lampione dopo la panchina sulla destra e si può notare che sullo sfondo è cresciuto un palazzo imponente di colore verde (il nuovo Palazzo Mantegazza, il più lussuoso di Lugano). Questa costruzione verrà ultimana a breve e qualche anno fa si diceva che uno dei futuri inquilini sarebbe stato Michael Schumacher. Dall'immagine si nota che al di là del muro sorge un cantiere con baracche per gli operai ed una gru: sono in corso i lavori per la costruzione di un edificio residenziale, (commerciale e amministrativo) che sostituiranno l'ex Grand Hotel Palace (vedi http://www.ifec.ch/PDF%20ref.acustica/Palace.pdf). L'albero sulla destra, rispetto al 1985, è quasi completamente spoglio.
3) L'UFFICIO POSTALE
(Via della Posta): Nel 1985 questo era l'ingresso dell'Ufficio Postale chiamato POSTA LUGANO 1. Ora l'entrata è stata spostata di 10 metri, e più precisamente alla sinistra dell'immagine. Il numero 7 c'è ancora, mentre il cartello PTT munito di bandiera elvetica è stato tolto (sul muro ci sono 2 buchi). Era il vecchio logo dell poste svizzere. Dietro si vedeva, come oggi, l'Unione di Banche Svizzere. Tra lo stabile postale e bancario c'è una strada con parcheggi per scooter e moto: è la Contrada di Verla. L'INTERNO DELL'UFFICIO POSTALE tuttavia non è lì come sembra nel film ma tra Via Dogana Vecchia e Riva Vincenzo Vela. In realtà si tratta di una vecchia biglietteria ferroviaria vicino al lungolago. Oggi è un negozio di abbigliamento e la vetrata è coperta da scaffali. Dall'altra parte della strada la piccola gelateria esiste ancora.

5. GRAN FINALE 
(Zender)
Dopo una parentesi a Lugano di cui per ovvie ragioni non ci occuperemo (anche perché tutto porta a pensare che siamo effettivamente lì), possiamo tranquillamente passare al gran finale milanese, in cui seguiamo Bob arrivare col suo borsone in un’inquietante piazza del centro città. La piazza, come è ben evidente in più riprese, è la Piazza Meda di un tempo, quella in cui troneggiava al centro il monumento rotante di Giò Pomodoro (oggi spostato). C’è un problema però, perché quando Bob alza gli occhi al cielo e si sente “oppresso” dal paesaggio che lo circonda, non è un palazzo di Piazza Meda quello che vede! Quando sono andato lì per fotografarlo mi sono accorto che, lì, quello strano palazzo liberty proprio non c’è! Possibile?
Classico trucco cinematografico, che mi costringeva a cercare un palazzo a Milano senza avere alcun indizio (per poi magari trovarlo a Roma dalle parti del Coppedè, chi poteva dirlo?). La ricerca mi ha portato nei quartieri monumentali del centro di Milano e, dopo un bel po’, me l’ha fatto trovare all’incrocio tra via Melegari e via Mozart. Si tratta (come mi ha precisato Renato) di Palazzo Fidia (via Melegari 2), con la sua facciata in cotto, costruito negli Anni Venti dall’architetto Aldo Andreani e inserito da Architectural Digest tra le più belle case del mondo. Quando Bob guarda dal basso in alto siamo a Palazzo Fidia quindi, con il protagonista che ne segue il perimetro osservando verso l’alto e inquadrandolo molto bene, mentre invece quando Bob guarda dall’alto (e quindi dall’interno) in basso siamo invece nel palazzo molto meno “artistico” che fa angolo con Corso Matteotti in Piazza Meda. La doppia natura della costruzione non si percepisce e l’effetto ottenuto è ottimo, a conferma delle doti non comuni del Vanzina versione thriller.

Foto e testi: Zender (Zeo per Lugano).

ARTICOLO INSERITO DAI BENEMERITI ZENDER E MARKUS  (con l'aiuto di ZEO)

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commenti (2)

RISULTATI: DI 2
    Lucius

    3 Ottobre 2010 16:14

    Ottimo lavoro, come sempre.Complimenti.Lucius.
    Jens1974

    19 Gennaio 2018 18:15

    caro Zender, complimenti! aggiungo una precisazione sul fast food Wendy a Milano: quello in Centrale non era l'unico, c'era anche un secondo locale sito in piazza Argentina, dove adesso vi è McDonald. Me lo ricordo bene, ci andavo con i miei! ;)