A hole in my heart - Film (2004)

Lontano dalla precedente legeresse di Fucking amal e Together, Moodyson rovescia drasticamente segni e toni e dispensa una sonora sprangata nelle gengive centrifugando una sarabanda di note dolenti ed eccessi di ogni colore e sfumatura con una nevrastenia linguistica speculare al malessere dei personaggi. L'esito ha dell'insostenibile, per asprezza tematica e limiti del mostrabile costantemente violati e scavalcati. Un'opera che scartavetra cuore nervi anima e stomaco, purtuttavia necessaria.

Duro, audace, inconsueto, eccessivo: tutti aggettivi che calzano a pennello per questo film... Soprattutto se si pensa ai lavori precedenti del regista svedese, che paiono diretti da un'altra persona. Moodysson ha voluto fare un film sporco, ma sporco sul serio e lo ha ambientato sul set di un porno semi-amatoriale, ovverosia quanto di più squallido si possa immaginare. Pur non del tutto controllato dal suo autore, è un film che mostra per l'ennesima volta il talento di un regista difficile da imbrigliare. Comunque solo per stomaci forti.

Decisamente poco mainstream ma interessante. La base è quella della solitudine umana e della difficoltà a comunicare in modo sincero. Il regista la mette in scena con scene anche forti ma veraci, contestualizzate in uno squallore ambientale fatto di chillometri di carne messa a nudo, sopraffatta, artefatta e rigurgitata. Sopassedendo a qualche inserto forzato e alla ripetitività della parte centrale, si apprezza l'umanità degli interpreti, nella loro semplicità e fanciullesca espressività.