Note: Aka "Flight Crew", "Final Take-Off - Einsame Entscheidung". Remake di "Atterraggio zero" (1980) con alcune modifiche sia nella galleria dei personaggi che nella natura della catastrofe naturale da terremoto a eruzione vulcanica.
Ottimo successo russo ampiamente premiato ai Golden Eagle Awards grazie a un apparato di effetto speciali di tutto rispetto. Il protagonista Aleksey Gushchin (Kozlovskiy) è un valente pilota militare che nelle prime fasi si fa cacciare per insubordinazione dovuta al suo buon cuore: durante un trasbordo in piena tempesta ha preferito infatti scaricare dall'areo come zavorra un'auto destinata a ricchi signori piuttosto che un gran numero di doni da consegnare in beneficenza. Perso il posto, si rifà candidandosi come copilota per i viaggi di linea e, dopo un esame di volo simulato durante il quale si schianta durante l'atterraggio, viene promosso comunque perché il passaggio...Leggi tutto sarebbe stato troppo arduo per chiunque. La prima “missione” lo porta però già a dover compiere un atto importante: recuperare gli abitanti di un'isola delle Aleutine che sta soccombendo a causa di un'improvvisa, catastrofica eruzione vulcanica. Giunto lì assieme al suo capitano, il più anziano Leonid Zinchenko (Mashkov), si accorge che la situazione è ancor più drammatica del previsto: l'isola sta andando a fuoco e chi cerca di raggiungere l'aeroporto con piccoli furgoni deve fare i conti con la lava che deborda ovunque! La pista principale si copre di olio combustibile e il capitano, prima che anche quella di servizio diventi inagibile, decolla con un aereo più piccolo e parte dei sopravvissuti. Gli altri, che Aleksey sta ancora faticosamente recuperando dai furgoni, arriveranno con lui più tardi e l'unica possibilità che ormai resta è decollare dalla pista incendiata. Ma siamo solo all'inizio di quelli che saranno problemi e disastri in sequenza, condotti da una regia che indubbiamente mostra di saper gestire bene lo spettacolo. Gli effetti non sono il solito 3d agghiacciante delle sottoproduzioni americane e si vede: aiutato da riprese in costante movimento, il film garantisce buona tensione e molte sono le scene (anche tra quelle sull'isola, in mezzo a lava ed eruzioni) che colpiscono nel segno. Peccato per la scarsa resa di personaggi la cui profondità psicologica è pari a zero. Per quanto interpretati con buon mestiere, i protagonisti non offrono che dialoghi di servizio inevitabilmente associabili - questi sì - alle produzioni medio-basse a stelle e strisce. E soprattutto si evidenzia la scarsissima capacità di dare un minimo di spessore ai disgraziatissimi passeggeri: i tentativi di creare ad hoc microstorie che li possano rendere un minimo riconoscibili cadono nel vuoto e non ce n'è uno che riesca a ritagliarsi uno spazio proprio. Non resta che accontentarsi delle performance in cabina di comando, dove almeno l'assistente pilota è l'affascinante Aleksandra (Grudyte), con la quale Aleksey non può non provarci (nonostante il difficile frangente). Molte avventure aspetteranno i nostri, e convince almeno il fatto di non voler sempre salvare tutti a ogni costo. Si procede costantemente tesi e sballottati fino alla pirotecnica conclusione, la quale anticipa una coda inutile e mal gestita che dimostra l'imbarazzo russo nel doversi prestare ad abitudini straniere (l'epilogo stiracchiatissimo) a cui sarebbe stato sicuramente meglio sottrarsi. Deudenti anche le figure alla torre di controllo con l'entrata in scena del papà di Aleksey, che ben conosce i segreti del Tupolev al centro del film e qualche suggerimento buono lo dà.
Pilota valente radiato dall'esercito per troppo buon cuore trova un nuovo impiego nel settore civile, venendo coinvolto nell'evacuazione di un'isola minacciata da un'eruzione vulcanica... Salvando gli effetti speciali di discreta fattura, paragonabili a quelli di un qualsiasi blockbuster USA di medio livello, il film è un concentrato di stereotipi popolato da personaggi indistinguibili l'uno dall'altro, a parte tre o quattro caratterizzati tanto sommariamente da far sperare che tra un botto e un crollo spuntino fuori lohnson oppure Butler a rendere la visione meno anonima.
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DiscussioneDaniela • 29/03/21 15:02 Gran Burattinaio - 5929 interventi
E' il remake di un film sovietico del 1980 dal titolo Atterraggio Zero (in originale "Ekipazh"), con alcune modifiche sia nella galleria dei personaggi che nella natura della catastrofe naturale da terremoto a eruzione vulcanica.
DiscussioneZender • 29/03/21 15:11 Capo scrivano - 47891 interventi
Curioso che in entrambi i casi l'unico ad esserseli visti sia finora il Marcel, che non s'è accorto di come questo fosse il remake dell'altro (forse appunto per le evidenti differenze tra i due). Adesso però capisco perché - come mi ha riferito - Wupa Wump durante la proiezione continuava a ripetergli "Ma l'abbiamo già visto questo!", con lui che negava portando il sito a testimonianza.
DiscussioneDaniela • 29/03/21 15:23 Gran Burattinaio - 5929 interventi
Zender ebbe a dire:
Curioso che in entrambi i casi l'unico ad esserseli visti sia finora il Marcel
Non è più l'unico: questo me lo sono visto ora anche io, e per giunta in solitudine, senza neppure un Wupa Wump a farmi compagnia,,,
DiscussioneZender • 29/03/21 16:01 Capo scrivano - 47891 interventi
Daniela ebbe a dire:
Zender ebbe a dire:
Curioso che in entrambi i casi l'unico ad esserseli visti sia finora il Marcel
Non è più l'unico: questo me lo sono visto ora anche io, e per giunta in solitudine, senza neppure un Wupa Wump a farmi compagnia,,,
Benissimo! Capisco il voto, meno l'eventuale presenza di Wupa Wump di genere maschile, la cui esistenza non mi pare sia mai stata segnalata sulla Terra.
DiscussioneDaniela • 29/03/21 18:46 Gran Burattinaio - 5929 interventi
l'eventuale presenza di Wupa Wump di genere maschile, la cui esistenza non mi pare sia mai stata segnalata sulla Terra.
pensare che me lo immaginavo simile ad un personaggio da film di supereroi, tipo Benedict Wong nel MCU...
DiscussioneZender • 29/03/21 19:03 Capo scrivano - 47891 interventi
Ahah nooo, è semplicemente, come da storia davinottica, la centralinista slovacca del primo Davinotti Point che è poi andata a convivere col Marcel.