All'inseguimento della Morte Rossa - Film (1995)

Harry Palmer, agente del servizio segreto britannico rimasto disoccupato, accetta di recuperare una micidiale arma rubata nei laboratori russi. Ma l'intrigo è appena ai suoi inizi. Non particolarmente memorabile, ma neanche da tirare via. Il merito va ascritto sopratutto al grande Michael Caine, che riprende con grande efficacia il ruolo di Palmer. Buon ritmo e belle scene d'azione. Con un ulteriore capitolo.

Ennesima avventura di Harry Palmer, l'agente del servizio segreto interpretato (come sempre) da Michael Caine. La trama spionistica, piuttosto banale e svolta in modo un po' confuso, non è molto originale ma viene salvata da un pizzico d'ironia; Caine sembra un pochino troppo statico (così come Sarazin). A migliorare le cose ci sono un paio di sequenze d'azione ben girate e una bella ambientazione. Troppo poco per farne un prodotto appetibile. Un pallino e tre/quarti, arrotondato a due perché siamo sotto Natale.

Con l'avvento della Perestroika, nuovi e vecchi veleni si affacciano al mondo per mano di chi vuole seminare la morte. Ma non si può prescindere ancora dall'agente Palmer, nel dare filo da torcere ai russi. I colpi di scena e gli svelamenti sono il pane quotidiano di questa storia un po' troppo ingarbugliata per essere credibile ma che solo l'ironia tutta inglese di Michael Caine (qui in forma smagliante) saprà inebriare come si deve. Meno carismatico Jason Connery.

Licenziato dal servizio segreto di sua Maestà, l'agente Palmer viene assoldato dalla concorrenza per trovare una pericolosa arma batteriologica. Spunto poco originale per un film che viaggia per tutta la sua durata sul crinale della banalità. Poche sorprese, tanta ovvietà e poco divertimento e suspence per una storiellina davvero di poco conto e dal fiato corto. Caine ci prova in tutti i modi, ma il film non decolla mai nonostante la sua classe e la sua ironia. Forse con un suo perché, ma poco interessante e mai davvero avvincente.