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VOLTI ITALIANI NEL CAST
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/11/22 DAL BENEMERITO RAMBO90
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- Quello che si dice un buon film:
Enzus79 - Non male, dopotutto:
Galbo, Cotola - Mediocre, ma con un suo perché:
Rambo90, Capannelle, Daniela, Thedude94
Parte molto bene con venti minuti misteriosi e ritmati. Poi comincia la prima digressione/flashback e si perde per non trovare mai più la strada. Russell confeziona una storia di spionaggio che si vorrebbe con basi storiche ma, al di là di una confezione certamente ineccepibile, pecca in verbosità e lungaggini finendo per annoiare a morte. Cast enorme ma non tutti sono valorizzati e non tutti hanno il ruolo adatto. La cosa migliore è l'ironia, che funziona discretamente.
Dopo tante prove riuscite bene Russell inciampa in uno dei suoi progetti più ambiziosi, forse nel tentativo di lasciare un'impronta ben definita che però non porta a nulla di veramente coinvolgente. I personaggi si ispirano a persone reali ma con un taglio grottesco che non sempre aiuta. E se Bale concede espressioni convincenti, la recitazione caricaturale di altri protagonisti e l'esagerata verbosità fanno da zavorra in alcune fasi del film. Per molti del cast (sulla carta notevole) è difficile trovare lo spazio adeguato e l'arrivo della fine non provoca rimpianti nel pubblico.
Nell'America degli anni Trenta, un medico e un avvocato reduci della Grande Guerra si trovano coinvolti in un complicato intrigo dai risvolti internazionali inquietanti... Tra thriller e commedia grottesca, un film ambizioso ma riuscito solo sul piano formale: dopo una partenza brillante, la storia si avvita infatti su se stessa diventando dispersiva per colpa di una sceneggiatura verbosa e poco strutturata incapace di mettere a fuoco tutti i personaggi in campo, sprecando così buona parte del prestigioso cast (a parte Bale, che fornisce ulteriore prova della propria versatilità).
Un trio di amici molto affiatati vive una storia che inizia alla conclusione del Primo conflitto mondale e giunge fino agli anni Trenta, da Amsterdam a New York. David O. Russell dirige un film ambizioso piuttosto bistrattato da critica e pubblico ma da non disprezzare integralmente. A fronte di una storia eccessivamente confusa, va rimarcata la capacità del regista di ricreare a dovere il clima di tensione e sospetti dell'epoca. Felice si rivela inoltre la scelta del (ricco) cast, con la punta di diamante rappresentata da uno straordinario Christian Bale, raramente cosi bravo.
Si poteva fare di più in questo modesto film da molti punti di vista, a partire dall'utilizzo sbagliato di un cast ricco di volti notissimi che interpretano i loro personaggi tanto per, senza passione, messi lì soltanto per svolgere il compitino, fino ad arrivare a un finale poco coinvolgente e pedante. La regia di Russell, così come la fotografia, non sono in discussione; il problema è la sceneggiatura, priva di mordente e senza un briciolo di spinta emotiva che porti a fare il tifo per i protagonisti, che di per sé hanno una storia molto importante da raccontare.
Negli States degli anni Trenta tre amici (di cui due reduci della Grande Guerra) vengono immischiati in una trama per capovolgere il quadro politico americano. Buon film, in cui commedia e giallo si mescolano discretamente. Interessante e coinvolgente, prende inoltre spunto da un fatto realmente accaduto. Ottimo il cast (su tutti ovviamente Crhistian Bale). Scorrevole nonostante le due ore e più.
Simpatico e divertente film che ondeggia tra spy-story, commedia e un pizzico di thriller. L'inizio è scoppiettante, poi la storia si ingarbuglia un po' (causa flashback), ma non a livelli eccessivi e fila comunque via senza problemi anche grazie a ritmi che si mantengono sempre discreti. Buona la confezione. La Robbie è meravigliosa, il resto del cast fa la sua parte e complessivamente fornisce una bella prova. Come detto nella didascalia iniziale, ciò che si vede sullo schermo è ispirato a fatti realmente accaduti.
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- Il personaggio interpretato da De Niro si ispira alla figura del generale dei marines Smedley Butler, coinvolto suo malgrado nel 1934 in un intrigo politico noto come "Business Plot", ossia il piano di un gruppo di potenti uomini d'affari statunitensi di rovesciare il governo in carica per insediarne uno dittatoriale sul modello di quello di Mussolini.
Butler denunciò al congresso di essere stato avvicinato da alcuni magnati per convincerlo ad unirsi a questo piano in considerazione della sua popolarità presso i reduci di guerra ma, anche se la commissione d'inchiesta parlamentare concluse i suoi lavori affermando che le sue dichiarazioni erano fondate, non venne preso alcun provvedimento nei confronti dei presunti complottisti e anzi lo stesso Butler venne pesantemente attaccato dalla stampa e fatto passare come un visionario millantatore.
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