C'era una volta il crimine - Film (2022)

C'era una volta il crimine

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sempre più labili i ponti tra presente e passato e maggiore il richiamo alla fonte primaria esplicitata dal titolo del primo capitolo: se in NON CI RESTA CHE PIANGERE Benigni e Troisi incontravano Leonardo e Savonarola, qui Giallini, Morelli e Tognazzi se la vedono con Pertini e Mussolini. L'idea (anticipata alla fine del sequel) è quella di riportare in Italia la Gioconda, conservata in un castello francese durante la Seconda Guerra Mondiale e recuperata facilmente dai nostri già...Leggi tutto nei titoli di testa, che riassumono a fumetti l'azione lasciando subito capire quanto il quadro di Leonardo sia in fondo solo una scusa per bloccare Moreno (Giallini), Giuseppe (Tognazzi) e il nuovo entrato Claudio (Morelli) - che sostituisce Alessandro Gassmann - nel 1943. Il raggiungimento del portale di Camogli pensato per il ritorno, infatti, fallisce causa smascheramento della copertura: in fuga dai tedeschi i tre si rifugiano in un casale dove incontrano la futura nonna (Crescentini) di Moreno e pure la madre, all'epoca bambina. Proprio quest'ultima, nel tentativo di nascondersi dai nazisti che irrompono, salirà sulla camionetta del nemico che la porterà verso Napoli. La nuova missione diventerà inevitabilmente quella di salvare la piccola percorrendo l'Italia da Nord a Sud accompagnati dall'agguerritissima “nonna”. E' durante questo viaggio che incontreranno Pertini (Ravello), con il quale si concederanno una divertente partita a scopone rievocando inevitabilmente quella molto più comica di Benigni e Troisi con Leonardo, e pure Mussolini (Camerini, che di nome fa... Duccio). Tutti sketch senza una sceneggiatura solida a sorreggerli; un po' la sensazione che dà tutto il film, una volta di più affidato all'estro di attori brillanti che spesso ci mettono del loro, per salvare la baracca. Soprattutto Giallini, il più naturale e dotato nel ricorso al tradizionale coattismo romano come fonte primaria di una comicità spontanea ed empatica. Anche Morelli mostra buona vena nel ruolo del professore aggiuntosi alla missione e utile al gruppo per chiarire molti passaggi storici oscuri ai suoi compagni di viaggio, mentre è il comunque bravo Tognazzi a dover gestire i dialoghi più dozzinali (la citazione della solita finale del mondiale 1982 con la frase rivolta ai tedeschi: "E ricordati questo nome: Paolo Rossi"). Edoardo Leo resta invece nel presente (prima dell'infelice epilogo alla "arrivano i nostri") assieme a Massimiliano Bruno (regista dell'intera saga) e Giulia Bevilacqua, questi ultimi più utilizzati perché chiamati a intervenire talora in soccorso interpretando i messaggi lasciati dai tre nel passato. Una commedia in costume, sostanzialmente, che gioca coi prevedibili anacronismi ma senza un vero progetto alle spalle che sappia andare molto oltre a scontri elementari coi nazisti e a qualche momento più riuscito (in particolare nella prima parte). Il deludente finale comprende un'estenuante sparatoria (talmente fasulla da assomigliare a una partita di softair) aggravata dall'arrivo di un camioncino di ultras della Roma sulle note di Venditti. Insomma, se in qualche occasione ci si spinge ad affrontare con piglio non disdicevole tematiche profonde legate a un momento storico complesso, in troppe altre si cede a una superficialità penalizzante, a una semplificazione rabbrividente che fa subito ripensare con immensa nostalgia ai tempi del Sordi in bianco e nero. Si resta in una sorta di terra di mezzo che non convince: un film sbilanciato, grottescamente limitato nella rappresentazione di figure storiche importanti come Pertini e Mussolini (da cui si ricavano giusto un paio di buone battute) e debolissimo nei brevi passaggi al presente. Mancano gli spunti realmente comici, manca la capacità di evolvere da un'avventura nel passato che porta i protagonisti da un luogo all'altro meccanicamente. Gli gioca invece a suo favore l'aver riunito un cast affiatato e tutto sommato in palla. Tra le donne la Pastorelli compare giusto per la sparatoria conclusiva e la Crescentini incide poco, qui fotografa per passione che passerà una notte a immortalare Mussolini.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/03/22 DAL BENEMERITO REEVES POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/03/22
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Reeves 12/03/22 00:27 - 2244 commenti

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Massimiliano Bruno manda ancora più indietro nel tempo i suoi personaggi che questa volta devono fare i conti con i nazisti, l'8 settembre, la Gioconda e molto altro ancora. Lo spunto non è banale e questo viaggio nel tempo centra l'obiettivo per il quale è stato creato: far sorridere e al tempo stesso dare un punto di vista su uno dei momenti più oscuri e vergognosi della storia nazionale.
MEMORABILE: L'incontro con Pertini.

Markus 13/03/22 18:39 - 3693 commenti

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Arrivato ormai al terzo capitolo della saga, Massimiliano Bruno fa retrocedere la vicenda al 1943, in piena Seconda guerra mondiale. Cambia la circostanza, piuttosto curata nei costumi e decisamente meno sul fronte del divertimento. Di fatto, come nei primi due capitoli, la vicenda è sostenuta dalla presenza di alcuni dei grandi attori di oggi, che regalano ai personaggi a loro affibbiati un'impronta stilistica. Le magagne saltano però fuori nella seconda parte del film, nella quale consumato l'effetto novità si rasenta uno stucchevole trash in cambio di davvero pochi e scarsi spunti comici.

Rambo90 19/06/22 03:59 - 7706 commenti

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Tremendo capitolo finale di una saga che non aveva mai detto granché. Qui già dall'incipit tirato via (Morelli al posto di Gassmann senza troppe spiegazioni) e liquidato con i titoli si capisce che la sceneggiatura ha come unico interesse quello di creare un presupposto per sketch comici. Ma si ride poco perché tutto è prevedibile e il cast maschile sempre sopra le righe poco può davanti al vuoto cosmico. Si salva la ricostruzione d',con una bella fotografia e la partecipazione ispirata di Ravello. Sprecato il cast femminile. Sparatoria finale tremenda.

MAOraNza 31/07/22 23:59 - 244 commenti

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Tremendo. Questo terzo capitolo di una saga già mediocre di suo è altamente indigeribile. È tutto brutto, male acconciato, studiato e, soprattutto, non fa quasi mai ridere. Eppure il cast è di medio-alto livello, ma il risultato è che con una scrittura sciapa e approssimativa, persino gli attori (Giallini in primis) diventano meno che macchiette prestate a tragicomici sketch di grana grossa, poco divertenti e surreali per bruttezza. Noioso, bacchettone e patetico. Terribile.

Anthonyvm 27/11/22 17:43 - 5726 commenti

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Terzo capitolo altalenante sia sul versante comico (dalle battute banali, o neutralizzate da inutili puntualizzazioni post-punchline, si passa a simpatici quadretti, come la partita a scopone con Pertini) sia su quello visivo (ricostruzioni rispettabili si susseguono a fastidiosi poverismi da cinema indie, fra abusi di color-correction e scarse coreografie corali), ma nel complesso digeribile, a patto di adeguarsi alla leggerezza con cui si trattano fatti storici così tragici e delicati, meritevoli di ben più fine umorismo. Qualche variazione nel cast non incide troppo sul risultato.
MEMORABILE: Incontro con nonna e mamma di Giallini; Il ponte fatto saltare; Il nascondiglio del Duce; I civili preparati per la fucilazione; La sparatoria finale.

Galbo 26/03/23 17:55 - 12407 commenti

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Un passo avanti rispetto al "raffazzonato" precedente; in questo episodio siamo in piena Seconda guerra mondiale e i nostri eroi hanno rubato la Gioconda leonardesca ai tedeschi per riportarla in Italia. E' decisamente positivo l'innesto tra gli attori di Giampaolo Morelli, che trova una buona intesa con Marco Giallini. Ai due si devono i momenti più divertenti del film, che presenta una discreta, benché giocoforza semplice, ricostruzione ambientale. Peccato che la lunghezza sia eccessiva e il finale troppo tirato per le lunghe.

Lupus73 18/11/23 23:37 - 1500 commenti

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La saga coatto-zemeckisiana continua e questa volta viene meno la componente poliziottesca in favore del film di guerra, poiché i viaggi temporali si spostano tra partigiani, fascisti e nazisti nel periodo più delicato: il '43. Diverse trovate da dramma-commedia piuttosto azzeccate, tra errori di arredo e caricature di personaggi storici (l'attore per Mussolini è veramente fuori dalle righe), ricostruzione storico-distopica interessante, ma la trovata finale manda tutto un po' a rotoli per la sua vena macchiettistica estremamente grossolana e gratuita. Il primo resta il migliore.

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  • Discussione Mauro • 18/10/22 08:26
    Disoccupato - 12006 interventi
    Nelle intenzioni originarie questo doveva essere il terzo ed ultimo capitolo della serie. Invece in questi giorni sono in corso le riprese del quarto capitolo (titolo ancora non stabilito)
    Ultima modifica: 18/10/22 08:26 da Mauro
  • Discussione Mauro • 9/12/22 11:12
    Disoccupato - 12006 interventi
    Mauro ebbe a dire:
    Nelle intenzioni originarie questo doveva essere il terzo ed ultimo capitolo della serie. Invece in questi giorni sono in corso le riprese del quarto capitolo (titolo ancora non stabilito)

    Mi correggo... non si tratterà del quarto capitolo ma di una serie a puntate per Sky dal titolo "Non ci resta che il crimine - 1970"