Il giorno del signore - Film (2020)

Le premesse sono tutt'altro che buone: stravaganze esorcistiche in salsa messicana, affrontate con un piglio semi-serio a un passo dal trash (il sogno coi crocifissi urlanti), fanno sembrare il tutto l'ennesimo epigono friedkiniano in stile Il marchio del demonio. Ma poi c'è la svolta: finiamo catapultati in una sorta di torture-porn neo-inquisitorio dai marcati accenti umoristici, violentissimo ed esilarante al contempo. Il twist successivo è quello che chiunque si aspetta, ma anche in questo caso certe trovate trasgressive si fanno apprezzare. Peccato solo per una chiusa banalotta.

Pellicola spagnola dal soggetto esorcistico piuttosto particolare con confezione pregevole, fotografia con penombra predominante, una prima parte di circa un'ora come lungo antefatto all'esorcismo ma che si rivela di gran lunga la più interessante; viene approfondito il rapporto tra l'esorcista e la ragazza lasciata in custodia dal padre, e si rimane su filo del dubbio tra l'esuberanza adolescenziale e la possessione. Gli ultimi 30' di esorcismo si muovono tra gli standard friedkiniani e un forte senso dell'ironia, ma non mancano picchi forti come l'incesto. Godibile.

Nuovo appuntamento fra bene e male in un contesto esorcistico fuori dai canoni di normalità. Ilarri imbastisce un horror che prende spunto da vari soggetti senza tralasciare modelli già visti (il prete-relitto umano) affiancandoli intelligentemente con forme non convezionali, attraverso un esorcismo peggiore della possessione stessa. Il regista però gioca la carta dell'ironia per smorzare la tensione, riuscendo nel suo scopo ma danneggiando nel contempo la pura componente horror. Discreta prova del cast.

Un prete nelle vesti di esorcista-inquisitore (e già per questo perseguito dalla legge) accetta, non certo di buon grado, di intervenire e "liberare" la figlioletta di un vecchio amico. Nella prima parte - più interessante - il regista insinua il dubbio (si tratta di ribellione adolescenziale o di possessione?), mentre il clou della vicenda comincia con una seduta inquisitoria talmente crudele da virare all'ironico (l'armamentario usato, litanie e preghiere tra una tortura e l'altra), che smorza molto l'aspetto orrifico che ci saremmo aspettati. Un restyle di un genere ormai abusato.

Film messicano che si innesta nel filone esorcistico ibridandolo con il torture porn. Crea discreta tensione giocando con lo spettatore costringendolo, quasi fino alla fine, a sospettare di follia più che di possessione. Buon cast per due terzi: bravi e criptici l'esorcista e la ragazza, completamente sbagliata la scelta del padre della ragazza al quale viene affidato un ruolo semiserio, forse per stemperare alcune scene forti. Sequel preannunciato: mah!