Lee Marvin, ormai praticamente ritiratosi dal cinema da quasi un decennio, ritorna in Francia come rapinatore di banche in fuga con il grosso colpo, nella campagna della Loira e presso una problematica famiglia di rurali del luogo. Avere Marvin con tutto il suo bagaglio storico di ruoli nel genere noir era già un bel colpo, ma la regia di Boisset lo supporta con classe e una ricerca stilizzata; a volte fine a sé stessa, ma in alcune sequenze di grande suggestione, come per l'onnipresente elicottero della polizia che volteggia sui campi di grano. Ottimo Victor Lanoux laido.
MEMORABILE: David Bennent che sperpera per bordelli; Le campeggiatrici/turiste da spiare tra le spighe di grano, di Lanoux; La colonna sonora di Francis Lai.
Un noir indeciso sulla strada da prendere, con tante anime miscelate che però non trovano mai una giusta amalgama; eppure con suo fascino, vuoi per la fotografia assolata, vuoi perché una delle ultime interpretazioni di Lee Marvin. I momenti migliori sono quelli legati alla sua fuga, mentre trascurabili sono le grottesche caratterizzazioni dei rozzi contadini che lo trovano e cercano di ricattarlo. Alcune cose vorrebbero essere morbose ma risultano demenziali, molto meglio quando l'atmosfera si fa seria e si passa alle sparatorie. Brava Miou-Miou in un ruolo ambiguo.
Yves Boisset HA DIRETTO ANCHE...
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* Lee Marvin pare abbia salvato la vita a Pierre Clémenti durante le riprese della sequenza dell'esplosione di un'auto.
* Yves Boisset afferma nella sua autobiografia che Marvin rimase sobrio durante le riprese del film (1984), nonostante avesse una solida reputazione di alcolizzato. Dopo le riprese, Marvin si ubriacò tanto pesantemente che avrebbe spaccato la faccia a un poliziotto per le strade di Orléans. Ma alla fine si sarebbe scusato con il poliziotto portando molti fiori nella sua stanza d'ospedale. Sempre secondo Boisset (nella sua autobiografia, "La vie est un choix"), nonostante non parlassero né capissero la stessa lingua, Marvin e Jean Carmet divennero amici durante le riprese.
* L'aspirante gangster Chim si fa chiamare Aniello Dellacroce, che era il nome di un sottocapo della famiglia criminale Gambino aNew York. Fonte: Imdb