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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Cosa c'è di più facile da organizzare se si vuole esser certi di conoscere un bel po' di belle ragazze disponibili? Sherman (Katos) non ha dubbi: dopo aver notato l'avvenenza delle giovani scartate dall'agenzia di casting dove lavora sua sorella, capisce che la chiave è il cinema. Si indice un'audizione ("cattle call" in inglese) per un film che mai si farà e si attende che una serie di aspiranti attrici, splendide e potenzialmente disponibili, si presenti. Non un'idea nuova, proprio no, ma a quelli del National Lampoon non importa: un po' di sesso da teenager, un po' di battute grevi, belle figliole in déshabillé e...Leggi tutto il gioco è fatto. Un soggetto minimale, che si esaurisce nei primi dieci minuti, giusto il tempo di permettere ai tre protagonisti di organizzatre la truffa. Sherman ci mette infatti un attimo a convincere l'amico Ritchie (Nicholas) e il mezzo rimbambito Glenn (Bader) che la cosa può funzionare e in pochi giorni lo studio improvvisato (peraltro tappezzato di locandine dei film del National Lampoon) è pronto a ospitare la sfilata di bellezze, che tirano avanti un bel pezzo sparando frasi in libertà: cosa mi piace, il mio rapporto col sesso, frasi veloci di fronte alla telecamera che riprende, gran poppe in bella vista... Vane le richieste di chiarificazioni su un film tutto da inventare e che i nostri annunciano si intitolerà “Perfect for me”. Di cosa parla? Uomini e donne. Anzi no, solo donne... Insomma, prevedibile improvvisazione con lo scopo di cominciare a frequentare qualcuna delle aspiranti attrici fuori dal lavoro e portarsela a letto. Se però Sherman ci prova sfacciatamente con più d'una, Ritchie s'innamora invece perdutamente della dolce Marina (Mollen) e Glenn s'imbambola senza più riprendersi davanti alla procace Laurel (Eggert). Le coppie sono quasi fatte e si completano quando Sherman individua infine nell'intraprendente Nikita (Handler), che non sembra proprio tirarsi indietro di fronte a nulla, la sua partner. A quel punto però le tre ragazze chiedono di più, vogliono la sceneggiatura (“Che ci vuole? Copiamo i sottotitoli di un film ed è fatta”) e la truffa comincia ad essere difficile da coprire... La seconda parte della pellicola è comunque occupata soprattutto dalle storie incrociate delle diverse coppie, ognuna coi suoi problemi. Un modo come un altro per procedere quando le idee scarseggiano (e in questo film rasentano lo zero), puntando a qualche momento di tenerezza o al modesto divertimento dato da Glenn che sembra sempre più rintronato e si lascia andare a frasi sconvenienti, costantemente rapito dall'amore per Laurel. Una commedia che affronta temi tipici per il National Lampoon ma con meno volgarità del previsto, utilizzando un umorismo al solito basico e l'assenza di battute minimamente ricercate. Un'operazione nel complesso inoffensiva, qua e là riabilitata da un cast azzeccato e vivace, chiusa da un'ultima parte in tribunale (il giudice è Paul Mazurski!) piuttosto patetica che conferma la scarsa plausibilità del tutto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/10/20 DAL DAVINOTTI
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