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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il problema principale di tutti i sequel dell'unico vero classicissimo di Ivan Reitman è che non sono mai riusciti a far quagliare il singolare, geniale mix di avventura, horror e divertimento. Se infatti le prime due componenti possono essere in qualche modo replicabili, la terza è assai più difficile da mantenere su buoni livelli. I sequel nemmeno ci provano, pensando che basti molto fumo in faccia e qualche discreto effetto speciale per ottenere più o meno gli stessi risultati del 1984. Proprio no, e lo dimostra anche questo ennesimo capitolo scialbo, insapore, che si legge tutto sul volto di...Leggi tutto un Bill Murray ripiazzato lì a forza. Gli mettono in bocca quattro battute perlopiù infelici lasciandolo in scena cinque minuti verso metà film (i migliori) vestendolo poi con la divisa d'ordinanza per un finale in cui fa poco più che la comparsa. Né più né meno di Ernie Hudson, già in ombra nel primo capitolo e qui del tutto ininfluente.

L'unico a guadagnarsi un ruolo di un certo rilievo è il buon Dan Aykroyd: proprietario di un negozio di oggetti posseduti, acquista una preziosa sfera che scopriremo contenere uno spirito antico particolarmente devastante, capace di congelare qualsiasi cosa sul suo cammino. Altri recuperi "eccellenti" sono Annie Potts ovvero Melnitz (già richiamata in altri sequel), segretaria factotum del gruppo fin dal 1984 quando era stata doppiata con indimenticabile voce sgradevole, e William Atherton, qui sindaco e presente con lo stesso identico grugno di sfida agli acchiappafantasmi che chi conosce bene il primo GHOSTBUSTERS riconoscerà immediatamente. E poi ancora il solito fantasma verde goloso e pasticcione, i simpaticissimi omini di marshmallow, addirittura lo spirito della vecchina in biblioteca... tutti richiami che aiutano a rendere un po' meno anonimo un film altrimenti dimenticabilissimo; a cominciare da un soggetto e una sceneggiatura terribili, che riuniscono le due generazioni di acchiappafantasmi (la seconda è la "famiglia" capitanata da Paul Rudd, che proviene dal capitolo del 2021) per una reunion numerosissima quanto inutile.

Il nemico da combattere è un demone dalle lunghe corna che prima di apparire in tutto il suo fulgore impiega almeno un'ora e mezza. Fino a lì ci si è dovuti sorbire pedanti quanto superflue spiegazioni sulla sua natura pre-sumera, assistere a interminabili sessioni di sterili studi della sfera in laboratorio e - dulcis in fundo - l'apparizione di una giovane fantasma che fa amicizia con la ragazzina riccia del gruppo (Grace), particolarmente invadente e irritante nelle sue insipide apparizioni in cui spiega il proprio mondo e la condizione in cui si trova. Considerato che anche Rudd non incide come potrebbe, non si registra nell’intero cast un solo personaggio davvero brillante. L'unico era potenzialmente Kumai Nanjiani, il "mastro di fuoco", caratterizzato con una certa impronta buffa ma vittima di battute misere che confermano la netta impressione di un film che punta a un target adolescenziale e a una confezione "per famiglie" che nulla ha dell’autentica, ingenua "scorrettezza" dell'originale, quando Aykroyd, Murray e il compianto Ramis mettevano davvero a soqquadro la Grande Mela al ritmo della hit simbolo di Ray Parker jr. (qui confinata ai titoli di coda e parte di una colonna sonora opaca quanto il film).

Di idee buone non se ne vedono, di fresche nemmeno a parlarne... e la noia fa inevitabilmente capolino in un finale nemmeno pirotecnico come ci si aspettava, perché pure in questo l'unica trovata degna sono i raggi protonici congelati all'istante: il resto è routine fantascientifica da quattro soldi; come tutta quella che si ha fino a lì, d'altra parte. Stoccaggio degli ectoplasmi, sirene, fumi, corse in auto... Si può tranquillamente affermare, alla luce dei sequel, che il primo capitolo aveva già detto tutto e nel modo migliore, perché anche solo un demone unico, seducente come Sigourney Weaver, qui non si sarebbe mai potuto concepire...

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Rambo90 12/04/24 00:04 - 7706 commenti

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Ghostbusters vecchi e nuovi, tutti insieme appassionatamente contro una nuova minaccia fantasmatica. Kenan e Reitman Jr. mettono insieme molte linee narrative e trovano la chiave per far convivere tutti i personaggi, soprattutto in virtù di un fan service che a conti fatti divertirà molto gli aficionados (i neofiti forse no). Ha una lunga parte preparatoria - nella quale si ribadisce come la scienza sia bella e divertente - e qualche buon effetto. Murray fa poco ma ha le battute migliori, Aykroyd torna l'anima del gruppo. Buono.

Galbo 14/04/24 11:04 - 12402 commenti

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Iniziata nel 2021, la "rifondazione" della saga di Ghostbuster torna con un sequel ambientato nella grande mela; parte del cast originale dello storico primo film torna con una presenza più incisiva in questo sequel. Se nel precedente mancava lo spirito demenziale dell'originale, qui latita ancora di più e il risultato è una commedia piuttosto stanca e priva di idee che, in mancanza di quelle, spinge sugli effetti speciali, che peraltro risultano alla lunga piuttosto ripetitivi. Tra gli attori, in evidenza Mckenna Grace e Kumail Nanjiani. Noioso.

Markus 14/04/24 14:41 - 3692 commenti

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Ennesima e a conti fatti inutile opera che senza troppa abilità cerca di ripresentare l'antica formula del 1984 senza riuscirvi minimamente; nemmeno l'impiego di gran parte del cast originario, col rischio - peraltro concretizzato - in taluni frangenti di sovraffollamento di parti, riesce a salvare quella che dovrebbe essere registrata come opera omnia che riassume quanto fatto nei precedenti capitoli. C’è poi il fatto che per almeno un’ora non succede niente: solo logorroici dialoghi senza che questi riescano a tenere sveglia l’attenzione del pubblico. Sfiancante.

Cheflord76 15/04/24 18:38 - 4 commenti

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Difficile tirare le somme di una trovata che forse, a parte il solo Dan Aykroyd, sembra nessuno volere. La storia è presto detta: crisi familiari, scontri generazionali e ribellioni adolescenziali in un film uin cui hanno infilato zaini protonici, scienza di serie C e occhiolini ai quarantenni che hanno amato la pellicola originale degli anni '80. Personaggi che paiono senza una direzione; persino il doppiaggio rende i dialoghi noiosi, poco incisivi per non parlare di un antagonista totalmente privo di verve o di interesse. Da dimenticare alla svelta.
MEMORABILE: Fondere l'ottone in una pentola sul fornello di casa.

124c 16/04/24 01:56 - 2922 commenti

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La famiglia Spengler non solo qui risulta noiosa, ma la ragazzina quindicenne, che è la vera protagonista, continua a essere irritante, nonostante la sua partita a scacchi con la fantasmina sua coetanea. Quanto alla minaccia glaciale del titolo è la più debole dei cinque film, prodotti dal 1984, perché il cattivo è davvero deludente, come le scene d'azione, che mancano del tocco alla Reitman perché non lo dirige Reitman e si vede. Si ride poco e, fra gli attori classici, mancano la Weaver e Moranis.

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