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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/09/08 DAL BENEMERITO ALMAYER
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Almayer 12/09/08 08:36 - 169 commenti

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Parzialmente ispirato alla storia tra Kurt Cobain & Courtney Love. Il film è un piccolo gioiello splendidamente fotografato (ricorda Paris, Texas), con una fantastica OST (Brian Eno), girato tra il Canada, Londra e Parigi. Ma sono soprattutto le fantastiche interpretazioni dei due attori principali a lasciare stupefatti e soddisfatti: grandissimo Nolte, che migliora come il buon vino, superba Maggie Cheung, che per questa parte si prese il premio come miglior attrice a Cannes (e il film la nomination alla Palma d'Oro). Assolutamente da vedere.

Jandileida 11/05/10 18:28 - 1568 commenti

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Quando le stelle del rock cadono alzano parecchia polvere, ma cosa succede a chi resta, magari portandosi adosso un dolore difficilmente colmabile, tanto più in un mondo che fagocita e dimentica? A questa domanda risponde il bel film di Assayas che, sfruttando lo stato di grazia di Nolte (veramente bravo) e di una eterea Cheung, racconta il difficile e duro percorso di redenzione e purificazione, fisica e psichica, di una ex star del rock. Belle le musiche e la fotografia che regalano ambedue un senso di sospensione alla pellicola.

Capannelle 24/05/10 10:06 - 4417 commenti

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Stress e problemi delle rockstar diventano un dramma se di mezzo ci si mette una morte per overdose. La Cheung interpreta un personaggio chiamato a risalire la china - pur gravato da un pesante senso di colpa - trovando le giuste motivazioni in un rapporto umano, quello col figlio, da sempre trascurato. Lei e un Nolte più umano del solito i motivi per vedere il film che, pur stando alla lontana da tentazioni retoriche, non regala però molto altro.

Mickes2 31/07/12 15:55 - 1670 commenti

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Un’esistenza in bilico da recuperare, lasciarsi alle spalle un passato segnato dalla perdita, il senso di colpa che assilla e intrappola l’animo nella morsa della tossicodipendenza; voglia di riacquisire la propria identità di persona, rock-star, ma soprattutto madre. Scandito tra Vancouver, Londra e Parigi, convincente disamina esistenziale di Assayas che con la mdp si aggrappa ai volti alternando la frenesia della metropoli all’intima pacatezza dei rapporti interpersonali. Ottimi, per intensità e adesione al personaggio, Cheung e Nolte.

Rebis 12/04/13 21:33 - 2343 commenti

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"Clean" come puro, libero, redento: per Emily, la condizione per riappropriarsi della vita e di suo figlio; per Assayas un principio etico ed estetico, la rinuncia all'invadenza del linguaggio-cinema, un ritorno all'essenza, ai volti, l'affrancamento dal protagonismo della forma. Clean è quello che dovrebbe essere il cinema engagé: narrazione senza morale, esplorazione della vita, fiducia nella potenza evocativa dei personaggi. Maggie Cheung, intensissima, ci porta dentro la paradossale ostinazione dell'esistere. Bellissima Béatrice Dalle. Evitabile l'edizione con doppiaggio italiano.

Saintgifts 30/11/14 17:24 - 4098 commenti

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Tutto scorre pulito, come il titolo. Montaggio molto efficace: ci risparmia particolari non indispensabili e questo rende tutto più fluido. Il dramma c'è, ma non è mai fatto troppo pesare; aleggia sempre un senso di positività, merito della sceneggiatura e delle interpretazioni molto efficaci, sempre tra le righe, non per questo prive di pathos. Nolte è bravo e in più è agevolato da un personaggio equilibrato e che suscita empatia. Film che cresce con lo scorrere dei minuti. La Cheung è credibile nella sua trasformazione in cerca di un riscatto.

Kinodrop 16/06/17 18:34 - 2972 commenti

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Niente di nuovo in questa ennesima storia di rock star in caduta libera alla ricerca di una redenzione e di riscatto (anche musicale). Emily si ritrova a doversi gestire dopo la morte del compagno per overdose, muovendosi grazie alle vecchie amicizie, tra Canada e Europa, oscillando tra tossicodipendenza e sensi di colpa. Dopo un inizio promettente, la regia si perde nel solito dilemma morale (passato/presente, droga/senso materno) compiacendosi un po' troppo in una sorta di patinatura estetica. Peccato, musica rock in secondissimo piano.
MEMORABILE: Cameo di Tricky (ma canta la vocalist); Nolte ingessato nella parte di nonno; L'immancabile happy end.

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