La storia del colonnello Marcus, incaricato di organizzare l’esercito israeliano contro i palestinesi, si incrocia con la dichiarazione dello stato stesso, riconosciuto prima di tutti dagli USA. Un kolossal in piena regola, con tanto di star a disposizione, si muove un po’ goffamente, distribuito in tre ore di racconto il cui finale riesce a snellire l’intera visione. Il tutto nonostante l’amaro in bocca che lascia.
Amo molto questa pellicola, pur nelle sue pecche che sono tante, a cominciare dalle interpretazioni non impeccabili dei protagonisti. Kirk Douglas è passabile, Senta Berger è la brutta copia di se stessa. Di notevole c'è Topol nello parte dello sceicco arabo simpatizzante per Israele. Molto semplice la storia, la nascita dello stato di Israele visto da uno dei suoi protagonisti, David Daniel Marcus noto come "Mickey Stone", I° Generale (Aluf) di Israele dopo 2000 anni, personaggio veramente esistito ed entrato nella Storia dello Stato d'Israele.
MEMORABILE: Senta, sono stato in Sinagoga una volta e ho fatto un discorso, mi hanno regalato 40 stilografiche, ho abbastanza stilografiche, non debbo tornarci.
Bellico leggermente pachidermico nel ritmo ma di un certo fascino, soprattutto perché racconta di una guerra marginalmente sfruttata dal cinema americano. Le scene di battaglia e le riunioni strategiche sono interessanti, un po' meno gli aspetti della vita personale del protagonista, soprattutto quando legati a melensi momenti romantici. Comunque si segue anche grazie a un Douglas in parte, che guida un cast pieno di partecipazioni illustri, dove la più curiosa è forse quella di Sinatra che spara a un aereo nemico con il seltz. Non male.
Pachidermico, ben poco emozionante kolossal di guerra sulla nascita dello Stato di Israele tra 1946 e il 1947 e relativa guerra con i cinque e più Paesi arabi. Finanziato e interpretato da alcuni tra i più famosi produttori e attori di origine ebraica hollywoodiani, è paradossalmente già al confronto "vecchio" se paragonato al successivo e ben più moderno, dinamico, appassionante Berretti verdi, diretto da John Wayne, che nel film interpreta un generale americano. Ecco, al confronto questo di Shavelson sembra invece più vecchio di almeno dodici anni. Siparietti sentimentali stantii.
MEMORABILE: La soldatessa israeliana ferita di striscio e insanguinata dentro al pullman blindato: una nota di verismo fino a quel punto insolita, nel film.
Melville Shavelson HA DIRETTO ANCHE...
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Ottimi i doppiatori dell'epoca:
Kirk Douglas : Peppino Rinaldi
Angie Dickinson: Maria Pia Di Meo
Senta Berger: Rita Savagnone
Yul Brinner :Renato Turi
Stathis Giallelis : Massimo Turci
Topol: Carlo Romano.
Tutti appartenenti alla migliore in assoluto generazione del doppiaggio e valutati solo adesso in quanto all'epoca non erano accreditati e quindi come non esistenti mentre erano loro che in Italia potevano far seguire bene un film americano!
Nella scena del lancio dei paracadutisti non si può fare a meno di notare che tutti i militari nella carlinga dell'aereo si lanciano nel vuoto tenendo il fucile nella mano e non assicurato all'equipaggiamento come dovrebbe essere in un vero lancio di paracadutisti!