Flatliners - Linea mortale - Film (2017)

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Flatliners - Linea mortale
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/12/17 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 28/12/17 05:24 - 8164 commenti

I gusti di Herrkinski

Remake del bel thriller Anni '90 che segue abbastanza pedissequamente l'originale; salvo alcune modernizzazioni (tra tutte la CGI nei vari sogni dei protagonisti) il copione non offre troppe modifiche ma è comunque ben scritto, con alcune parti coinvolgenti e un cast all'altezza tra cui ritroviamo un invecchiato Sutherland in un cameo di secondo piano. Il mestiere del regista è indubbio e l'ora e 45 passa piuttosto agevolmente; magari non se ne sentiva il bisogno, ma a parte la mancanza di originalità può dirsi almeno sul livello del prototipo.

Pumpkh75 27/05/18 13:30 - 1758 commenti

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Perde su tutta la linea il confronto con il proprio stampo: i ragazzotti non creano tra di loro la giusta alchimia, le visioni post mortem ma non hanno potenza narrativa, il superamento della soglia ultraterrena da motore diventa tubo di scappamento. In tutto ciò, l’attrazione visiva che il film di Schumacher generava (grazie, almeno, per avercelo fatto rivalutare) si diluisce tristemente in un'architettura confusa di jumpscares che lo dispongono con mille prodotti del genere. Le potenziali ironie sulla linea piatta del titolo sono meritate.

Piero68 27/11/18 08:56 - 2961 commenti

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Remake a buon prezzo di un film di tutt'altra caratura. Perché dirigeva Schumacher e perché c'era un cast di tutto rispetto. Qui siamo alla sagra della buona volontà anche perché la narrazione è scialba e le scene horror non sempre funzionano. Senza contare le caratterizzazioni estremamente stereotipate che difficilmente riescono a mettere a nudo i personaggi. C'è anche il cameo di Sutherland, giusto per omaggiare il primo film.
MEMORABILE: All'obitorio!

Rambo90 27/07/19 02:10 - 7707 commenti

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Molto meno suggestivo del prototipo, nonostante ne segua fedelmente le orme come storia. Se la regia però è sufficiente, la sceneggiatura non è all'altezza, mancando di momenti di vera tensione e annacquando l'inquietudine del film di Schumacher. Il cast non è male, ma è difficile ritrovare nei nuovi protagonisti i promettenti cinque che furono (tra cui torna Sutherland in un ruolo inutile). Bruttini i momenti "onirici".

Il ferrini 25/05/20 08:09 - 2378 commenti

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Un effetto positivo di sicuro lo sortisce: fa venir voglia di riguardarsi l'originale, dal quale prende solo i difetti e ne aggiunge di nuovi. Nessuno dei nuovi personaggi ha un vero spessore, inclusa la protagonista e si perde anche l'interessante confronto fra la fede e l'ateismo, all'epoca rappresentato da Kevin Bacon. Si salva qualche scena (l'apparizione della sorella fantasma) ma in mezzo a una serie di brutture, spesso in CGI e maldestri tentativi di jumpscare. Se ne poteva fare a meno.

Minitina80 17/10/20 10:56 - 2990 commenti

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Se si potesse sovrapporre questo remake al film originale, non si noterebbero grandi differenze in quanto la storia segue pedissequamente il medesimo tracciato. Lo stacco maggiore emerge confrontando lo stile ordinario e lineare di Oplev e quello maggiormente cinematografico di Schumacher, dimostrandosi, la regia di quest’ultimo, più costruita sotto diversi punti di vista. Non possedendo nessun valore aggiunto, per quanto sia onesto e realizzato discretamente si ha la sensazione che la reale utilità non sia molta. Piccola particina per Sutherland.

Mco 4/07/21 21:21 - 2331 commenti

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Ventisette anni dopo Joel Schumacher altri studenti di medicina provano l’ebbrezza di giocare al limitar della morte. Della vecchia pellicola rimane Kiefer Sutherland, qui nel (secondario) ruolo di primario ospedaliero. Ma sono i nuovi a cavarsela bene, a partire dalle deliziose Page e Dobrev, per finire con il dinamici Norton e Luna. Le musiche di Nathan Barr calzano a pennello e la tensione si assesta su buoni livelli (ottima la scena all’obitorio e quella dell'incidente d'auto). Si lasciano da parte le riflessioni filosofico-religiose. E, a dirla tutta, non è un male. Buon film.
MEMORABILE: Norton e la Clemons consumano un rapporto focoso quasi sotto gli occhi della madre di lei; Il pianto del neonato.

Buiomega71 1/04/23 01:02 - 2928 commenti

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Oplev rifà uno dei migliori Schumy e qualcosa si porta a casa, tra omaggi fulciani all'obitorio, spaventosi incidenti d'auto (l'incipit) e almeno due momenti di genuina ghost story (l'apparizione della sorellina, i disegnini bruciati, la radio che gracchia musichette, il corpicino affogato dentro l'abitacolo e la ragazza vendicativa sullo yatch). Il celebre danese non si sottrae a jumpscare, prende in prestito rimasugli dal j-horror e non rinuncia alla CG stile cinecomics (orribili quelli in modalità Matrix) annacquando il potenziale, al di là del farlocco buonismo del perdono.
MEMORABILE: Le meduse fluttuanti; L'atto di bullismo tramite i video sexy; La sorellina morta intravista alla festa; La confessione alla Blair witch project.

Alex-1971 4/08/23 17:46 - 29 commenti

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La montagna di un'idea interessante su un argomento spinoso e dibattuto (la vita dopo la morte) partorisce il topolino di una trama che, oscillando fra thriller, horror, drammatico e sentimentale, si guarda bene dall'approfondire gli aspetti scientifici (ma sarebbero bastati anche quelli fanta/para/pseudo scientifici, tanto è un film), preferendo l'aspetto "psicologico" (anch'esso, ahinoi, trattato in maniera molto superficiale) dei sensi di colpa e dei "fantasmi" del passato dei protagonisti. Discrete le prove attoriali. Notevoli alcuni scary jump. Sensazione di occasione persa.
MEMORABILE: Alcuni scary jump (in particolare quello nell'obitorio).

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  • Discussione Buiomega71 • 1/04/23 10:14
    Consigliere - 26107 interventi
    Per il sottoscritto Linea mortale è una delle punte di diamante del cinema dello zio Schumy (all'epoca sulla cresta dell'onda tra Cugini e Scelta d'amore, punto di riferimento del cinema giovanilistico novantiano post John Hughes) ancor più che Ragazzi perduti.

    Il danese degli uomini che odiano le donne lo rifà praticamente seguendone le tracce quasi fedelmente, ma si impantana in uno stile da serial televisivo, remasugli da j-horror, jumpscare, farlocco buonismo del perdono e , soprattutto, ci infila antiestetici effetti in CG che ne minano il fascino (terribili, poi, quelli in modalità Matrix nel risveglio della Page nel primo viaggio oltre i confini della morte).

    Alcune intuizioni visive colgono nel segno e l'atmosfera cupa è anche ben resa, così come qualche suggestivo scampolo da ghost story (l'apparizione fantasmatica della sorellina nell'appartamento, mentre la radio vintage gracchia musichette e lei dà fuoco ai suoi disegnini, la stessa ragazzina morta intravista alla festa, il suo corpicino che galleggia all'interno dell'abitacolo dell'automobile, la ragazza vendicativa sullo yatch, l'incubo nella morgue che rimanda al Fulci dell'Adilà) e lo spaventoso incidente stradale nell'incipit.

    Poi, però, il film perde di fascino, allineandosi con la pletora anonima dei fantasmi rancorosi da discount e da un politicamente corretto assai marcato e fastidioso (espiando le proprie colpe e chedendo scusa per i torti commessi).

    L'elaborazione del lutto e i sensi di colpa (la Page), atti meschini di cyberbullismo mandando in giro video sexy di ragazze secchione (la Clemons), mettendo incinta ragazze e piantandole in asso (Norton, curioso quì, come , per non offendere nessuno e visto i tempi grami che cambiano nel perbenismo, nessun accenno ai videotape erotici e alla misoginia di William Baldwin nell'originale schumacheriano) o uccidendo involontariamente pazienti per poi modificarne la causa del decesso (la Dobrev). Questi i tormenti esistenziali della Linea Mortale 2.0

    In più una madre soffocante e autoritaria modellata sulla Barbara Hershey del Cigno nero, una disperata confessione video stile Blair witch project e alcune imbarazzanti trovate da commedia giovanilistica che nemmeno A proposito della notte scorsa (l'euforia sotto la grandinata).

    Manca l'anima, l'avvolgente atmosfera gotico/mortifera dell'originale e quel tocco cinico che ha saputo infondere l'autore di 8 mm, per un compitino professionalmente ben realizzato, ben recitato, ma anonimo, superficiale, incolore e indolore che si dimentica in fretta.

    Simpatico ma non indispensabile il cameo di Kiefer Sutherland (giusto per strizzare l'occhio ai nostalgici) e velo (im)pietoso sull'improponibile e zuccherosa chiusa finale dove nemmeno Friends ha osato tanto.

    Ultimo film dove si può ammirare la bellezza (oltre la bravura) della Page, dopo quel crimine contro l'umanità mutandosi in Elliot.


    Ultima modifica: 1/04/23 14:19 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 1/04/23 10:20
    Consigliere - 26107 interventi
    Nel 1990 la fidanzata di Niels Arden Oplev, una modella danese, faceva una piccola apparizione in Linea mortale: era una delle tante ragazze filmate di nascosto da Joe Harley (William Baldwin) durante i suoi rapporti sessuali.

    Fonte: intevista a Niles Arden Oplev, contenuta nella recensione di Flatliners, Ciak, novembre 2017, pagina 101
  • Homevideo Buiomega71 • 1/04/23 10:38
    Consigliere - 26107 interventi
    Il dvd edito dalla Sony

    Formato: 2.39:1
    Audio: italiano, inglese, francese, russo, ucraino
    Sottotitoli: italiano, danese, arabo, inglese, estone, finlandese, lettone, lituano, norvegese, olandese, russo, ucraino, svedese.
    Come extra: L'idea del regista (intervista di 4 minuti a Niels Arden Oplev); La domanda definitiva (in poco meno di 3 minuti la classica domanda sull'esperimento NDE -near-death experience-, fatta ai quattro attori del cast e ad alcuni componenti del cast tecnico, tra cui Michael Douglas nelle vesti di produttore).
    Extra sottotitolati in italiano
    Durata effettiva: 1h, 45m e 15s

    Immagine al minuto 0.03.49

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images64/PDVD-319.jpg[/img]
    Ultima modifica: 1/04/23 14:06 da Buiomega71