Full time - Al cento per cento - Film (2021)

Full time - Al cento per cento
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/07/22 DAL BENEMERITO DEEPRED89
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Deepred89 31/07/22 12:40 - 3723 commenti

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Le premesse erano quelle per una mattonata social-deprimente alla Ken Loach, ma Gravel propone un approccio all'inferno della vita parigina - lavori estenuanti, corse senza tregua tra centro e periferia, figli che non si sa mai a chi lasciare, mezzi di trasporto perennemente in sciopero - di trascinante dinamicità, con un montaggio serratissimo quasi da film d'azione, con un costante sottofondo musicale ansiogeno a tenere alta l'adrenalina. Un certo calo nell'ultima parte non inficia su un riuscitissimo tentativo di svecchiare un tema abusato. Notevoli interpretazioni.

Nando 8/10/22 15:44 - 3832 commenti

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Pellicola - lievemente esacerbata - che mostra le fatiche di una donna francese alle prese con i figli, i debiti e il lavoro precario. Ritmo ottimamente ansiogeno con colonna sonora appropriata e una protagonista femminile monumentale nelle sue sfaccettature. Probabilmente un film fuori dalla grande distribuzione ma capace di fare luce su momenti importanti della riflessione giornaliera. Da vedere.

Paulaster 2/11/22 09:49 - 4482 commenti

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Donna francese è alle prese con “l’ordinaria” vita infernale tra figli, faccende domestiche, debiti e scioperi. Il ritmo serrato è scandito come un cronometro per affrontare la realtà restando dentro il limite dell’esplosione nervosa. Il realismo della situazione parigina costringe il popolo a usare ancora l’autostop per raggiungere casa, mentre le banlieue sono in fermento. Piena di sfaccettature l’interpretazione della Calamy, che dà identità a un personaggio sotto pressione mantenendo l’aspetto umano in prevalenza.
MEMORABILE: “Bobby Sands” che sporca la camera; Il sospiro sulla carta di credito accettata; Il bacio nel locale caldaia; Lo scarico del bancale.

Kinodrop 24/11/22 19:14 - 3003 commenti

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Una donna, madre di due figlioletti, deve affrontare quotidianamente lo stress per raggiungere il posto di lavoro a Parigi, venire a capo di varie precarietà (anche economiche) e gestire i bambini affidandoli qua e là. Una narrazione serrata grazie anche a un montaggio senza tregua e alla scelta delle musiche in un crescendo ansiogeno, che tuttavia il regista sa tenere a freno senza indulgere in drammatizzazioni e attenendosi a un realismo possibile. Esemplare la Calamy in un ruolo sempre sul filo del rasoio tra routine e desiderio di realizzazione. Forte.
MEMORABILE: Tutti i mezzi per raggiungere il posto di lavoro; La vicina di casa e i bambini; Il colloquio per un nuovo impiego; Il finale.

Galbo 28/11/22 15:30 - 12430 commenti

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Come spesso gli accade, il cinema francese sa interpretare la contemporaneità. “Full time” parla della provvisorietà del lavoro e della precarietà economica della ormai ex classe media. Il tutto senza pedanterie ma raccontando una storia di difficoltà familiari con i tempi e i ritmi del thriller, compreso l’uso di una colonna sonora sovente ansiogena e di un contesto ambientale ostile, anche metereologicamente. Grande interpretazione di Laure Calamy. Da vedere.

Giùan 3/12/22 11:17 - 4603 commenti

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Gravel incrocia in maniera plasticamente produttiva una tematica eminentemente centrale della contemporaneità (quella del lavoro che mortifica l'uomo e annulla la donna) con un ritmo ansiogeno del racconto che non conosce cali e la cui verticalità anzi rischia a un certo punto di detonare l'esplosività della denuncia. Particolarmente potente la descrizione del "fraintendimento" dei rapporti personali e dei sentimenti della Calamy, che coinvolge figli, colleghe di lavoro, l'anziana baby sitter, il papà del compagno di classe che si offre di aiutarla. Dovremmo fermarci senza piangere.

Capannelle 8/12/22 23:51 - 4430 commenti

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Racconto riuscito su quanto sia pressante la vita di una mamma single tra figli e lavoro. Gravel carica il tutto con un'ambientazione soffocante, tra scioperi continui, un ex che non c'è mai e figli che non lasciano tregua. Ne beneficia la prova di attrice della Calamy, ordinaria e centrata nella sua apparenza e dedita a gestire i mille imprevisti con una credibile dose di sopportazione e di chiamiamola sopravvivenza urbana. Buono anche il cast di contorno.

Daniela 28/12/22 19:16 - 12719 commenti

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Due figli piccoli, un ex marito in arretrato con gli alimenti, un mutuo da pagare, un lavoro faticoso per raggiungere il quale è costretta ogni giorno a una corsa stressante tra scioperi e traffico: è la vita ordinaria di Julie narrata con il ritmo di un ansiogeno film d'azione e questo la trasforma in una sorta di super-eroina in lotta contro il tempo. Parafrasando un titolo celebre, "questo non è un paese per donne", ma la protagonista riesce a mantenere la propria umanità nonostante tutto e questo ce la fa amare senza riserve. Film empatico, magnificamente interpretato da Calamy.

Anthonyvm 17/10/23 16:31 - 5804 commenti

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Quando si concretizza in determinate circostanze, il famoso "potrebbe piovere" di melbrooksiana memoria suona prosciugato di ogni valenza comica: è il caso della sventurata protagonista di questo frenetico dramma francese, pendolare single con due figli piccoli, problemi economici, attriti sul lavoro e, come se non bastasse, trasporti limitatissimi in occasione dei selvaggi scioperi parigini. Non c'è limite alla sfortuna in questa verosimile prova di neo-giobbiana pazienza che avvince e tiene sulle spine fra i palpiti ansiogeni dei migliori thriller. Perla di semplicità ed efficacia.
MEMORABILE: L'albergo squallido; Il colloquio di lavoro clandestino; Cercando il regalo per il figlio; "Allontanarsi dalla linea gialla"; Il finale al luna park.

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