Difficilmente i sequel sono all’altezza dell’originale; e questo non fa eccezione. Ciò non toglie che, come simpatico prodotto animato, non sia male, soprattutto grazie a Dracula, al nipotino e alla scalcinata banda di mostri, che ormai non spaventa più nessuno. Certo, l’originalità non c’è più; e qua e là arranca un po’. Ma ci sono ancora delle trovate piuttosto divertenti, come l’addestramento e l’inserimento del nonno vecchia scuola. In più, il tutto scorre abbastanza fluidamente, meritando comunque un’occhiata. Nota di merito per la battuta sul sedere di babbuino in testa (vedi DraCoppola)
MEMORABILE: La prova di volo; Il nonno chiama "carta igienica parlante" la mummia; Al lupo mannaro, dopo che ha fatto "Roarr". "Sei un fuffo mannaro".
Dracula diventa nonno e l'hotel decide di aprire anche agli umani. Il contrasto tra la "sicurezza" della Transilvania e la "normalità" del mondo esterno, già alla base del primo film, è riproposto nel contesto educativo: per il piccoletto è meglio crescere da vampiro o da umano? Il ritmo e le trovate rendono la visione gradevole, ma il film avrebbe potuto concedersi una durata maggiore per dedicare più tempo ai vari personaggi, come il padre di Dracula o il gruppo di amici mostri. Non mi dispiacerebbe un terzo capitolo.
MEMORABILE: Dracula prova a far volare il nipotino; La lezione di tennis; Il "fuffo mannaro".
Alle prese con l’educazione del nipote, Dracula deve constatare l’inevitabile imborghesimento dei suoi colleghi mostri. L’inevitabile sequel di Hotel Transylvania cambia registro e (purtroppo per lo spettatore) si addomestica parecchio. Qualche momento divertente qua e là, perlopiù legato alle bizzarrie del personaggio principale, ma una storia che ammicca troppo alla quotidiana normalità (i social network e altro) perdendo l’occasione (tranne in alcuni punti) per una simpatica critica alla società dei consumi. Normalizzato.
Computer grafica eccezionale per questo sequel, che però, in quanto a trama e sceneggiatura, non riesce a brillare come il precedente film, pur rimanendo comunque molto piacevole da vedere. Va bene che siamo nell'epoca degli smarthpone (la Sony ci infila dentro i suoi cellulari e computer), ma un po' più di originalità non avrebbe guastato, specie in molte gag che in confronto al primo film risultano piuttosto deboli. L'ultima parte poi (con l'eccellente Nonno Vlad, doppiato però malamente da Paolo Villaggio) ha un ritmo sin troppo sbrigativo.
Seguito di un buon primo film, questo secondo capitolo sposta l'attenzione verso il nuovo nato della coppia "mista" creatasi nel precedente lungometraggio. il divertimento è ancora una volta assicurato dalla buona caratterizzazione dei personaggi, che risultano sempre gradevoli e spiritosi. Forse leggermente meno scoppiettante del capostipite, ma comunque un buon seguito. Gustoso il doppiaggio a sorpresa di Villaggio.
Chiaramente inferiore al primo, l'ho trovato molto ripetitivo: probabilmente dopo un po', pur avendo a disposizione personaggi divertenti, gli stessi autori non sapevano più che pesci pigliare. Funziona comunque il rapporto tra i vari personaggi (il migliore resta sempre Dracula, a mio parere). Buono il doppiaggio italiano (specie Paolo Villaggio, che dà voce a Vlad!).
Inevitabile sequel che poco si discosta dal mettere in scena una storia che altro non è che il naturale prosieguo delle avventure di Dracula e famiglia, questa volta alle prese con l’educazione del piccolo nipote. Meno spontaneità e divertimento per una pellicola meno imprevedibile e irriverente, ma comunque capace di intrattenere per i canonici novanta minuti. Per quanto siano tutti ben approfonditi e caratterizzati l’attrazione principale rimane Dracula, anche se Frankenstein & co. non sfigurano affatto.
La festosa sarabanda di mostri prosegue sulla falsariga del primo, ma l'inserimento del bambino - con annesso dubbio sulla matrice umana o mostruosa - apre la storia a simpatiche dinamiche familiari. Pur senza aggiungere nulla di nuovo, il lungometraggio si avvale di comprimari ben caratterizzati e diverte con massicce dosi di humour iniettate in un contesto gotico quasi burtoniano. Nota di merito per il divertente doppiaggio di Villaggio.
MEMORABILE: L'addestramento a turni; Lo scooter del blob; Bluetooth alla festa.
Maevis mette su famiglia... Occasione per riflettere in modo scanzonato sulla coabitazione tra mostri e umani con quel pizzico di dissacrazione che reso la saga molto piacevole da seguire anche nel sequel (indimenticabile il campeggio politically correct!). Divertente come al solito il doppiaggio italiano, che una volta tanto ben si adatta a quello che passa sullo schermo... e ricordatevi, il Conte non dice mai "bla bla bla!".
MEMORABILE: Il campeggio dei bebè mostri dai tempi di Dracula ha subito qualche leggerissima variazione...
Il sequel di Hotel Transylvania ondeggia tra vecchie idee e nuovo divertimento. La prima parte (soprattutto il racconto delle varie tappe del matrimonio e della crescita del bambino) è farraginosa e povera di originalità. Poi il film riprende quota soprattutto grazie ai tentativi del nonno di svezzare il pargolo: dalle prove dei mostri imbolsiti al collegio vampiresco che adotta una pedagogia protettiva, vanno a segno belle gag e battute. Insomma, la saga funziona, grazie alla sempre frizzante arguzia e a un immutato disegno giocoso.
Secondo capitolo della simpatica saga animata che segue le vicende del conte Dracula, la sua famiglia e la strampalata banda di amici. Questa volta però si aggiunge la presenza di un adorato nipotino e la pellicola ruota intorno al piccolo e a una serie di eventi che lo vedono protagonista. Anche con il secondo film il regista colpisce nel segno regalando tanto divertimento, non solo per i più piccoli.
Di rado un sequel riesce meglio del precedente, ma forse è ancora più difficile trovarne uno allo stesso livello: Tartakovsky conserva la contagiosa frenesia del primo film, non si sforza di elaborare un plot tanto più complesso od originale, ma incrementa il numero e la qualità delle gag (il campo estivo per vampiri, i commenti involontariamente "razzisti" della suocera). Soltanto il finale lascia qualche dubbio, un po' per il climax forzato con l'intrusione di un villain dell'ultimo minuto e un po' per il "twist" che reca un messaggio alquanto contraddittorio. Nell'insieme, parità.
MEMORABILE: Mavis in trasferta in California; I tentativi di Dracula di dimostrare che il suo nipotino è un vampiro; Il costume ripreso dal Dracula di Coppola.
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