Il consiglio d'Egitto - Film (2002)

Ambientato in Sicilia nel '700, il film (tratto da un romanzo di Sciascia) è la storia di un frate cappellano che fingendosi un esperto di lingua araba "traduce" a suo modo uno scritto sulla vita di Maometto trasformandolo in un codice che mette a rischio i privilegi della nobiltà isolana. Film molto elegante dal punto di vista stilistico che mette in rilievo alcuni vizi arcaici della società meridionale vista attraverso gli occhi del protagonista che subisce un notevole travaglio psicologico ben illustrato dalla sceneggiatura.

Da un bel romanzo di Sciascia, che trae ispirazione da una curiosa vicenda storica siciliana della fine del '700, la storia di un falso letterario/ideologico che viene utilizzato a fini politici. Lo schivo Greco conferma la particolare consonanza con lo scrittore, con un risultato di tutto rispetto, forse anche troppo curato dal punto di vista formale, tanto da rischiare l'accademia, tuttavia interessante per i contenuti (verità vs menzogna) e ben sorretto dal cast, con Orlando (il prete falsificatore) in primo piano.

Tratta da Sciascia, questa pellicola è una bella, interessante ed intrigante riflessione sul confine tra vero e falso storico. Sullo sfondo la Sicilia del Settecento ed il suo regno. Greco si conferma un attento traspositore del grande scrittore siciliano e ricostruisce tuttto con grande gusto e raffinatezza, forse troppo. Peccato che si perda qua e là in chiacchere che a volte sono delle interessanti riflessioni sull'epoca ma in altre occasioni appesantiscono il racconto che si rivela troppo lungo (135 minuti). Orlando appare un po' inadeguato.

Da un romanzo di Leonardo Sciascia (che non ho letto) Emidio Greco dirige questo buon film che però ha il torto di avere troppi alti e bassi (in alcuni casi è troppo lento). Belle le scenografie e Silvio Orlando offre un'interpretazione convincente. Notevoli le musiche di Bacalov.