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Il Gobbo 24/12/07 18:57 - 3015 commenti

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Commedia con pretese socio-antropologiche, forse eccessive per le spalle di Polidoro, o forse inappropriate al registro di Albertone, che essendo un grande si contiene professionalmente, ma in fin dei conti non "buca" come suo solito. Certo era potente al tempo la mitologia della Svezia e delle sue disinvolte costumanze, su cui si erserciterà anni dopo con esiti incredibili Scattini col suo Svezia, inferno e paradiso. Però film di buonissima fattura tecnica.

Brainiac 26/04/09 19:18 - 1083 commenti

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Film passabile, che però non ha assolutamente le verve "indiavolata" dei migliori film di Alberto Sordi, dimesso commerciante alla ricerca di avventure extraconiugali. La cosa che fa decisamente tristezza (o rabbia) è che un film del '63 mantenga ad oggi (2009), la sua carica quasi eversiva per gli argomenti trattati. Argomenti (la libertà sessuale, il moralismo, l'indipendenza delle donne, l'ingerenza della chiesa sulle scelte civili) che ancora oggi in Italia sono nel migliore dei casi affrontati per la prima volta, quando non sono dei veri e propri taboo.
MEMORABILE: "How old are you?". "Thirteen". "Allora ciao bella, vattene a casa... Tredici anni... ecchisel'aspettava... un metro e ottanta.. tiè ecco le poliziotte!"

R.f.e. 10/05/09 11:12 - 816 commenti

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A me era piaciuto. Scherzando, lo chiamavo "Fumo di Svezia" perché, per carti aspetti, lo accomunavo alla prima regia di Sordi (Fumo di Londra). Meno volgare, meno farcito di luoghi comuni rispetto al citato documentario (qualunquista, conformista e fasullo) di Scattini, Svezia, inferno e paradiso, con qualche pagina più autentica, sincera. La sequenza delle svedesine che cantano "Santa Lucia" con le coroncine di candeline è quasi poetica. Peccato che, a quanto mi risulta per un problema di diritti, non sia mai uscito in dvd.

Stelio 12/06/14 06:50 - 384 commenti

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Film ingiustamente sottovalutato, soprattutto per la sua natura essai estrema. Il ritmo è quello che è, ma il valore dell'argomento e, soprattutto, il realismo incredibile con cui viene trattato, elevano di parecchio il lavoro di Polidoro. È proprio l'approccio all'elemento che rende, per chi è interessato seriamente alla materia, la pellicola estremamente interessante. Forse un difetto è l'eccessiva prolissità di alcune di situazioni. Da vedere.

Alex1988 6/10/14 19:06 - 728 commenti

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Ne avevo solo sentito parlare, finalmente sono riuscito a trovarlo. Film che, giustamente, ebbe più successo all'estero che in patria (Orso d'oro a Berlino e Golden Globe ad Alberto Sordi). Intriso di luoghi comuni per quanto riguarda gli italiani all'estero ma, comunque, efficace nella descrizione di due mondi diversi.

Pinhead80 14/08/17 17:45 - 4792 commenti

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Il mito dell'italiano all'estero alla ricerca di facili avventure si sposa qui con quello della libertà sessuale scandinava. L'Albertone nazionale si carica del peso di un film di non semplice assimilazione soprattutto per qualche eccessiva lungaggine di troppo. Si gioca con gli sguardi, con i non detti e con la coscienza che in alcuni casi pone l'asticella del limite da mantenere alla giusta distanza. Forse l'opera non riesce proprio a esprimere compiutamente tutto quello che vorrebbe, ma si vede il tentativo di fare un cinema impegnato.

Markus 14/08/17 18:44 - 3693 commenti

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Polidoro ha per le mani il Sordi del suo periodo forse migliore, ma lo colloca in una vicenda di emigrazione nel Nord Europa (Svezia) senza riuscire a cavarci qualcosa di veramente interessante, cosicché anche le malcelate pretese sociologiche del regista non sono mai convincenti. Interessante comunque una certa fotografia di quegli anni e della condizione - non sempre così disdicevole - dell'immagine dell'italiano all'estero, così come le belle location invernali qua abbondantemente mostrate. La sensazione è quella dell'occasione mancata.

Cotola 19/08/17 12:45 - 9078 commenti

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Interessante e "curioso" soprattutto nella prima parte dove sembra possedere quasi un'anima onirica: non si capisce subito se il viaggio sia vero o metaforico. Quando si scende sulla terra, il film mantiene comunque una sua eleganza, soprattutto da un punto di vista visivo, ed ha il merito di non sbracare mai: cosa ragguardevole poiché il tema avrebbe dato adito a ben altro tipo di comicità. Sordi è, more solito, davvero bravo. Qualche momento riuscito e divertente non manca. Si può recuperare.

Gestarsh99 3/04/19 18:01 - 1395 commenti

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Svezia: inferno o paradiso? Probabilmente purgatorio, limbo idealizzato ove scontar luoghi comuni e fantasie proibite dell'italico immaginario maschile negli anni del Boom. Un tenero, sorridente "noir di costume", in cui Sordi è la stella a neutroni delle innocenti illusioni di felicità di tutto il genere mascolino peninsulare. La vellutata dolcezza dei visi femminili e il magico luccichìo delle note estasiate di Piero Piccioni tubano idillicamente librandosi sui nivei guanciali scandinavi con la souplesse di una cutrettola in amore. La vita non è un sogno, ma i sogni aiutano a viverla meglio.
MEMORABILE: Nel giorno di Santa Lucia, un Sordi allibito si risveglia attorniato da un coro di eteree fanciulle biancovestite illuminate da coroncine di candele.

Rufus68 28/06/19 23:29 - 3850 commenti

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Modesta ricognizione sull'italiano ancora frenato dai tabù e tentato dal nuovo libertinismo progressista. Meno banale della fama di cui gode (individua certe fratture etiche tra mondo meridionale cattolico e il permissivismo sessuale nordico) eppure datato e dal ritmo certo non travolgente. Sordi ammicca da par suo, ma non incide mai colla sua cialtronaggine trattenuta. Polidoro mantiene una certa vacua eleganza per tutta la durata.

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Rambo90 2/07/20 23:24 - 7706 commenti

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Nella lunga galleria di italiani impersonati da Sordi questo è uno dei più riusciti, come interpretazione. Peccato che la sceneggiatura non abbia un'ossatura abbastanza forte da interessare fino in fondo; così a volte ci si annoia un po', nonostante la bravura del protagonista (premiato col Golden Globe) e una regia più allineata allo stile europeo dell'epoca che a quello prettamente italiano. Alcuni momenti però rimangono impressi, come il finale sul lago ghiacciato. Non male.

Daniela 9/05/21 23:35 - 12695 commenti

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Commerciante in Svezia per motivi di lavoro vorrebbe accertare se le donne del paese sono effettivamente più libere e spregiudicate in maniera sessuale... Tra i vari film dell'Albertone nazionale in trasferta, questo è quello più freddo, in senso climatico ma forse anche come capacità di divertire. I paesaggi naturali sono splendidi, come pure le nivee fanciulle in fiore, ma la trama è molto esile e sfilacciata, gli stereotipi oltre il limite di guardia ed anche l'attore sembra ripetere il solito numero dell'italiano medio senza particolare verve. Bello però l'epilogo ghiacciato.

Paulaster 23/03/22 09:56 - 4445 commenti

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Commerciante di pellami va in Svezia a un'asta. L'incipit è solo un pretesto per raccontare di un italiano che vorrebbe fare il diavoletto fedifrago. La trama entra poi nel sociologico per mostrare l'emancipazione dei costumi inquadrando chi se ne vuole approfittare. Sordi non la mette sul comico puro e inscena lo straniamento di un uomo spiazzato perennemente dalle avvenenti svedesi. Discreta la fase sul lago ghiacciato. Epilogo in linea coi personaggi interpretati da Sordi, che tornano volentieri al focolare domestico.
MEMORABILE: Nella sauna di massa; Gli sbadigli al Nobel; L'elicottero che li mette in salvo.

Galerius 16/04/22 20:39 - 25 commenti

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Film che si lascia vedere sempre con piacere, con un Sordi più contenuto del solito (a differenza che nel successivo, farsesco film ambientato in Inghilterra) ma proprio per questo efficace e capace di suscitare empatia nello spettatore. Visto oggi, poi, col suo ritmo tranquillo e le sue atmosfere ovattate, ha un particolare fascino d'antan. Azzeccatissima la colonna sonora di Piccioni.
MEMORABILE: Il viaggio in treno alla volta della Svezia; Il folle "autoscontro" sul lago ghiacciato e il conseguente disincanto di Amedeo Ferretti.
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