L'abbraccio dell'orso - Film (1979)

Tolto il merito di esser un prodotto per la tv più curato della media, quel che resta è una modesta spy story (epoca guerra fredda) che se non fosse per quella vecchia ciabatta di Hemmings sarebbe pure avaro di notazioni. Quasi un polar ma all'inglese, con quell'imprescindibile humour britannico che viene sapientemente dosato per ravvivare di tanto in tanto l'atono svolgere della pellicola. Gold muove la scacchiera con mosse più parlate che di movimento.

Una spia britannica in Russia porta a termine un delicato compito, ma non viene adeguatamente compreso dai suoi superiori e nel frattempo l'affare si allarga con l'arrivo della CIA. Una spy-story complicata come esige il genere, con al centro un David Hemmings lontano dai fasti di Profondo rosso. Inframezzato da digressioni umoristiche tutte britanniche, il film scorre come dovrebbe scorrere, senza sussulti né verso il basso né verso l'alto. Attenzione a un dettaglio: scarpe vecchie, cervello fine!

Discreto spy-movie di marca britannica che, come da prassi per il genere, vanta una trama abbastanza complessa ma tutto sommato godibile, anche grazie alla divertita interpretazione di Hemmings. A ravvivare la situazione anche qualche momento di humor tipicamente inglese. Il regista Gold, che già aveva bazzicato il genere (con risultati più convincenti) dirige con mestiere, anche se non apporta un contributo davvero significativo. In sostanza in film vedibile ma certamente non memorabile.