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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dovendo rifare in America FEBBRE A 90° (ripartendo dal romanzo di Nick Hornby) era inevitabile che dal calcio – lì sport ben poco praticato – si passasse ad altro. Scelto il baseball non a caso (l'annata si prestava, considerata l'impresa dei Red Sox), viene affidata ai fratelli Farrelly la sceneggiatura di Lowell Ganz e Babaloo Mandel per trarne una commedia sentimentale briosa. E se anche il politicamente scorretto caratteristico dei Farrelly qui non trova spazio, trattandosi di lavoro su commissione, non si può comunque non notare come lo stile vivace, la capacità di spiazzare con battute talvolta...Leggi tutto più ricercate della media permetta al film di risultare godibile e a suo modo spassoso.

Il rapporto tra Ben (Fallon) e Lindsey (Barrymore) nasce sotto una buona stella, tutto sembra andare per il meglio fino a quando le amiche di lei la portano a riflettere su come sia possibile che un tizio così piacente e spiritoso a oltre trent'anni sia ancora “libero”. Cos'ha da nascondere? Ebbene, qualcosa c'è. Ben è un fan accanito dei Boston Red Sox, squadra di baseball dalla tradizione infausta, e non se ne perde una partita. Ereditata dallo zio defunto non solo la passione ma anche una regolare fornitura annuale di due biglietti per ogni match, Ben non può permettersi distrazioni di sorta, nei weekend in cui i Sox giocano, il che inevitabilmente andrà a cozzare con gli interessi, ben meno settoriali, di Lindsay.

Uno spunto simpatico (merito di Hornby, ovvio) che però senza uno script sufficientemente brillante annoierebbe presto. I Farrelly invece lavorano bene sul materiale a disposizione, e benché il film non possegga lo spessore di FEBBRE A 90°, che si soffermava sul fenomeno analizzandolo anche sociologicamente, sa essere sbarazzino, acceso qua e là da gag azzeccate. Si sorride in più punti, insomma, sia per la prontezza nelle risposte di Ben che per le situazioni in cui i due si vengono a trovare, con una Drew Barrymore deliziosa, fisicamente al top della forma e dolcissima, con quella bocca che si muove obliquamente. Ben è un bambinone, immaturo quando non in alcuni momenti ai confini dell'idiozia, eppure per molti versi mostra un'acutezza non comune, una capacità sorprendente di difendersi usando l'arma dell'ironia. Ed è questo a differenziare l'ennesima love story all'americana dalle troppe simili: la qualità di molti dialoghi, l'abilità nello sfuggire alla trappola della banalità sempre in agguato dietro l'angolo.

Professionalmente confezionato, ricco di immagini dal campo che gli appassionati apprezzeranno (c'è anche Stephen King nel ruolo di se stesso, inquadrato da lontano mentre compare per un paio di secondi in prima base), FEVER PITCH si conclude nel modo più scontato possibile ma senza irritare, vuoi per la simpatia degli interpreti vuoi per l'efficacia nella rappresentazione spettacolare del finale. Svagato, esagerato nel tratteggiare la passione di Ben (che vive in un appartamento in cui tutto richiama i Red Sox), profondamente rosa eppure mai sdolcinato.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/12/10 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/10/22
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Didda23 9/12/10 13:53 - 2431 commenti

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Remake abbastanza inutile: non è che cambiando l'ambientazione (Boston) e lo sport (baseball) si ottiene lo stesso risultato. Il film è abbastanza piatto e non ha la forza dell'originale. Se non avete visto l'originale può risultare abbastanza fruibile. Piccola curiosità: il finale è stato cambiato (si nota moltissimo) perché dopo più di 80' i Red Sox hanno sconfitto la maledizione del bambino (Babe Ruth) e sono riusciti a conquistare le World Series. Si può evitare.

Daniela 12/07/11 15:42 - 12695 commenti

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Essendo il remake di un film inglese, osservare che è il film meno personale dei Farrelly è forse scontato ma anche inevitabile: meno volgare e più political correct di altre loro opere, ma anche più banale e ruffiano rispetto all'originale, specie nel finale. Non giova - almeno per il pubblico nostrano - il cambio del gioco dal calcio al baseball con le sue regole astruse, e non convince particolarmente il televisivo Fallon, mentre Barrymore è carina ma, come spesso le accade, un pò troppo querula. Si può anche vedere, ma non lascia tracce.

Pigro 23/01/12 15:01 - 9694 commenti

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Impressionante la piattezza di questo film, praticamente senza storia, visto che racconta l’amore tra una donna in carriera e un tifoso sfegatato - personaggi descritti con tutti gli stereotipi del caso, come già nell'originale di cui è remake - senza che ci sia nessun incidente di percorso, se non uno verso la fine (meglio l’amore o il tifo?) sciocco e dagli esiti prevedibili. Sarà che la vicenda è noiosa o che la regia (sia pure vivace) propone tutte le banalità di questo mondo o sarà che il baseball al cinema mi annoia, ma il succo è: terribile.

Homesick 20/04/15 11:50 - 5737 commenti

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Nella prima parte la commedia procede bene, anche perché la simpatica coppia Barrymore-Fallon interagisce in modo brillante e la sceneggiatura è priva di volgarità; via via che la storia procede, come d'altronde si verifica nella maggioranza delle commedie americane di questo tenore, ecco subentrare l'ordinarietà (l'inevitabile litigio, la crisi, la gelosia) e le sdolcinatezze (il rimorso, la gravidanza, il prescritto happy end al suono di musiche assordanti). Pregi e difetti andrebbero comunque rapportati al film originale del 1997.
MEMORABILE: I commenti degli alunni di Fallon; la crisi di vomito della Barrymore; il pranzo con i genitori.

Lou 31/07/19 17:22 - 1123 commenti

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Davvero un brutto remake di Febbre a 90°, traslato dall'Inghilterra all'America e con il baseball al posto del calcio. Di positivo giusto qualche situazione esilarante, per il resto volgarotto, banale e imbarazzante. L'improbabile rapporto tra il tifoso sfegatato dei Red Soxs e la donna in carriera non riesce a convincere e Fallon fa decisamente rimpiangere Colin Firth.

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