La versione televisiva del buon film di Damiano Damiani dura circa tre ore, ma va detto che, grazie ad un ritmo capace di mantenere sempre vivo l'interesse dello spettatore, non ci si annoia affatto. L'idea di Damiani e di Mario Cecchi Gori fonde l'abusata idea del giustiziere solitario tanto cara al cinema italiano (e rielaborata alla luce di un film come CONDANNATO A MORTE PER MANCANZA DI INDIZI con Michael Douglas) con la figura del killer femminile spietata vista in NIKITA. Ne è uscito un action che, seppur povero e non esaltante nell'idea di partenza, gode di...Leggi tutto una sceneggiatura ben scritta che il nostro Damiani orchestra con consumata perizia. Il filone mafioso-banditesco-poliziesco è da sempre quello in cui Damiani eccelle e lo si vede dal sapiente uso della cinepresa. Ottima la direzione degli attori, con una Tahnee Welch (è Lisa/Nikita) in grado di reggere la parte con disinvoltura e un Remo Girone (prelevato da Damiani dalle "Piovre" di Perelli) che, con la sua recitazione insolita, può allo stesso tempo infastidire ma anche suscitare apprezzamento per la volontà di uscire dai canoni. Quello che però, soprattutto, piace del film, è la struttura narrativa, capace nella seconda parte di incastrare bene i personaggi l'uno nell'altro e inventandosi soluzioni, nella storia, forse prevedibili ma molto ben condotte, in modo da riuscire ad appassionare dall'inizio alla fine. E' la figura del commissario (Girone) quella più originale, per il resto siamo dalle parti di molti altri polizieschi all'italiana, con un'Eva Grimaldi (nella parte della prostituta) impacciata anche in un ruolo che sembra perfetto per lei. La confezione è piuttosto televisiva, il prodotto non è eccelso ma funziona. Musiche di Riz Ortolani.
Insolito film firmato da un regista abitualmente eccellente. Insolito, si diceva, perché qua il ritmo è molto diluito e la storia (pur sviluppata bene in sceneggiatura) non riesce a tenere alta l'attenzione. Ci si ritrova attratti dalla bellezza (questa sì, superiore alla media) della graziosa Tahnee Welch (d'altronde visto la madre, non poteva uscire qualcosa di meno). Le musiche sono orchestrate con maestria dal bravo Ortolani, ma alla fine ci si dimentica presto d'un prodotto confezionato in tutta fretta per essere poi dato in pasto a qualche canale televisivo, in versione più o meno lunga.
Quando si approccia un lungometraggio di più di due ore e mezza la prima cosa a venire in mente è: "Riuscirò a resistere senza interromperne la visione?". In questo caso, la risposta è affermativa, grazie anche alla dinamicità del plot, sempre alquanto innovativo col progredire del minutaggio e alla bravura degli interpreti. La coppia commissario-barista come killers non è roba da tutti i giorni. Se ci si aggiunge che lui è il mitico Girone si intuisce la forza di questa opera. Piacevole anche la Grimaldi (nuda per un nanosecondo).
MEMORABILE: La tortura alla Grimaldi, dentro uno spazio chiuso e claustrofobico.
L'ho visto nella versione lunga. La storia effettivamente non annoia (sebbene riprenda il tema iper-sfruttato del giustiziere solitario) ma tutto è prevedibile. La regia è buona ma si vede che il prodotto è pronto per essere sfruttato televisivamente. Gli attori sono bravi ma non rimangono certamente impressi a lungo nella memoria dello spettatore. Siamo lontani dai tempi di Pizza Connection o della Piovra. Un film visto e mangiato che dimentichi facilmente.
Poliziesco con evidenti venature da fiction sia nei tempi sia nella narrazione, comunque dignitosa. Il desiderio di vendetta di una ragazza abbandonata dalla giustizia ordinaria. Alcune esecuzioni appaiono raffazzonate, nonostante il solido mestiere di Damiani. Valido Girone e sensualissima la Welch, praticamente inutile la Grimaldi.
È il Damiani de La piovra ma nello stesso tempo un Damiani diverso, forse con meno tempo a disposizione, comunque in grado di interpretare un tema tanto scottante quanto abusato (ma purtroppo sempre presente) come quello della giustizia fatta in casa. Il cast è valido, anche nei comprimari, benchè la parte femminile non mi abbia del tutto convinto. L'ambientazione scelta è Genova, vista spesso sfocata per una voluta sovraesposizione della pellicola.
Film del 1992 ma di ispirazione anni '70 diretto dal buon Damiano Damiani. L'esperimento non si può però definire riuscito. Ritmi compassati e attori non entusiasmanti non aiutano. Splendida e adattissima, come sempre, Genova. Appare anche un giovanissimo Maurizio Crozza.
Bello, ma perde molto nel finale. Il cast è ottimo, quasi impeccabile specie nei protagonisti principali. L'azione è poca visto che è un poliziesco che punta più che altro sul "politico", se così lo vogliamo definire. Damiani ha fatto di meglio ma anche qui alla fine non delude. Peccato per il finale, che non mi ha troppo convinto.
MEMORABILE: Il trucco per fregare gli inseguitori.
Damiano Damiani prova ad andare oltre La piovra sostituendo la Sicilia con la malinconica Genova, dando in mano a Tanhnee Welch una pistola (che fa tanto giustiziera alla Abel Ferrara che incontra Nikita di Luc Besson) e usando, come commissario in un ruolo alla Placido, proprio l'ex-mafioso Remo Girone. Il risultato è un film che funziona a corrente alternata, con poca azione, qualche volto che in tv troverà fama negli anni a venire (Fiorentini, Crozza e Bocci, per dirne tre) e una Eva Grimaldi - qui nel ruolo di prostituta - poco sfruttata.
Sorta di Nikita all'italiana diretto con mano sicura da Damiano Damiani, che mostra la sua padronanza come regista nelle scene d'azione. La storia in verità è abbastanza scontata e le parti dialogate non sono all'altezza (anche Girone, di solito molto bravo, non sembra particolarmente in forma). Curiosa caratterizzazione per Crozza, belli gli squarci di Genova ma bella (soprattutto) la Welch.
Quasi non sembra vero di vedere un buon film di genere poliziesco datato 1992, girato da un professionista ancora in palla e con un budget decente: probabilmente un miracolo dovuto al "botto" di Besson e della sua Nikita giusto un paio d'anni prima, che fece riaccendere un po' di interesse per queste produzioni. La pellicola scorre bene; forse si poteva fare qualche sforzo in più per la trama (abbastanza prevedibile), ma tutto sommato si arriva alla fine senza problemi, nonostante la cospicua durata. Brava anche la protagonista. Discreto.
Damiani abbandona la Sicilia in favore di Genova, pesca qui e là dal giustiziere della notte e da Nikita, ma non trascura il suo cavallo di battaglia delle connessioni criminalità/alta finanza. Non siamo al cospetto di uno dei suoi lavori migliori, ma il tutto è girato con la consueta professionalità e con un ritmo abbastanza sostenuto, nonostante la sceneggiatura non brilli per inventiva (neppure nella più lunga versione televisiva). La strana coppia Girone/Welch (degna figlia di cotanta madre…) funziona meglio del previsto, mentre il contorno è piuttosto anonimo.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.