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Puppigallo 9/08/08 12:13 - 5291 commenti

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In certi momenti assume i caratteri di un vero e proprio documento storico, ma poi ci pensa Sordi, che quando non esagera col personaggio (matto per evitare la chiamata alle armi, il periodo fascista), riesce a dar vita a un omuncolo, che passa dal Fascismo al Comunismo, alla Democrazia Cristiana, a seconda delle necessità, cercando in continuazione di sbarcare il lunario, con i suoi mulini in perdita. Diventerà anche produttore di film. Non tutto funziona e Sordi non basta sempre a tappare i buchi di una sceneggiatura un po' stiracchiata. Vedibile, ma lascia poco il segno.
MEMORABILE: Sordi al prete: "Non ci sono dubbi, i comunisti vinceranno e comanderanno". Vittoria della Democrazia Cristiana e lui subito ne diventa simpatizzante.

Matalo! 10/08/08 12:46 - 1378 commenti

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Incredibile a dirsi ma in questo viaggio nella storia d'Italia di un italiano medio (e perciò un mostro) Sordi è fuori parte. Forse perché non ha nulla di siciliano e forse perché sembra lottare contro le briglie di una regia che se da un lato vuole approfittare del gigionismo dell'attore dall'altra non rinuncia ad un tentativo di film serio. A tratti godibile, a tratti ferocemente crudele e sincero. Da vedere una volta, comunque.

Il Gobbo 15/12/08 22:41 - 3015 commenti

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Istruttivo centone di micro (micro?) storia italiana, attraverso la didascalica parabola di un piccolo Rastignac nostrano che attraversa, non del tutto indenne ma incrollabile la prima metà del '900. Un ruolo quindi cucito su misura per Albertone, guizzante ma misurato, com'è giusto affinchè il suo istrionismo non prevarichi sull'esemplarità del personaggio, a rischio di farne un anti-eroe mentre Brancati e Zampa ne vogliono (con un pizzico di pietà) ritrarre l'orrore.

B. Legnani 6/12/09 00:03 - 5544 commenti

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Interessante, ma non irresistibile film di Zampa, con un Sordi misurato ma funzionante, anche se è da notare che molte delle cose che vanno a segno sono quelle della voce di Albertone quando commenta dall'esterno. Non che io pensi che sia una cosa inizialmente non prevista, ma sta il fatto che così è. Sordi è adatto per il ruolo di opportunista al cento per cento: forse a farcelo vedere un po' strano è l'abitudine ad averlo visto senza freni mille altre volte. Film discreto: **½
MEMORABILE: La rabbia di Sordi in carcere, a film finito.

Cotola 5/12/09 19:14 - 9071 commenti

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Film di cui Zampa ha scritto soggetto e sceneggiatura con risultati gradevoli ma non certo eccezionali. La storia si prestava a diventare un capolavoro della commedia all'italiana ma purtroppo i momenti davvero graffianti sono pochi e di scene che si imprimono nella memoria non ce ne sono. La colpa è probabilmente di uno script poco incisivo che si limita a far susseguire un episodio dopo l'altro e a ritrarre in maniera un po' superficiale i personaggi, compreso quello principale. In ogni caso è un piacevole divertimento.

Funesto 31/03/10 00:07 - 525 commenti

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Non mi fa impazzire. Di solito apprezzo queste piacevoli commedie in b/n, ma questa l'ho trovata un po' indigesta, innanzitutto per una dose d'intrattenimento nettamente inferiore alle aspettative (perché, sia chiaro, è una commedia con Alberto Sordi!) e per una storia che, nonostante le premesse, non va da nessuna parte: propaganda continua per ogni partito o dimostrazione d'inutilità delle fazioni politiche? Comunque la fotografia è gradevole e gli attori sono discreti; può starci una visione, ma solo per appassionati: è un film pesante!
MEMORABILE: L'inizio.

Pau 28/07/10 16:23 - 125 commenti

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Con questo film Zampa porta avanti un progetto ambizioso, forse troppo (narrare la vicenda dell'italiano medio, trasformista e amorale, alle prese con i grandi rivolgimenti della storia), ma il risultato zoppica. Forse per la difficoltà di ridurre in 90 minuti di cinema un soggetto così corposo, fatto sta che lo spettatore si trova di fronte ad una serie di scenette esilmente legate tra loro, raccordi narrativi raffazzonati e forzati, spunti satirici appena abbozzati e mai davvero efficaci. Sordi d'ordinanza, lascia il segno Turi Pandolfini.
MEMORABILE: La cena, costellata di goffi tentativi di corruzione, che Sasà/Sordi offre al tecnico del Comune che deve valutare due suoi progetti immobiliari.

Pigro 28/12/11 09:27 - 9686 commenti

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Carrellata storica del 900 vista attraverso il trasformismo d’un arrivista perdente. Senza affondare mai le unghie con ferocia nelle magagne italiote, Zampa confeziona ugualmente un’opera piacevole, procedendo più per flash episodici ed esemplari che non in modo narrativamente più complesso e concettualmente più incisivo. Il risultato è sobriamente gustoso, con punte di umorismo dal retrogusto moralista, dove Sordi (poco siciliano, a dir la verità) è il vero motore del film, che gestisce con buon equilibrio in linea con la storia.

Rambo90 8/02/12 03:17 - 7706 commenti

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L'idea di raccontare la vita di un italiano voltagabbana e disonesto si sposava benissimo con la bravura di Sordi. Infatti lui (tralasciando che come siciliano qui non è credibile) riesce a non strabordare regalando una performance godibile e misurata. Però il ritmo è troppo pesante e anche quei momenti che dovrebbero essere divertenti fanno solo sorridere. Comunque è un film da vedere almeno una volta; finale molto amaro ma simpatico.

Motorship 1/01/13 17:57 - 585 commenti

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Non è affatto cosa esclusiva dei giorni nostri cavalcare la tigre e salire sul carro dei vincitori: ebbene questo film di Zampa lo dimostra in toto. Una bella satira sui voltagabbana italiani che, pur non avendo grandi slanci nella sceneggiatura, ha dalla sua un Sordi un po' più misurato del solito (anche se non credibile come siciliano) ma sempre molto funzionale. Il finale è duro e significativo. Oltre a Sordi rimane impresso Turi Pandolfini. Non eccelso, ma molto dignitoso. *** meritate.

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Graf 4/11/13 00:38 - 708 commenti

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Il poliedrico opportunismo degli italiani è noto, la loro innata capacità di trasformismo e di doppiogiochismo è cosa che sanno pure i sassi ma il personaggio camaleontico di Sasà Scimone che in mezzo secolo di storia italiana passa da una posizione politica all'altra a seconda dell’aria che tira non convince lo stesso, perché acquisisce in modo sbrigativo troppe facce contrastanti e la sua dimensione funambolica è esasperata e fuori contesto per un film moralista, pedante, eccessivamente frammentario, poco divertente e tirato per le lunghe. Brutto.
MEMORABILE: Sasà (Sordi) che è stato sfidato a duello, diventa subito fascista perché il fascismo, appena salito al potere, ha vietato i duelli d'onore.

Homesick 4/06/14 17:25 - 5737 commenti

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Sasà Scimoni è il disonorevole emblema di un’Italia trasformista, intrallazzatrice e trafficona, che a quanto sembra attraversa indenne il passare dei decenni, tanto che ancora oggi la sua faccia tosta non ha nemmeno una ruga... Zampa dirige una commedia dal ritmo non sempre costante, tenuta comunque ritta dal vulcanico Alberto Sordi in una delle sue numerose caratterizzazioni di cittadino amorale, e da qualche volto di seconda fila come il sindaco Franco Coop e il guappo Franco Jamonte.
MEMORABILE: L’improvviso voltafaccia di Sordi durante il comizio socialista; Sordi che si finge pazzo per non andare al fronte.

Pessoa 11/10/14 07:59 - 2476 commenti

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One man show di Sordi, che incide meno rispetto ad altri suoi film del periodo, confezionato dalla mano (troppo) leggera di Zampa, che costringe con una sceneggiatura troppo rigida il suo esuberante talento, come spesso è accaduto ai mostri sacri provenienti dalla scuola dell'avanspettacolo (Totò, Peppino, la Magnani). Stiamo in ogni caso parlando di un film pregevole, con un cast in gran forma (Albertone su tutti) e con una cura dei dettagli che ormai per il cinema italiano è solo un ricordo. Si (ri)guarda con molto piacere.
MEMORABILE: "Aho, mi sento già mezzo romano!" (Sordi che nel film fa il siciliano).

Paulaster 7/10/19 10:20 - 4441 commenti

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Opportunista cambia casacca a seconda degli avvenimenti elettorali. Film in cui si spazia in ogni ideologia politica per permettere a Sordi di rappresentare una figura che esce dai canoni di una consueta onestà. Spezzettato a seconda degli eventi, serve a dare dimostrazione delle doti recitative del protagonista (a parte gli atteggiamenti da siculo, che non ha). Ritmo altalenante. Alla fine il film la butta persino sul fare cinema, forse perché son finiti i partiti.
MEMORABILE: Sordi che finge di fare il matto; Le prove del duello; Gli allenamenti dei fascisti.

Minitina80 1/11/19 20:45 - 2986 commenti

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Il protagonista è lo specchio di quell’arrivismo sociale che non conosce pudori, fatto di banderuole che hanno attraversato le decadi cambiando a seconda del vento che soffiava. Tanto nobile negli intenti quanto debole e innocuo a conti fatti. Troppo didascalico e piatto da risultare caustico o minimamente graffiante. Non c’è satira, non ci sono battute significative né momenti memorabili che possano stimolare riflessioni profonde. Sordi, pur bravo, sembra ingabbiato in un ruolo che avrebbe necessitato un attore dalla fisiologia differente.

Zampanò 2/04/20 14:26 - 382 commenti

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Cinquant'anni e passa di giravolte e trasformismi. La maschera non poteva essere che Sordi. Sceneggiatura di Brancati resa un po' troppo meccanicamente; il voltagabbana è talmente rapido in alcuni casi da rasentare la pochade. Ben costruito solo l'affaire socialista. Per il resto, troppo romaneggiante Albertone per rendere la sicilianitudine, anche se intento del regista era farne un archetipo italiota tout court. Il titolo non rende merito alla più vera, nobile, arte di arrangiarsi.

Il Dandi 20/01/21 22:30 - 1917 commenti

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Dalla monarchia al socialismo al fascismo al comunismo fino alla pax democristiana, un cinico opportunista cambia tante casacche quante donne (entrambe per interesse): per lui la galera e le guerre sono meri incidenti di percorso, la lottizzazione di terreni e la produzione cinematografica due opportunità affaristiche intercambiabili; "stavo facendo un film contro l'uomo che ammiravo di più in assoluto" commenta a proposito il personaggio: forse questa frase spiega anche il successo stesso della maschera sordiana, qui spigliatissima benché la sceneggiatura abbia un che di incompiuto.

Gabrius79 25/11/20 07:19 - 1427 commenti

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Film non troppo memorabile salvato da un Alberto Sordi a suo agio ma non sufficientemente istrionico come nel suo stile. Ciò è dovuto a una scialba sceneggiatura che porta la pellicola a inevitabili momenti di noia. Si ride qua e là ma non basta ad assegnare al film una sufficienza piena. Cast di contorno un po' incolore. Luigi Zampa farà comunque di meglio in altre pellicole.

Daniela 16/06/21 08:51 - 12684 commenti

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Dalla vigilia della prima guerra mondiale agli anni del secondo dopoguerra attraverso le vicende di Sasà, pronto a cambiare bandiera per convenienza politica o per inseguire una donna. La terza ed ultima collaborazione tra Zampa e Brancati produce risultati meno felici rispetto ai precedenti: anche se ancora poco "siciliano" (meglio farà con Lattuada), Sordi è perfetto per il ruolo dell'opportunista ma non tutti gli altri personaggi sono a fuoco e la sceneggiatura è meno incisiva e graffiante del previsto. Nel complesso, conserva interesse come rappresentazione di un vizio nazionale.

Alex75 29/11/21 19:03 - 881 commenti

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Un grande titolo (non del tutto centrato) per raccontare le vicende di Sasà Scimoni, quintessenza dell’opportunismo e del trasformismo lungo alcuni decenni di storia italiana. Il personaggio è perfettamente nelle corde di Alberto Sordi, anche se la sua romanità non lo rende del tutto credibile come siciliano. L'amaro contrasto tra il candore del commento fuori campo e la spregiudicatezza delle azioni del protagonista sullo schermo ne fa risaltare ancor di più l’amoralità, anche se i voltafaccia sono forse troppo sbrigativi.
MEMORABILE: Sasà inneggia al socialismo; La visita militare; Il duello interrotto dai fascisti; L’estenuante cena col tecnico comunale.

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Il ferrini 19/02/23 22:46 - 2366 commenti

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Non certo il miglior Zampa e neanche il miglior Sordi, tuttavia il personaggio del trasformista, pronto a cambiare casacca politica per convenienza, è centrato e purtroppo ancora di una certa attualità. Ciò che manca alla pellicola sono forse figure di contorno altrettanto riuscite, fatta eccezione forse per la socialista per la quale perde la testa. Ovviamente non basteranno nemmeno cinque anni di galera a cambiare le inclinazioni del protagonista. Non indimenticabile.

Reeves 25/05/23 08:55 - 2244 commenti

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Ovvero l'arte di attraversare il Novecento cambiando cinicamente bandiera senza peraltro mai ottenere ottimi risultati. Un film che racconta la Sicilia ma soprattutto l'Italia, con un Sordi meschino e bravissimo e con molti personaggi azzeccati di contorno. Il sodalizio tra Brancati e Zampa era ormai cementato e anche in questo caso non delude con un film divertente, anche se amaro.
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  • Homevideo Edo • 31/07/11 04:58
    Galoppino - 679 interventi
    Pubblicato in dvd da Medusa

  • Curiosità Zender • 13/10/16 18:39
    Capo scrivano - 47840 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: