L'orafo - Film (2022)

Idea di partenza che segue le tracce di film come Man in the dark o Paura 3D, dunque povera di originalità. Bisogna però dire che lo sviluppo sa comunque guadagnarsi il suo bel perché, complice la credibile prova di entrambi i due "inermi anziani" (specialmente lei a lungo andare dà i brividi). Peccato che (è il neo peggiore) il trio di "giovinastri" non sia allo stesso livello, specie Vannucci, che quando si arrabbia o minaccia qualcuno risulta tutt'al più ridicolo. Sceneggiatura onesta, noia assente, poco gore ma buono, epilogo meno assurdo di quanto possa sembrare. Affatto male.

Horror italiano con buona confezione, un home-invasion (in casa di una coppia attempata) che inverte prede con predatori, ricordando lavori esteri come The owners (precedente di soli due anni). Interessante l'aspetto della follia e la sperimentazione stile dottore pazzo legata al mestiere dell'orafo, nonché l'aspetto del contrappasso; alcune interpretazioni risultano un po' forzate e non tutte all'altezza della buona prova dei due anziani protagonisti. Il finale non ottimista poteva essere sviluppato anche su diversi livelli. In generale guardabile.

Due anziani si dilettano in torture varie, pescando le loro vittime fra i delinquenti locali e sperimentando idee alquanto bislacche. Il film non è niente di che e si ispira alla classica cinematografia horror americana anni 70/80, con l’aggravante di un dispiegamento di mezzi tecnici povero, nonché di una recitazione scadente. Fatta eccezione per Pambieri, molto professionale, mentre la Casini risulta troppo caricaturale. Quanto a paura… neanche lo 0%.

Punto forte di questa pellicola è indubbiamente la sceneggiatura (che tra l'altro è stata premiata come migliore al Grimmfest di Manchester); buona anche la prova degli attori, su tutti la coppia di coniugi anziani (Giuseppe Pambieri e Stefania Casini); occhio (parola non usata a caso) anche agli effetti speciali per le scene splatter, poche ma efficaci! Il movimento horror italiano dimostra di avere buone idee e coraggio, nonostante budget "leggerini", bene così!

Tre delinquentelli si introducono nottetempo nella villa di una coppia anziana per compiere un furto, rimanendo poi bloccati all'interno di una stanza blindata, alla mercé di un orafo di tipo particolare e di sua moglie, una gentile vecchietta... La trama è molto simile a quella di The owners ma funziona molto meno per colpa di una sceneggiatura poco curata nei dialoghi e nel disegno dei personaggi, una regia con una messa in scena modesta, un ritmo lasco e prestazioni altalenanti del cast con anziani (Pambieri e Casini) che se la cavano bene e attori giovani sotto la sufficienza.

Fa sempre piacere quando il nostro cinema prova a fare il genere, anche quando la resa finale è piuttosto modesta. Perché se è vero che il film si avvale di due buone performance (Casini e Pambieri) nonché di un discreto sadismo a livello di script, di contraltare si hanno tremende interpretazioni del trio di rapinatori (Vannucci si attesta qui sui livelli di Alberto Tomba) e dei dialoghi poco mordaci. Invadente e mal sfruttata la colonna sonora; sufficiente la sceneggiatura, capace di agganciarsi beffardamente all'inizio film.

Ha un suo perché, forse più di uno, l'esordio da regista di Ricchiuto che sceglie di puntare sul thriller, con qualche sprazzo horror. La storia è semplice, ma riesce comunque a creare un grado accettabile di coinvolgimento e a instillare un po' di curiosità in chi guarda, sebbene certe svolte narrative non siano certo imprevedibili. Da non sottovalutare anche il fatto che ci si trovi dinanzi a una buona confezione, per nulla sgangherata. E "per una volta" l'audio risulta pienamente comprensibile. La parte più stagionata del cast se la cava, mentre fanno meno bene i più giovani.