Mediocre noir dai risvolti drammatici (o dramma dai risvolti noir: qui non c’è molta differenza) che manca di nerbo nella regia e in una sceneggiatura colma di ingenuità e inutili accavallamenti nel finale. Si segnala un inseguimento in macchina e una scena erotica – non molto insistita – tra Testi e la Andress. Sprecati il ricco cast internazionale, che recita piattamente (a parte Wallach) e le musiche di Bacalov. Da un romanzo di Franco Enna.
Buon giallo,con la suggestiva ambientazione di un paesino vicino alla frontiera tra Canada e Usa. Grande l'inizio con il lungo inseguimento, poi il ritmo scende ed il film diventa più "psicologico", perdendo qualche colpo ma rimanendo comunque interessante. Un po' sprecato Massimo Girotti a dirla tutta, mentre Wallach (con riportone da paura) è grandioso come sempre anche se scompare per mezzo film. Finale a sorpresa, almeno per me...
Un cast internazionale per un flop clamoroso (e non è il primo per questo regista). Tolto l'inseguimento iniziale, l'ambientazione di frontiera Canada-USA e la ragione surreale del titolo del film, tutto il resto è rubbish, garbage... Dispiace vedere Wallach e Girotti così sfasati; la Andress è intercalata bene nel ruolo, mentre il duo Bach-De Mejo va a fasi alterne. Il finale non sbalordisce, visto che il trucco da bambini lo si era già afferrato da mezz'ora...
Discreto, con un cast niente male nonostante Girotti non venga affatto valorizzato. Lucidi se la cava discretamente ma in un contesto di simile "attesa" in La più grande rapina del west aveva ottenuto qualcosa di più. Gradevole ambientazione canadese, e il finale è meno scontato di quello che si possa pensare. Score di Bacalov di buon livello.
Interessante giallo/noir che si giova dell'insolita ambientazione in un piccolo paese al confine tra Canada e Usa. La partenza è a mille, con la rapina e il successivo inseguimento girato con indubbia maestria. Poi l'azione si sposta al motel e il ritmo diventa più compassato, ma con un buon crescendo conclusivo. Ottimo il cast, anche se Girotti avrebbe potuto essere sfruttato meglio; la bellezza della Andress non la scopriamo certo qui... Discrete le musiche di Bacalov. Sottovalutato, a mio modesto parere.
Ovvero: quando in Italia giravamo i film come gli americani. A partire dalla suggestiva location di confine tra Canada e Usa, ben valorizzata anche grazie a una fotografia brillante, il lavoro di Lucidi è encomiabile sotto tutti gli aspetti produttivi; il cast dal canto suo non delude, con pezzi da 90 del nostro cinemabis (tutti in forma) e un Wallach da manuale. La buona Ost accompagna una vicenda dal sapore noir, che offre qualche twist ma che ha il suo limite in un impianto un po' troppo classico; poco conta comunque, di fronte a tal qualità.
MEMORABILE: L'inseguimento iniziale; Il confronto Wallach/Andress in auto.
Lucidi gira affascinato dagli stilemi del gangster/noir (anche di antica memoria) d'oltreoceano (Usa), corteggiandoli e forse conquistandoli. Abbandonandosi alla vicenda, lasciandosi ammaliare da certi personaggi (quello della Andress su tutti) e dalle note di Bacalov il film scorre, ha buoni passaggi e pur se imperfetto a suo modo decolla, certamente non crolla e non è inconcludente. Come puro B-movie da guardare senza aspettarsi novità o invenzioni formali va bene, intrattiene e convince. L'epilogo ha la sua causticità.
Ambientato nel Canada francofono, è un noir che parte male, con un inseguimento messo lì per motivi spettacolari (ma che non funziona né come spettacolo né come verosimiglianza), seguìto da un comportamento troppo stupido del protagonista. Poi, però, il film cresce, diventa interessante, si fa apprezzare anche per le interpretazioni corrette (seppur non indimenticabili) di Girotti e di Wallach, ma se la cavano anche gli altri, con una Ursula Andress di stupefacente bellezza. Finale parzialmente previsto, parzialmente no, che chiude bene il cerchio.
Assolutamente dignitoso questo noir italico, che non lascerà una grande traccia nella storia del cinema ma che si fa guardare con grande piacere per tutta la sua durata, grazie a un plot intrigante che tiene viva l'attenzione sino al finale beffardo. Non mancano le lacune, vedi l'inutile inseguimento iniziale e l'attenzione a fasi alterne donata al personaggio di Ursula Andress, ma il film funziona, anche grazie alla buona fotografia. Cast non eccezionale, con un Eli Wallach che pare trattenuto e la Andress poco convincente nel suo ruolo ambiguo. Un'occhiata comunque la merita.
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CuriositàZender • 5/02/18 18:22 Capo scrivano - 47861 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: