Un film sulle origini della Befana che rompe ogni ponte col precedente, a cui di fatto ruba esclusivamente il titolo nel tentativo di accaparrarsi qualche spettatore in più. C'è anche qualcos'altro che accomuna le due produzioni, in verità: una bella ricerca visiva che dà spazio a location suggestive e lavora ottimamente sulla fotografia. Quello che nel numero uno era figlio in buona parte del talento riconosciuto nel campo di Soavi, qui viene ereditato per confezionare un nuovo fantasy scenograficamente ricco, che pur non confermando la caratteristica ambientazione montana del primo si apre a scenari...Leggi tutto di grande effetto non deludendo nemmeno negli interni. Le qualità di questo "prequel" tuttavia si fermano qui, purtroppo, e alla scelta di Fabio De Luigi per il ruolo del perfido Barone: un'interpretazione antitetica rispetto ai panni che indossa abitualmente e che non delude (ma questo lo si era già capito anche in altre occasioni).
Per il resto già la scelta di spostare il tutto nel XVIII secolo poco si addice a un film il cui target pare spingersi ulteriormente verso il basso come età rispetto al numero uno. La futura Befana è qui ancora una bambina (Massenti): piuttosto insofferente e analfabeta, si solo esprime in romanesco con risultati poco gradevoli. Anzi, la cosa contribuisce - assieme a un carattere presuntuoso e arrogante - a rendere il personaggio decisamente antipatico, difetto non da poco se consideriamo che è lei la protagonista. De Luigi è la sua vittima predestinata, Barone con l'ambizione di essere promosso nella scala militare Pontificia ma terrorizzato da una lettera compromettente che proprio la giovanissima Paola/Befana pare aver trafugato mentre era in azione come ladruncola. Deciso a farla condannare come strega, il Barone arriva a farle preparare un rogo in piazza, dal quale la ragazzina si salva solo grazie all'improvviso arrivo dal cielo di Dolores (Bellucci), a cavallo di una scopa. La donna la farà montare sul suo inusuale mezzo di trasporto per poi "adottarla" e presentarla al gruppo di suoi giovanissimi coetanei che vivono con lei in una casa nel bosco. Lentamente Paola prenderà coscienza dei propri poteri grazie agli insegnamenti di Dolores e si metterà in testa di bloccare la carriera del Barone, che attende di essere ricevuto dal Papa Banedetto XIV (Guzzanti).
Un'avventura tra i boschi e infine a corte, dove la piccola si travestirà da gran dama alzandosi di statura grazie a due dei suoi piccoli amici nascosti sotto la gonna. Colpisce come sceneggiatura e regia non riescano a dare organicità al film, che sembra davvero mal organizzato, confuso e - qual che è più grave - mai capace di rendersi interessante o coinvolgente. Una pesantezza ribadita da una durata di quasi due ore che aggrava ulteriormente il problema lasciando intendere quanto le ambizioni fossero alt(r)e, frustrate appunto da una realizzazione che si limita a smaltare la superficie con una ricca patina rilucente dimenticando di dare sostanza al contenuto. Non bastano partecipazioni di volti noti come Alessandro Haber, Corrado Guzzanti o Francesco Paolantoni (tutti in ruoli decisamente minori), mentre ha già più senso (e più minuti) quella di Herbert Ballerina come guardia al servizio del Barone.
Gli effetti speciali sarebbero anche di pregevole fattura, di nuovo valorizzati dalla bella fotografia, ma tutti questi "regazzini" che si muovono senza costrutto (finiscono pure trasformati in maialini) non aiutano certo a rendere il film sopportabile per chi ha superato l'adolescenza (o la pubertà, chissà). E anche per chi ha l'età giusta non sarà facile sorbirsi due ore di avventurette sterili svolte in modo tanto caotico. Chiusura con ballo di gruppo sulle note di "Dancing In The Moonlight" dei Toploader e fuochi artificiali. Un netto passo indietro rispetto al più originale e vivace predecessore, a conferma che quando gli italiani metton le mani sul fantasy a matrice anche solo nascostamente supereroistica il rischio di fallire è altissimo.
L'adolescente Paola, dopo un furto, viene condannata al rogo ma è salvata da Dolores, una strega che accudisce bambini abbandonati. Un'originale rivisitazione delle origini del mito della befana per un fantasy italiano che ha solo il titolo in comune con il film del 2018. Qui si utilizzano toni più magici nella prima parte, in cui prevale il lato fantastico, e più grotteschi nella seconda, quando prende piede il personaggio del barone interpretato da un De Luigi insolitamente malefico. Film godibile con buoni effetti speciali e belle ambientazioni medioevali. Attori in parte.
Paola Randi HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneZender • 3/01/22 10:01 Capo scrivano - 47839 interventi
Galbo, scrivi che non è un sequel (resterebbe quindi solo un sequel nominale, visto che comunque il 2 lega i due film essendo un titolo originale e non invenzione dei distributori), ma non c'è davvero nessun tipo di collegamento col numero 1? Voglio dire: un prequel non necessariamente deve agganciarsi come personaggi al modello, però di solito lo fa. Qui c'è solo la Befana come personaggio comune?
Galbo, scrivi che non è un sequel (resterebbe quindi solo un sequel nominale, visto che comunque il 2 lega i due film essendo un titolo originale e non invenzione dei distributori), ma non c'è davvero nessun tipo di collegamento col numero 1? Voglio dire: un prequel non necessariamente deve agganciarsi come personaggi al modello, però di solito lo fa. Qui c'è solo la Befana come personaggio comune?
nessun collegamento tra le storie, peraltro i due film sono ambientati in epoche diversissime....
DiscussioneZender • 3/01/22 10:28 Capo scrivano - 47839 interventi