La cintura di castità - Film (1967)

Poco convincente, se non per la deliziosa e intelligente interpretazione della Vitti, il film rievoca i fasti medioevali, compresa la cattiva usanza di porre il sigillo di garanzia alle donne con tanto di chiave... Ma al peggio non c’è rimedio. Abbiamo scomodato l’inadeguata comicità di Tony Curtis insieme ad altrettanti celebri attori italiani! La stupidità supera la fantasia e purtroppo anche la storia ci rimette!

Incredibilmente brutto. Lo salvano dall'ignominia del monopallino (ma la tentazione è stata forte) un buon cast (anche se funzionano meglio i ruoli minori [come Garrani e Mulè] di quelli principali, semi-travolti dalla pessima sceneggiatura, Vitti e Curtis compresi), gli splendidi costumi, le magnifiche ambientazioni. Tutto è spinto sul pedale dell'esagerazione, cosicché il film diventa una baracconata che ben presto annoia. In un film che dovrebbe far ridere, si contano forse due sorrisetti stiracchiati. Delusione massima.

Commedia in costume di Bevilacqua non del tutto riuscita, a causa essenzialmente di una sceneggiatura vacua e prolissa e di una regia troppo leziosa, che sfocia spesso nell'autocompiacimento. Buono il cast, con una Vitti in palla e Curtis fuori parte che si arrangia come può. Ottimo l'apporto dei comprimari, fra i quali Griffith che nel concitato finale strappa le uniche risate del film. Di livello eccellente anche scenografie e costumi di Poletto e Donati. Nel complesso resta però un prodotto mediocre, che sa tanto di occasione sprecata, la cui visione non è fondamentale.