La fiammiferaia - Film (1989)

La fiammiferaia
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Tulitikkutehtaan tyttö
Anno: 1989
Genere: drammatico (colore)
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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/06/08 DAL BENEMERITO MAINENG POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/12/12
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Maineng 22/06/08 22:15 - 100 commenti

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Piccolo gioiello finlandese di Kaurismaki che presenta la storia di Iris, giovane fiammiferaia. Come sfondo l'ambiente proletario moderno. La solitudine e l'ingenuità di una ragazza che vorrebbe essere uguale alle altre, anche se impreparata alle sorprese della vita. La particolarità principale è la quasi totale assenza di dialoghi, anche se non servono a molto vista la chiarezza esplicativa delle scene. Presenti le canzoni e i servizi del tg: piazza Tien an men, la visita del papa in Scandinavia. Gelidi i rapporti anche in famiglia. Brava la Outinen.
MEMORABILE: Lui a lei: "Se pensi che fra noi ci possa essere qualcosa ti sbagli di grosso, non c'è niente che mi interessi meno del tuo affetto"... povera Iris!

Pinhead80 5/12/10 17:15 - 4802 commenti

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La ricerca di una vita simile a quella degli altri, di un amore che possa scaldare la sua triste vita e di una considerazione che dall'ambiente circostante non arriva, diventa per Iris occasione per incontri frustranti e monotivo di accrescere la propria delusione verso un mondo a cui lei preclusa l'appartenenza. I dialoghi ridotti all'osso enfatizzano maggiormente questa distanza rendendola incolmabile.

Didda23 24/04/11 14:55 - 2431 commenti

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Kaurismaki dimostra di avere una sensibilità particolare verso personaggi "borderline", la caratterizzazione di questi ultimi è svolto molto bene e nel profondo garantendo alla pellicola un sapore molto poetico e laconico. Lo stile dell'autore, essenziale e stringato, è perfetto per dipingere una storia di emarginazione, ma allo stesso tempo di speranze. Brava come la sempre la Outinen. Imperdibile.

Mickes2 12/08/11 19:27 - 1670 commenti

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L’asfissiante routine che affonda nel quotidiano è composta da un’angusta fabbrica di fiammiferi: opprimente metronomo meccanico di rumori da cui non v’è scampo; una famiglia di spettri: sfuggente, egoista, schiva; colleghi assenti e persone egoiste. Aki, con un glaciale rigore formale, delinea prima di tutto un contesto asettico, privo di orpelli e valvole di sfogo; è in grado di far affiorare la profonda disperazione interiore ormai insita nell’animo di Iris, procedendo per sottrazioni, rimanendo cupo e inflessibile.
MEMORABILE: Il pre-finale col fuoricampo di Iris mentre i genitori cenano; l'incipit.

Belfagor 20/08/11 01:09 - 2690 commenti

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Vessata da un lavoro alienante, da una famiglia odiosa e da una gravidanza inaspettata, la timida Iris pianifica la propria vendetta. Scarna pellicola finlandese quasi priva di dialoghi, tutta interni e colori freddi, girata in un periodo in cui i lavoratori avevano ben poco da ridere. Un dramma minimalista ricco di umorismo nero e dal taglio quasi documentaristico, che mostra l'angoscia del quotidiano senza un grammo di compiacimento o pedanteria. È, in fondo, la storia del passaggio da una prigione all'altra.
MEMORABILE: Il tronco trasformato in fiammiferi; Iris che accende una sigaretta prima di attuare il suo piano.

Capannelle 14/10/11 11:15 - 4421 commenti

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La fiammiferaia di Kaurismaki parla poco ma rivela nei fatti una determinazione non comune. Trama del tutto lineare e minimalismo imperante: funzionale direi per rendere lo squallore dei personaggi (e dei luoghi) anche se l'empatia che si crea con Iris non può da sola reggere un'intera pellicola. Comunque una buona prova che ha l'ulteriore particolarità di non far vedere alcun dettaglio dell'epilogo.

Cotola 13/02/12 22:04 - 9082 commenti

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Lucido, crudele e spietato dramma della solitudine che porta allo sprofondamento nella follia. Il Kaurismaki che non ti aspetti: mai il filandese è stato così pessimista. Storia minimale e dai toni glaciali (esaltati da una fotografia dai colori slavati); sceneggiatura con pochissimi dialoghi. Tutto è ridotto all'osso. Nè alibi nè speranze, ma il quadro è chiaro. Nessuna partecipazione registica al dramma della protagonista con cui, almeno fino alla parte finale, è difficile non empatizzare. Ottima la prova della Outinen. "Bello", disperato e dolente.

Caesars 28/11/12 09:00 - 3805 commenti

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Cupo e pessimista, in questo Kaurismaki non c'è spazio per la speranza. Helsinki ci viene mostrata come città fredda e squallida e la "fiammiferaia" si muove al suo interno alla ricerca di un poco di calore umano che possa riscaldarle il cuore. Anche la sua famiglia la tratta praticamente come un'estranea; l'unico che le regala un minimo di solidarietà è il fratello che vive fuori casa e che a un certo punto la ospiterà. I dialoghi ridotti all'osso rendono bene l'atmosfera in cui vive la protagonista. Agghiacciante. ***

Bizzu 12/01/14 18:08 - 217 commenti

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La fiammiferaia della favola di Andersen rivista ai giorni nostri non vende i pacchetti sotto la neve, ma li osserva passare in catena di montaggio. Tutto questo per portare due spiccioli ai pessimi genitori e vivere nello squallore. Un mondo senza speranza, dove gli unici rapporti sociali hanno il denaro di mezzo. Finale amaro per un film a metà fra documentario e lacrima-movie d'autore. Non è facile giudicare un'opera del genere, di sicuro è tutto fuorchè di intrattenimento.

Deepred89 30/04/15 15:34 - 3718 commenti

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Dura poco ma forse troppo questa tragicommedia quasi fantozziana incentrata su una vita grigia e sfortunata e il successivo tentativo di rivalsa. Lo stile è fortunatamente pulito e visivamente gradevole e rende accettabili lentezze che in mano ad altri (i Dardenne, giusto per fare il primo cognome) sarebbero state difficilmente tollerabili. Poi, quando il gioco inizia a farsi duro (per lo spettatore), Kaurismaki inizia a giocare: la storia inizia a prendere aria e ci viene piazzata una serie di grandi sequenze in successione. Meno male.

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Viccrowley 15/05/15 23:06 - 814 commenti

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Film dell'orrore senza essere tale, parabola terribile e lapidaria sull'incomunicabilità umana, ode e canto di estrema solitudine. In poco più di un'ora Kaurismäki narra una vicenda intrisa di dolore e disperazione dove la protagonista disperatamente alla ricerca di una stilla d'affetto vive un'epopea che la trasformerà senza possibilità di redenzione. Asciutto, statico, silenzioso e con una regia statica che lavora di sottrazione per imprimere in ogni inquadratura l'ineluttabile vacuità egoistica dell'essere umano.
MEMORABILE: La risposta scritta alla lettera di Iris; Il prefinale in fuoricampo.

Paulaster 15/06/17 10:29 - 4451 commenti

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Il dolente quotidiano di una povera finlandese esplode (in silenzio) dopo una gravidanza indesiderata. Quadro di spietata lucidità dove la vita non conta più nulla e l’unica cosa che si desidera è la rivalsa contro chi ti ha tolto ogni sogno. Kaurimaski affianca la lotta degli studenti di piazza Tienanmen alla protagonista ed entrambi soccomberanno al potere. Niente ironia né personaggi bizzarri: un racconto di una vita tragica dove la Outinen incarna al meglio le espressioni spaventate e crudeli.
MEMORABILE: I soldi sul comodino dopo il rapporto d’amore; La lettera dove annuncia la maternità.
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