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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Con un'operazione un po' alla BASILICATA COAST TO COAST trasferita in Sicilia, il duo musicale Colapesce Dimartino si fa dirigere dal regista dei loro coloratissimi videoclip Zavvo Nicolosi in un film chiaramente al servizio delle bellezze paesaggistiche locali. Si immagina che i due, musicisti anche nella finzione e fino a tre anni prima insieme nella band "I metafisici", si ritrovino dopo una forte divergenza musicale che li aveva allontanati. I nostri RAGAZZI IRRESISTIBILI, riavvicinati dalla manager (Rocca) di Lorenzo (Colapesce), vedono in...Leggi tutto quest'ultimo l'anima più caustica e infastidita del gruppo: in tre anni Antonio (DiMartino) non s'è fatto sentire nemmeno una volta, rifiutando di fatto ogni richiesta di tornare insieme. Dal momento che però ora ci sono in ballo 90.000 euro (90k, come dice la donna), val la pena riprovarci.

Lorenzo lascia così Milano per Palermo e scopre un Antonio completamente diverso, ascetico: è diventato un semenita, adepto di una setta che propugna il ritorno alla natura; è quest'ultimo a chiarire che il compenso verrà corrisposto se consegneranno un lavoro che recuperi una loro vecchia idea, quella di raccogliere in un libro un certo numero di leggende siciliane. I due dovranno quindi recarsi in diversi luoghi dell'isola per ottenere testimonianze quanto più dirette di eventi anche molto antichi legati a strani fatti da riportare fedelmente. Uno spunto simpatico per raccontare davvero una faccia nascosta della Sicilia sfruttandone gli incantevoli paesaggi che la fotografia dai colori al solito vivacissimi, tipica dei videoclip del duo, fa prendere vita.

Si va dal ritrovamento di ossa gigantesche di antichi popoli scomparsi ai panini “drogati” di Alicudi, che per tre anni agli inizi del Novecento provocarono negli abitanti dell'isola (ammesso che la colpa fosse della farina di segale) allucinazioni collettive incredibili. O si va alla scoperta dei pronipoti di Shakespeare, il grande drammaturgo che qualcuno - non senza indizi sorprendenti che ne sostengano la tesi – immagina avesse origini messinesi; in aggiunta molte altre scene che citano singolari circostanze poco note che legano la storia di ogni tempo (da Artù ai Doors) alla Trinacria. Stimolante, si dirà, e la colonna sonora degli stessi Colapesce Dimartino dovrebbe fornire un motivo in più per rendere appetibile il tutto. In realtà le musiche incidono meno del previsto (con un'unica canzone interpretata dal duo sul set, "Il cuore è un malfattore", mentre la sanremese "Splash" accompagna i titoli di coda), troppo fugaci per quanto qualitativamente valide.

Si contano camei di altri artisti evidentemente amici dei due (Brunori Sas, Madame, che canta un pezzo ben diverso dal suo stile, Roberto Vecchioni brevemente al piano, Isabel Russinova...), si rivestono le immagini di una evidente patina da videoclip, ma per il momento i nostri non sono ancora veri attori e si vede: non tradiscono imbarazzo, mostrano anzi una certa personalità, ma reggere un intero film sulle spalle è impresa ardua. Anche perché pure la regia fatica sulla lunga distanza e le scene sembrano appiccicate malamente, manca il ritmo e pare in più momenti di stare in qualche trasmissione televisiva alla ricerca di antichi sapori. Qua e là un paio di buone battute, con l'affiatamento tra i due che fortunatamente si avverte (Colapesce prosaico e disilluso, Dimartino poetico e positivo); l'accento siciliano non rende incomprensibili le frasi, la forza di molte immagini è innegabile, tuttavia l'opera, nel suo insieme, non riesce quasi mai a farsi interessante come vorrebbe, i dialoghi non brillano e si prosegue incuriositi più che altro dalle strampalate leggende sicule, una volta capito che quanto si racconta ha quasi sempre le radici in credenze e dicerie realmente riscontrabili. Leggero, talora spiritoso, spesso poco significante. L'inserimento di altri brani cantati avrebbe probabilmente aiutato a superare indenni molte pause...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/06/23 DAL DAVINOTTI
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Nando 15/09/23 18:23 - 3826 commenti

I gusti di Nando

I due cantautori siciliani si cimentano in questa pellicola surreale in cui si narra di un viaggio verso alcuni misteri che avvolgono la loro splendida regione. Ritmo non sempre eccelso e situazioni talvolta monotone che comunque conducono a un finale inaspettato ma interessante. Inutile la Rocca, simpatico Vecchioni e comunque in parte i due protagonisti.

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  • Curiosità Zender • 29/06/23 09:06
    Capo scrivano - 47902 interventi
    Al ristorante "L'astice fuggente" (chiaro riferimento al film L'attimo fuggente di Peter Weir), Lorenzo (Colapesce), al tavolo con Antonio (Dimartino), ordina:

    * Un antipasto dei poeti estinti
    * Un risotto Capitano Mio Capitano
    * Una fritturina alla Keating
    * Un cocktail di gambero affogato alla Robin Williams

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images65/asticefuggente.jpg[/img]