Note: Aka: "House of Evil"; "Cry Demon"; "The Evil Below"; "Le couloir de la mort"; "Profecía diabólica"; "L'héritage des Varga". Dialoghi e direzione del doppiaggio di Renato Polselli.
La trama è una sorta di miscela tra il tema popolare orrore demoniaco e il tema ancora più popolare della casa infestata, con un gruppo di persone intrappolate all'interno di una vecchia casa accanto a un antico cimitero indiano. Il film è stato ovviamente girato con un budget scarso; la buona notizia è che non annoia, ha un'atmosfera costantemente tesa e c'è sempre qualcosa di spettacolare e coinvolgente in corso per farci emozionare. Un film di buon intrattenimento.
Discreto horror sul tema delle case infestate. Ovviamente non offre soluzioni particolarmente innovative, muovendosi sui binari tipici dei B-movie americani anni '70, tuttavia si salva in corner grazie a qualche trovata azzeccata, specialmente nelle manifestazioni demoniache delle forze del male in questione. Non male nemmeno il cast di caratteristi, su tutti il barbuto Crenna; corretta, seppur non troppo fantasiosa, la regia. Trascurabile, ma per gli amanti del filone potrebbe essere una visione non disprezzabile. Vintage.
Antesignano de La casa e de Il nascondiglio di Avati, è un discreto horror, recitato nella norma e ambientato in una magione spettrale, teatro di presenze soprannaturali. La regia anticipa quella che è la tecnica standard che siglerà la maggior parte delle opere horror degli anni ottanta. Il film manca di un vero e proprio coup de théâtre, le uniche suggestioni provengono dalla location principale. Trova la sua giusta collocazione in un ipotetica enciclopedia sulle case infestate. Dove affondano le radici della paura difficile scoprirlo.
Horror con qualche ideuzza riuscita, piuttosto scombinato nella trama ma godibile. Anche se non si capisce bene con cosa hanno a che fare i protagonisti ci si può divertire, grazie a un ritmo veloce e a qualche effetto riuscito. Il cast è dignitoso: c'è Crenna (che negli anni settanta era abbonato al genere), Prine che si trancia una mano da solo (una delle sequenze più riuscite) e Buono versione fantasma. Discreto.
Semisconosciuto horror d'annata piuttosto interessante e ben fatto. La storia ricorda molto Dopo la vita di Hough, ma il regista ci mette di suo nella parte (ahimé tagliata nella versione italiana, ho visto entrambi le versioni) della botola e il cast (Crenna e la Pettet su tutti) offre una buona prova. Confesso che in alcuni punti mi ha messo una discreta paura. Vale una visione.
MEMORABILE: Prine alle presa con la sega circolare e la scoperta del diario.
Horror di reclusione piuttosto classico che si avvale (come nella migliore tradizione) di una suggestiva location isolata e dall'aspetto austero. La trama è abbastanza esile e i dialoghi a volte pedanti ed estemporanei, ma nonostante ciò si tratta di un horror gradevole, con momenti di interesse, che aggiunge di diritto un ulteriore tassello all'immenso mosaico delle magioni da lasciare invendute.
Accettabile horror ambientato nella "abitudinaria" casa infestata: sorprese non ce ne sono troppe (gli sviluppi narrativi sono i soliti, così come pure la conclusione della vicenda), ma pur non con un ritmo frenetico, il film si lascia seguire senza troppi problemi. La versione italiana è tagliata e pare tolga qualcosa di troppo a quella integrale. Così così.
Filmetto piuttosto scialbo che vanta, come unici punti di forza, una buona location e una fisiologica curiosità instillata nello spettatore in attesa. Inutile dire che le aspettative, fra una trama confusa nella sua linearità e un body-count anonimo, vengano disattese in toto. il tempo è stato tiranno con questa pellicola e sequenze come il simil-stupro e l'apparizione del fantasma buono sono troppo ingenue per un horror. Da riconoscere, comunque, che certe soluzioni narrative sono state spunto per Amityville horror e La casa.
MEMORABILE: L'amputazione della mano, unica sequenza davvero indovinata.
Nello sterminato ambito di episodi sulle case infestate non trova certamente un posto di prim’ordine, eppure non tutto è da buttare. Malgrado una povertà di mezzi facilmente riscontrabile riesce a mantenere una discreta quadratura dosando le pallottole a disposizione in maniera saggia. Dopo qualche minuto di lentezza preparatoria iniziano le danze, a cadenza regolare, fino a un epilogo abbastanza prevedibile. Un’occhiata gliela si può concedere perché non scade nel ridicolo mantenendosi all’interno di un’onesta e dignitosa realizzazione.
L'edizione italiana ci informa che i dialoghi e la direzione del doppiaggio sono a cura di Renato Polselli: la curiosità cresce (infine si riconoscerà al Nostro di aver fatto un buon lavoro). Ma veniamo più propriamente al film: non è indegno e ha il dono della preveggenza (Amityville horror; La casa). Comincia insinuando maledizioni ineffabili, prosegue con discreto ritmo demoniaco, utilizzando al meglio gli spartani mezzi a disposizione. Niente per cui esaltarsi ma per un tipo di intrattenimento con pizza e birra si difende dignitosamente.
Una mezza occasione mancata questo orrorino di fine decennio. Assai classico nell'impianto (la casa maledetta che si richiude su sé stessa agita da forze ultraterrene) vanta discreti effetti speciali (i "respingimenti" dei fuggitivi) e un solido cast di caratteristi, fra cui, ovviamente, spicca il bravo Crenna. Purtroppo a demerito vanno alcune cadute di gusto e tono: le risatine diaboliche, la goffa apparizione fantasmatica e il finale troppo facilone (e che non spiega granché). Buon passatempo per amatori.
Tradizionalmente instradato nei binari del genere, decide di adagiarsi pigramente su un percorso visto e stravisto: non serve essere particolarmente appassionati di horror per capire come si evolverà la vicenda, partendo dalla canonica presentazione dei personaggi sino alla climax conclusiva. Bisogna però ammettere che la regia è perlomeno discreta e l'ambientazione principale (un'immensa villa) trasmette una certa inquietudine. La pellicola scorre placidamente, senza annoiare più di tanto, anche se la si dimentica in fretta. Fotografia più televisiva che cinematografica.
B-movie grossolano ma atmosferico, aggrovigliato tra elucubrazioni teologiche, conflitti spirituali e possessioni improvvisate. Trikonis sembra crederci e, nonostante gli scarsi mezzi produttivi a disposizione, riesce ad allestire situazioni grottesche e interessanti sequenze di morte. Non male il cast, ma la magione spettrale resta l’elemento più aureo di tutto l’entourage.
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Il "buon" Polselli deve aver anche pesantemente rimaneggiato la pellicola, poichè il dvd Mosaico è pesantemente derubricato, rispetto alla controparte a stelle e strisce. Esempio lampante Victor Buono che nella nostra versione nemmeno si palesa.
Digital ebbe a dire: Il "buon" Polselli deve aver anche pesantemente rimaneggiato la pellicola, poichè il dvd Mosaico è pesantemente derubricato, rispetto alla controparte a stelle e strisce. Esempio lampante Victor Buono che nella nostra versione nemmeno si palesa.
Difatto, sul retro cover del dvd Mosaico, e segnalata la durata di appena 78' contro gli 89' di IMDB
Quello della mancanza di Victor Buono,non credo sia colpa del buon Polselli.
Infatti in talune copie quel pre-finale con Buono è assente.
Ho letto che questo sarebbe stato tagliato perché considerato ridicolo dagli spettatori,ma di questa ultima cosa non ho ancora fonte sicura,quindi va presa con le pinze.
Ciavazzaro ebbe a dire: Quello della mancanza di Victor Buono,non credo sia colpa del buon Polselli.
Infatti in talune copie quel pre-finale con Buono è assente.
Ho letto che questo sarebbe stato tagliato perché considerato ridicolo dagli spettatori,ma di questa ultima cosa non ho ancora fonte sicura,quindi va presa con le pinze.
Peccato, perchè a mio avviso è una delle cose più riuscite del film, che comunque non demerita rispetto ad altre opere simili.