Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da non vaghe reminiscenze avatiane (ZEDER è a un passo) e da un romanzo di Giuseppe Pederiali (“Venivano dalle stelle”) prende il via LUCI LONTANE, un insolito thriller padano di Aurelio Chiesa, che affronta argomenti tipicamente fanta-horror (la possessione extraterrestre di cadaveri, la resurrezione degli stessi in condizioni catatonico-zombesche) con piglio quasi poetico, cercando una misura e un gusto agli antipodi del “genere”. Ne è uscito un film originale, con diverse qualità ma grandi difetti, primo fra tutti una lentezza estenuante che la tecnica di ripresa non indifferente di Chiesa non riesce purtroppo a far dimenticare. E anche...Leggi tutto la scelta di proporre un grande attore spesso “dimenticato” come Tomas Milian nel ruolo del protagonista è lodevole nelle intenzioni, purtroppo inadeguata nei fatti: coperto da barba e baffi come ai tempi di Nico Giraldi, Milian ne sembra la caricatura spaesata, incapace di guadagnarsi la scena come una volta faceva con naturalezza. Costretto in un personaggio non suo, affiancato da comprimari modesti (si salva Laura Morante, lei sì effettivamente diafana come serviva), vaga per il set senza capire bene dove andare. Ed è un peccato, perché gli spunti per fare un buon film c'erano tutti, compresa una splendida colonna sonora di Angelo Branduardi, perfetto commento mai ingombrante a immagini talvolta sorprendentemente magnetiche. La sceneggiatura di Chiesa, Roberto Lerici e Roberto Leoni è però anonima, senza guizzi, e cerca di riproporre le suggestioni del primo Avati senza tuttavia considerare che il talento di Chiesa non è lo stesso. Il finale “annuncia” l'imminente PET SEMATARY.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Deepred89 19/06/07 11:54 - 3718 commenti

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Film molto particolare. La sceneggiatura, che passa continuamente da un genere all'altro (inizia come un thriller-horror, poi diventa fantascientifico, poi una specie di fantasy con morti viventi e infine un drammatico) non riesce quasi mai a convincere fino in fondo, però grazie alla buona regia, alle musiche e alla fotografia, il film riesce ad essere piuttosto suggestivo. Diverse le analogie con gli horror di Pupi Avati. Discreto il cast: Milian è bravo, però ha esattamente le stesse espressioni di quando faceva Giraldi. Guardabile.

Ghostship 6/07/08 14:24 - 394 commenti

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Film che negli assunti poteva essere interessante ma che risulta originale ma poco riuscito. La discreta tecnica di Chiesa è fine a se stessa, non c'è un solo attore in parte (a partire dal pessimo Milian), la fotografia bluastra vale solo a ricordare i bei tempi andati. Tentativo bucato.

Undying 28/12/08 17:02 - 3807 commenti

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Che peccato. Un'occasione sprecata perché il primo tempo di Luci Lontane è dominato da un clima malinconico ma raffinato, ben sorretto da (un quasi) irriconoscibile Tomas Milian e da Laura Morante (Il Nascondiglio). L'impossibilità di elaborare un lutto, la presenza spettrale di un caro estinto, l'idea della vita al di là del corpo. Ma, dal secondo tempo in poi, subentra il tema delle entità "aliene" ed il film sfiora - in più contesti - il ridicolo involontario. Il racconto non ha poi termine, tanto è vero che la citazione a Zeder si chiude incompleta. Produzione di Claudio Argento.

Aal 16/08/09 16:27 - 321 commenti

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Film malinconico e crepuscolare. Temi quali l'elaborazione del lutto, la possibilità della vita dopo la morte e la presenza di entità aliene che interagiscono con le nostre esistenze vengono affrontati con piglio intimista. Il risultato è una storia dolente e affascinante. Tomas Milian recita in un ruolo per lui insolito e il suo spaesamento contribuisce a rendere credibile il suo personaggio facendone un alieno della vita. Non consigliato se si attraversa un periodo di depressione.

Daidae 3/03/10 02:11 - 3193 commenti

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Si parte con un interessante avvio che ci fa presagire un film fantastico con fantasmi e affini.. poi si finisce non so come nei meandri dei rapimenti alieni: grossa delusione. Tomas Milian irriconoscibile con diversi chili sopra e una insolita capigliatura, bene il cast. Non male alla fine, ma si poteva fare di meglio.

Homesick 8/01/11 11:45 - 5737 commenti

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Poteva essere l'occasione giusta per rimpinguare l'esiguo patrimonio fantasy italiano: c'erano una fonte letteraria (Pederiali), morti-viventi al di fuori degli schemi di Romero o Fulci, una fotografia in penombra, location romagnole care ad Avati (parchi di notte, cunicoli bui, il museo della civiltà contadina) e le musiche di Branduardi. Invece la regia di Chiesa non ha nerbo, la sceneggiatura procede incerta tra malinconia e sdolcinatezza e gli attori non sembrano crederci per niente, a cominciare da un attonito Milian che dietro il barbone cela a fatica le smorfie di Nico Giraldi.

Davek 2/01/14 00:42 - 5 commenti

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Idea originale ma che poteva essere realizzata molto meglio, soprattutto sotto il profilo del ritmo (molto lento). Oltre a ciò, l'idea di mescolare generi diversi tra loro non è gestita bene e a farne le spese è l'elemento fanta-horror-scientifico della pellicola, spesso eclissato da quello drammatico. Ben sfruttata invece l'ambientazione delle scene nel parco, dove si avverte un'atmosfera di vera angoscia che rende bene l'idea di smarrimento del protagonista (il lutto e la fuga del figlio) ma anche di paura per le nuove entità extraterrestri.

Rigoletto 21/07/16 12:46 - 1788 commenti

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Non credo che se Tomas Milian fosse l'attore più indicato per rendere giustizia a questo progetto ambizioso, ma sarebbe ingiusto che fosse lui a passare per capro espiatorio quando la regia bada più al dettaglio (con risultati interessanti) rispetto alla struttura portante. Di sicuro se dopo 40 minuti si comincia a sbuffare qualcosa non va. Peccato davvero, sarebbe stata una bella occasione per un prodotto cinematografico il cui genere non ha mai trovato convinti sostenitori nel Belpaese.

Herrkinski 10/10/16 05:54 - 8145 commenti

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I paragoni con Avati sono abbastanza inevitabili, a partire dall'ambientazione paesana e crepuscolare per arrivare a suggestioni soprannaturali care a Zeder; è però evidente la volontà di Chiesa nel cercare una sua via espressiva, che porta ad alcuni snodi narrativi non sempre convincenti ma comunque di discreta originalità. Milian è in tono minore ma il suo volto tormentato si presta comunque alla parte; anche il resto del cast può dirsi scelto in modo adeguato. Ritmo incostante e finale un po' così, ma mantiene un suo malinconico fascino.

Minitina80 12/07/17 08:22 - 2986 commenti

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Episodio non fortunatissimo nel genere fantastico in cui ritroviamo un inedito Tomas Milian, quasi irriconoscibile e in ruolo per lui inusuale. La storia nel complesso rimane sui generis in quanto non affonda mai un colpo decisivo, mentre la regia sembra priva di nerbo vagheggiando tra creature redivive e incursioni nel sentimentale; poco incisiva anche la componente horror. Resta un tentativo discreto e apprezzabile che avrebbe meritato un esito differente. Piacevole il commento musicale di Branduardi.

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Ronax 4/09/18 01:47 - 1260 commenti

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Parte come un thriller, devia verso l'horror e si conclude come un fantasy soprannaturale con complicazioni sentimentali. Troppo per un film solo e soprattutto troppo per una regia dalle ambizioni raffinate ma che non sa reggere adeguatamente il ritmo e i repentini cambi di registro senza le idee chiare su dove andare a parare. Ciò detto resta un tentativo interessante e non disprezzabile anche se riuscito solo parzialmente. Milian irriconoscibile ma abbastanza in parte, bravi Morante e Berger, bella ma troppo presente la musica di Branduardi.
MEMORABILE: Berger che porta la figlia morta sul luogo delle apparizioni.

Hackett 3/08/22 15:55 - 1867 commenti

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Curioso film che trae il soggetto da un libro di Giuseppe Pederiali e ci presenta una storia di estinti "ritornanti" di provincia a pochi anni da Zeder. Ben altra però la caratura rispetto alla celebre pellicola avatiana in questa vicenda che, mescolando mistero e fantascienza, non riesce mai a creare tensione. Poco incisivo anche il pur ben nutrito cast, che non riesca a sollevare il tutto da una noia piatta che infine delude.
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  • Discussione Undying • 28/12/08 17:14
    Risorse umane - 7574 interventi
    Gli elementi per farne un film di discreta qualità c'erano tutti: a cominciare dalla colonna sonora, firmata da Angelo Branduardi.

    Si prosegue con un cast di ottimi attori, sui quali svèttano Tomas Milian, William Berger e Laura Morante.

    Purtroppo la seconda parte del film scade nel grottesco (involontario).

    Nel cast è accreditata anche Loredana Romito, che però non si (intra)vede...

    Nel finale appare un chiaro riferimento a Zeder, quando il Dr. Montanari (William Berger) invoca le "luci lontane" per ridare vita al corpo della figlia, deceduta in un incidente stradale...
    Ultima modifica: 29/12/08 01:16 da Undying
  • Curiosità Zender • 12/03/16 17:27
    Capo scrivano - 47854 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Homevideo Digital • 20/01/18 20:28
    Portaborse - 4007 interventi
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