Affascinante e dissoluta signora borghese si insinua con esiti tragici nella vita di un giovane prete dubbioso e tormentato. Opera "maledetta" del polacco Kawalerowicz in trasferta in Italia, il film procede a singhiozzo, alternando momenti di suggestione a cadute nel fumettistico e a risibili estetismi esasperati dall'uso eccessivo del rallenty e dalla splendida ma debordante musica di Morricone. Lisa Gastoni è brava e molto sensuale ma il suo personaggio è, come quello del prete e come tutto il contesto, privo di qualunque crebilità.
MEMORABILE: La chiesa ipermoderna e automatizzata che sorge ai bordi di un'autostrada di fronte all'autogrill Pavesi (mah!)
Anche questo regista dal cognome impronunciabile, come altri prima e dopo, ha sfruttato appieno il fisico e l'aspetto della Gastoni, nonchè l'estrema caparbietà e spregiudicatezza per soddisfare le sue bramosie. I risultati ci sono, spesso nella prima mezz'ora i flashback danno al film una parvenza quasi metaforica. Nel seguito non dico ci sia un calo, ma non vi è neppure la progressione necessaria o la linfa vitale che possa giustificare un titolo così provocatorio. Alla fine non emerge, ma una visione la merita.
MEMORABILE: "Sei una donna cattiva" "E tu una cattiva madre".
Lo straordinario talento di Lisa Gastoni non si fa offuscare neppure dai personaggi "peccaminosi" interpretati dalla stessa. Il riferimento all'Immacolata Concezione (Madonna ne sa qualcosa) non è (soltanto) un'operazione di marketing, ma uno stile di vita che ha radici ataviche. Con Labbra di lurido blu e L'immoralità costituisce il trittico "peccaminoso" dell'attrice, in cui il sesso è vissuto con estrema naturalezza, scevro da ogni morale. Indimenticabili le partiture di Morricone e le sequenza sulla spiaggia. Ci si può perdere nell'assoluto?
Non chiarissima l'opera di Jerzy Kawalerowicz, che ci riporta Lisa Gastoni nel suo eterno ruolo di bellezza di mezz'età, stavolta invaghita d'un prete (Eric Woofe, che si limita a un'unica espressione per tutto il film). Pellicola che insegue il filone - allora ben nutrito - della borghesia annoiata con l'immancabile corsa onirica tra i pini d'Italia e con l’ancora più classica caduta a terra tra gli aghi col volto corrucciato. Film non brillantissimo, ma una visione un po' nostalgica la può meritare. Musiche di Morricone, con i suoi consueti archi suggestivi e ariosi.
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Molto interessante la nota, un destino simile a quello di Un apprezzato professionista di sicuro avvenire, con un personaggio similare.La cosa grave è che a distanza di oltre 40 anni, ancora non lo hanno editato in dvd.