Mona Lisa - Film (1986)

Interessante ed insolita variazione sul tema dell'amor fou, ambientato nel mondo della malavita. George (un Hoskins in grande forma) è il tirapiedi di un gangster: si crede un cinico, perciò ovviamente soccombe all'ultima illusione, innamorandosi della stupenda prostituta Simone. E si lascia trascinare da lei in un crescendo di avventure alla ricerca della sua giovanissima amica Cathy, inghiottita dai bassifondi londinesi. George scopre però il vero rapporto che lega le due donne soltanto nel finale rassegnato ed amaro.

Mona Lisa è un film perfetto, incalzante e torbido al punto giusto. La storia è notevole, descritta con stile mirabile da Neil Jordan. Bob Hoskins è sublime. Michael Caine molto sopra le righe, mentre Caty Tyson non mi convince. Comunque resta un film da vedere assolutamente.

Lui fa l'autista di una squillo d'alto bordo che gli chiede di rintracciare una collega minorenne per levarla dalla strada. Il plot è classico e il finale "a sorpresa" è ampiamente preannunciato, dunque non è la storia della crescente simpatia tra persone radicalmente diverse (pur raccontata molto bene) il punto centrale né tantomeno la storia noir, molto sgranata e ovattata. La cosa più interessante è piuttosto la mappa di una torbida Londra a luci rosse e, di riflesso, l'intero ambiente antropologico che vi ruota attorno. Bravo Hoskins.

Molto lento, a volte anche noioso, ma dalla trama interessante, soprattutto nella seconda parte, quando gli eventi iniziano a decollare; e con un tratteggio insolito di Londra, non più città affascinante ma anzi torbida e piena di perversioni. Il rapporto fra i due protagonisti crea due personaggi riusciti, soprattutto lui (perché impersonato da un grande Bob Hoskins), mentre lei appare più opaca. Molto bello il finale, che stempera la violenza vista appena poco prima. Buono.

Mai vista una Londra più squallida; uno squallore che risalta di più negli hotel di gran lusso che non sui marciapiedi coi fuochi notturni. Tutto appare triste, come la spiaggia di Brighton, illusione di tepori che non arriveranno mai. George (Bob Hoskins) stenta a capire, ma ha la fortuna di avere un amico come Thomas (Robbie Coltrane) che sembra fare parte di un altro mondo; ma è solo l'altra faccia della stessa medaglia, la parte illuminata dal sole. Hoskins perfetto nel suo legare assieme tutti i personaggi, costretti a venire allo scoperto.

Qualcuno lo ha paragonato a "ìTaxi driver; certamente, nella sceneggiatura ci sono molti riferimenti. Infatti anche qui il protagonista è un tizio da quattro soldi che campa facendo l'autista (per conto di un malavitoso) e si troverà a dover salvare una giovane prostituta. Colpisce per il ritratto di una Londra cupa e marcia e per l'interpretazione di Hoskins, giustamente osannata ovunque. Non da meno i comprimari.

Uscito di prigione e buttato fuori di casa dalla moglie, George trova lavoro come autista di una prostituta d'alto bordo di cui si innamora. Ma quella della bella e la bestia è una favola destinata a restare tale... Lo straordinario Hoskins, qui in una delle migliori interpretazioni in carriera, si muove in una Londra sordida e grigia popolata da puttane, magnaccia e ricattatori che diventa coprotagonista di un film malinconico, a tratti amarissimo, ma con una vena di tenerezza. Bello e inaspettato il finale, in cui si intravede un raggio di sole che riscalda dopo tanto squallore.

Ex galeotto viene assoldato per fare da autista a una prostituta. Londra è dipinta come una città depravata e le ambientazioni richiamano un cinema Anni Settanta. Numerosi i richiami a Taxi driver, ma manca la profondità nei rapporti interpersonali e alcune volte sembra si cerchi una eccessiva leggerezza di fondo. Hoskins ha un buon ruolo, soprattutto quando mostra il suo lato più rozzo; Caine ha solo un'importanza marginale.