Nessuna bugia può rimanere nascosta - Film (2020)

Solitamente quando si parla di case killer ci troviamo in ambito horror; il titolo originale gioca con l'equivoco e quel KILLER DREAM HOME sembrerebbe proprio preludere a una cupa vicenda di dimore maledette. Anche il prologo si muove nello stesso territorio: una figura irriconoscibile che indossa impermeabile rosso, stivali e guanti neri penetra in una lussuosa villa con evidenti cattive intenzioni; trova la ricca occupante e la uccide. Un mese dopo una coppia che va d'amore e d'accordo decide di acquistare quella stessa villa con l'intenzione di risistemarla e in seguito rivenderla. Come primo passo ingaggia allo scopo una interior designer, Morgan (Mauro); lei e Jules (Walsh) sembrano...Leggi tutto concordare su ogni decisione riguardo ad arredamento e destinazione delle stanze e Josh (DeLuca), vedendo sua moglie tanto coinvolta, non può che rallegrarsene. Che qualcosa non vada per il verso giusto, però, ce lo fa capire il giardiniere, che l'avvenente designer conosce già. Tra i due c'è un pessimo rapporto e la donna lo minaccia subito: o te ne vai da qui o fingo di essere stata violentata da te.

In casa, la prima a capire che Morgan ha qualcosa di strano è Bliss (Butler), amica da lungo tempo di Josh che li aiuta a mantenere i rapporti con la loro clientela. L'intera prima parte è sostanzialmente impostata giocando sulla maliziosa interferenza di Morgan, che sentendosi minacciata dalla presenza di Bliss comincia a dare di matto e a faticare nel trattenere un carattere bizzoso, rancoroso (c'è da capire perché) e per certi versi da autentica psicopatica. E' la parte migliore, probabilmente, in cui la storia in sé conta poco e la sceneggiatura dà modo a Eve Mauro di esercitare la perfidia del suo personaggio ghignante, molto più attenta di quanto non si direbbe a quanto accade in casa. Al punto da chiedere di trasferirsi lì perché, dice, il suo padrone di casa le gira sempre attorno e non la lascia vivere. Detto fatto: Jules, la più ingenua, le propone di stabilirsi nella dependance e cominciano i guai seri... Josh, che gira costantemente a petto nudo per mettere in mostra il fisico scolpito, è il bravo ragazzo che tarda a mettere a fuoco la designer, Bliss la tipica intrusa che ha il compito di mettere in guardia la coppia di amici.

Si aggiungano giusto qualche altra figura marginale inserita per far da vittima sacrificale e il killer che insiste senza un perché a indossare il suo impermeabile rosso nel tentativo di caratterizzarsi in qualche modo. Di orrori da casa infestata non c'è traccia, il campo è quello del thriller televisivo di ambientazione losangelena (di fatto dalla villona non si esce quasi mai) e, quel che più dispiace, la trama non offre né colpi di scena né suspense. Anzi, quando nella seconda parte la tensione dovrebbe salire, il film si sgonfia definitivamente evidenziando una povertà nello script preoccupante, che si accompagna a una regia goffa nel gestire anche i momenti clou. Si salva la recitazione differente e varia dei protagonisti, con DeLuca che pare una specie di Tom Cruise in sedicesimo (capelli lunghi a parte), la Butler e la Mauro a scambiarsi velate accuse reciproche e la dolce Walsh che cerca vanamente di calmare gli animi. La mancanza di una svolta in grado di cambiare le carte in tavola almeno nell'ultima parte affossa ogni speranza: un thrillerino da dimenticare.

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