Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/11/10 DAL BENEMERITO BURATTINO
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Disorder 2/01/12 17:26 - 1416 commenti

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Una buona regia e ricostruzioni storiche di un certo livello sono i principali pregi di questo film, che pecca d'altro canto per prolissità e ritmo (davvero lentissimo). L'idea di fondo di spostare l'obiettivo dai noti e celebrati nomi del Risorgimento a personaggi in qualche modo più "comuni" era accattivante, molto meno la messa in scena, che affatica lo spettatore anche con trovate sceniche discutibili (attori che cambiano volto, mancanza di sottotitoli nelle parti in dialetto). L'ultima delle quattro parti mi pare decisamente la migliore.
MEMORABILE: La comparsa di Garibaldi; Il discorso finale.

Rebis 29/11/10 19:09 - 2344 commenti

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Mattonazzo revisionista, paternalista e antirisorgimentale, che dai rivoli secondari del passato vuol condurre al gran pantano del presente. Ma l'operazione non spinge nemmeno a rimettere mano al manuale delle scuole superiori: Martone allude al presente con anacronismi scenografici imbarazzanti; trascende ogni fisiognomica nella scelta degli attori destinati ai personaggi fatti anziani. Di oltre un cinquantennio di tumulti e attentati filma i dialoghi e il livore. L'Unità fu solo pretesa e dichiarata. Spiacenti: il cinema resta cinema, e la Storia non è tetra ed accademica afflizione.

Burattino 15/11/10 23:10 - 101 commenti

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Poderosa ricostruzione della storia con la s minuscola che incrocia la Storia del risorgimento italiano a pochi mesi dal 150enario dell'unità. Un film frutto di 7 anni di lavoro e di soli 6 milioni di euro di investimento, meno di un film dei Vanzina, naturalmente quasi assente dai cinema. Tutto molto buono nei quattro episodi che lo formano, a parte l'obbrobrio di sceneggiatura all'arresto di Angelo. Una parentesi perdonabile in un grande film con diverse incursioni nel presente.

Jandileida 30/11/10 23:32 - 1568 commenti

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L'intento non era male: rivistare il mito del Risorgimento cercando di portare alla luce gli stati d'animo più oscuri e violenti di una storia troppo spesso vista come una immacolata concezione di un paese diviso dai tempi delle legioni romane. Purtroppo però si esagera nel dipingere con tratti orrorifici i piemontesi e i Savoia, dinastia poco meritevole (ma che almeno ci ha dato una patria) e nel beatificare Mazzini e Garibaldi. I sottotitoli sarebbero stati doverosi così come una regia più snella e meno formale e delle interpretazioni migliori.

Cotola 29/11/10 09:46 - 9075 commenti

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Per nulla convenzionale ed agiografica, la pellicola di Martone è pervasa da un “revisionismo” positivo e salutare che fa piazza pulita di tanti luoghi comuni su uno dei periodi ormai sempre più controversi del nostro paese. Sobrio e asciutto, non lascia spazio alla retorica e all’enfasi, riuscendo comunque ad intrigare. Ottima ricostruzione, confezione più che professionale, ma a tratti ho avuto l’impressione che ci fosse un olezzo televisivo (produce anche la Rai). Inoltre non emoziona troppo, ma l’intento del regista, probabilmente, non era quello.

Pigro 17/12/10 09:43 - 9694 commenti

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Più che storico, un film di impegno civile, che coglie nel groviglio dei moti mazziniani e dell'onda lunga garibaldina le problematiche dell'Italia attuale allusa con anacronismi materiali. Contano le idee dibattute più degli eventi storici, o meglio l'atteggiamento di tanti giovani in lotta politica. Ecco allora un Risorgimento cupo, come non si è (quasi) mai visto, che ci obbliga a ri-decodificarlo per comprendere la nostra attualità. Racconto un po' a singhiozzo, ma le tre ore volano, grazie anche a un cast superlativo (in specie Binasco).

Neapolis 15/04/11 11:06 - 184 commenti

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Un'altra occasione perduta per il cinema italiano. Mi dispiace per Martone, mio concittadino, che qui costruisce una storia frammentaria e a tratti ingarbugliata perdendosi nel descrivere accadimenti di personaggi che in tutta onestà credo abbiano poco hanno a che vedere con la storia del nostro Riorgimento. Anche il tentativo di evidenziare il fatto che il passaggio dalla monarchia borbonica a quella dei Savoia, al Sud non ha cambiato nulla, appare troppo semplicistico, come in effetti lo è tutto il film. Bocciato.

Galbo 14/06/11 08:44 - 12411 commenti

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Opera decisamente importante, nella quale la ricostruzione storica appaia i riferimenti all'oggi (a volte persino troppo scontati) ed è altrettanto importante il tema dell'impegno civile che collega come "ponte" narrativo le due diverse epoche. Ritmi lenti, fondamentali per approfondire a dovere i personaggi, regia impeccabile e buona prova degli attori, con la breve ma intensa partecipazione di Servillo e Zingaretti.

Rullo 2/01/12 02:24 - 388 commenti

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La noia più profonda è la caratteristica base di questo film davvero troppo, ma troppo lungo per ciò che offre. Gli attori sono abbastanza bravi ma non riescono a coinvolgere, così come la trama, infinitamente soporifera. Certo, come ninna nanna va più che bene, ma come film storico, pur con la sua importanza (c'è anche Servillo!), meno.

Gugly 31/12/11 07:36 - 1190 commenti

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Io credevo di vedere un film, invece per quasi tre ore Martone assommma facce diversissime per gli stessi personaggi, storie, luoghi, lunghi silenzi perché è pur sempre un film "alto" e alla fine una spruzzata di garibaldini e piemontesi perché, comunque, sempre di Risorgimento si parla. Il messaggio? Boh, forse il solito "non è cambiato nulla", visti i riferimenti plateali all'oggi (la violenza come liberazione dall'oppressione, il carcere irpino simile a un lager tedesco), ma non sono sicura. Irrisoltissimo.
MEMORABILE: Guido Caprino: in una scena di sesso (inutile) sembra il Commissario Manara barbuto! Mazzini sempre uguale a 30, 40, 50, 60 anni!

Mario Martone HA DIRETTO ANCHE...

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Cloack 77 25/06/12 21:21 - 547 commenti

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Il Martone che rincorre gli eventi a tempo di musica, senza soste, incessantemente, è modestissimo, non affresca, non incornicia gli avvenimenti, gioca di accumulo e perde in consistenza, con personaggi affannati e mal descritti. Dal momento in cui, invece, Martone "comincia a raccontare" fermandosi sui suoi protagonisti, analizzandoli, riflettendo sulle decisioni, sulle scelte e sulle ripercussioni che queste hanno sui familiari, sul popolo ignorante, sull'Italia, il film diviene un grande affresco.

Giùan 30/01/15 22:48 - 4582 commenti

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Martone prova a colmar un vuoto cinematografico su un periodo "fondante" della storia patria, assimilandolo ma tutto sommato coerentemente a un altro momento storico di "vacanza" filmica, quello degli anni di piombo. "Noi credevamo" diventa così la narrazione grigia, metallica, claustrofobica dell'impossibilità di fare l'Italia e gli italiani senza però mai trovare quella trasfigurazione "onirica" e "fantastica" centrata da Bellocchio nello speculare Buongiorno, notte. Comunque adeguate la monolitica fede di Lo Cascio e l'untuosa insofferenza di Binasco.
MEMORABILE: Angelo (Valerio Binasco) insegue, incalza e minaccia Gallenga (Barbareschi) nel suo appartamento.

Tarabas 10/10/16 10:13 - 1878 commenti

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Per coincidenza ho visto negli stessi giorni il film e la versione uncut de La grande bellezza. Film diversissimi eppure per certi versi complementari. Martone come Sorrentino ha un gusto visivo raffinatissimo. Nel raccontare le storie minime di tre cospiratori mazziniani non riesce a contestualizzare le vicende all'interno della storia ufficiale (gliene manca il tempo). Non essendo esperto del periodo, l'ho trovato confuso e difficile da seguire. Se si tralascia il contesto e si prende il cuore, è un grande film. Peccato non averlo visto al cinema.

Thedude94 22/02/17 00:38 - 1099 commenti

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Opera scenograficamente e fotograficamente strepitosa, scritta in maniera dettagliata e precisa e che tratta dei temi relativi ai moti rivoluzionari dell'800 italiano; periodo questo fatto di sogni, dei quali il maggiore è quello di unire l'Italia da nord a sud, seguendo le idee di Mazzini e della giovine Italia. Ottime le interpretazioni di Lo Cascio e di Bosca, mentre un po' fuori dal coro sono Servillo e Zingaretti. Per il resto il film, nonostante la lunghezza, non stanca eccessivamente; soltanto nella parte centrale risulta un po' fiacco.
MEMORABILE: "Noi, dolce parola. Noi credevamo" (Domenico).

Gordon 24/04/20 18:44 - 261 commenti

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Film che mira a far luce su uno dei momenti più importanti della storia d'Italia abbandonando la narrazione oleografica studiata a scuola e cercando, forse fin troppo, di ricondurre al Risorgimento problemi ancora attuali. Ad ogni modo la regia è convincente, così come lo sono la sceneggiatura e gli attori. In particolare Servillo e Zingaretti, pur marginali, si rivelano eccellenti e il discorso di Crispi (Zingaretti) nell'ultima scena è una perla che fa riflettere. A volte imprecise invece le scenografie.

Zampanò 19/05/20 18:43 - 382 commenti

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Pellicola fluviale sul Risorgimento tradito che ha il merito di non appiattirsi su radicali tesi revisioniste. Lascia la tremenda delusione al piglio di quei primi partigiani. Va certo ripassata un po' di storia anche perché Martone scia negli intermezzi, prima o dopo i grandi fatti e può disorientare. Figure meno note (Orsini, Poerio, Belgiojoso) sono il controcanto di Mazzini, Savoia e Garibaldi ma rischiano di cantare da sole. Attori in forma, su tutti Lo Cascio e Binasco. Una chicca l'anacronismo voluto del rudere abusivo in Campania.
MEMORABILE: La discussione tra repubblicani e liberali pro monarchia nel bagno penale borbonico.

Nicola81 18/03/21 12:37 - 2870 commenti

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Lodevole l'intento di evidenziare il lato più oscuro del Risorgimento e anche i suoi limiti (primo fra tutti, l'incapacità di coinvolgere le masse popolari), però sarebbe stato meglio concedere il giusto risalto anche agli aspetti più edificanti, fermo restando che non si scivola mai nel revisionismo più sgradevole. Certo non è un film facile, perché a un ritmo non proprio spedito e a una durata importante si aggiunge la trattazione di vicende e personaggi non tra i più noti di quel periodo storico, ma una visione la merita, grazie anche alla bravura dell'intero cast.

Daniela 28/12/21 11:28 - 12692 commenti

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Fornire una rilettura critica del Risorgimento attraverso le vicende di tre mazziniani meridionali dalle speranze della giovinezza alle delusioni della maturità: intento meritevole non sostenuto da una forma adeguata. Salvo rari momenti, il passo è da sceneggiato tv ed i vari personaggi, quando parlano tra di loro, sembrano rivolgersi ai posteri con toni che, soprattutto quando non sostenuti dalle qualità attoriali, risultano declamatori. Questa impostazione teatrale, condita dal senno di poi, produce una sensazione di artificiosità che smorza l'empatia e toglie pathos. Didascalico.
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  • Discussione Cotola • 31/12/11 12:46
    Consigliere avanzato - 3848 interventi
    E' uno di quei film che va sempre più "sgonfiandosi" nella mia mente. Prima o poi lo rivedrò e credo che il pallinaggio scenderà un po'. Di ombre comunque ce ne sono.
  • Discussione Gugly • 31/12/11 12:47
    Portaborse - 4710 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    E' uno di quei film che va sempre più "sgonfiandosi" nella mia mente. Prima o poi lo rivedrò e credo che il pallinaggio scenderà un po'. Di ombre comunque ce ne sono.


    Io già non ricordo più le diverse storie...Zingaretti sembra un Montalbano coi baffi nei panni di Crispi.
  • Discussione Disorder • 31/12/11 13:50
    Call center Davinotti - 380 interventi
    Disincantato nel senso che non ci viene proposto il solito Risorgimento eroico e perfetto da sussidiario.
    Ma per fortuna nemmeno revisionista come lo vorrebbero la Lega o i Neoborbonici.

    Però sono d'accordo, il film è nel complesso troppo lento, lungo e dispersivo.
  • Discussione Gugly • 31/12/11 14:17
    Portaborse - 4710 interventi
    Disorder ebbe a dire:
    Disincantato nel senso che non ci viene proposto il solito Risorgimento eroico e perfetto da sussidiario.
    Ma per fortuna nemmeno revisionista come lo vorrebbero la Lega o i Neoborbonici.



    Non pretendevo gli eroi risorgimentali perfetti de Il nome del popolo Sovrano di Luigi Magni che però, a onor del vero, se la piglia con la Chiesa e narra la breve e tragica avventura della Repubblica Romana, ma meno elucubrazioni mentali(per non usare altre parole...) e una storia più asciutta: è ovvio che il Risorgimento è stato un periodo complesso che ha determinato la nascita dell'Italia moderna, ma non lo capirò mai se in molti parlano sottovoce e tu, regista, dai per scontato che io sappia chi sono Cristina di Belgioioso, Felice Orsini e Carlo Poerio.
    Ultima modifica: 31/12/11 14:18 da Gugly
  • Discussione Galbo • 31/12/11 14:40
    Consigliere massimo - 3992 interventi
    A mio parere il pregio principale del film è quello di evitare i "santini risorgimentali". Martone richiede allo spettatore un pò di concentrazione, e magari che si documenti anche un minimo, ma non mi pare una pretesa eccessiva, anzi.
    A chi non lo conoscesse mi permetto di suggerire sul tema la lettura del bel romanzo di Alessandro Mari, Troppo umana speranza (Feltrinelli), a mio parere davvero meritevole.
  • Discussione Gugly • 1/01/12 10:48
    Portaborse - 4710 interventi
    Secondo me chiede troppo; un conto è documentarsi, un altro è capire chi si muove sulla scena e perchè.
  • Musiche Gugly • 1/01/13 13:33
    Portaborse - 4710 interventi
    Grazie al concerto di Capodanno, ho appena scoperto che la musica da me tanto amata del trailer di questo film è il preludio dell'Attila, un'opera di Verdi (che io non conoscevo).
  • Discussione Didda23 • 26/08/14 10:04
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Zender c'è un errore nella segnalazione tv di Buio. Giustamente ha scritto che la vesione integrale del film, ma la durata è di 204 minuti e non di 170.

    E' la prima volta che viene mostrata la versione integrale (quella presentata in concorso a Venezia), perchè per l'uscita in sala hanno deciso di accorciarla di una buona mezz'ora.

    Per gli appassionati delle long version ( lo so Mark che è in costume...)
  • Discussione Markus • 26/08/14 10:59
    Scrivano - 4775 interventi
    Grazie Didda, i film sulle "camice rosse" non li reggo proprio! Preferisco il gabardine bianco ahah
  • Discussione Zender • 26/08/14 13:24
    Capo scrivano - 47854 interventi
    Ok, ho sostituito con una segnalazione con la durata corretta.