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Titolo originale: November
Anno: 2017
Genere: fantastico (bianco e nero)
Regia: Rainer Sarnet
Note: Liberamente tratto dal bestseller "Rehepapp ehk November" (2000) di Andrus Kivirähk.
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/09/18 DAL BENEMERITO BUBOBUBO
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- Un film straordinario, quasi perfetto!:
Daniela - Grande esempio di cinema:
Bubobubo - Davvero notevole!:
Kinodrop
Un'inclassificabile fiaba nera d'amore che, nell'irreale e immota Estonia del XIX secolo, fa incontrare contadini e baroni, poltergeist e demoni, la peste, Cristo e il diavolo. L'accostamento di piani narrativi alti e bassi, di situazioni drammatiche e grottesche (si direbbe quasi proppiane o bachtiniane) rafforza l'aura di leggenda popolare (e la recitazione in estone è di per sé suggestiva). B/N iperrealistico con un gusto estetico supremo da qualche parte fra German e Sokurov. Superbamente decadente la O. S. T. di Jacaszek.
MEMORABILE: Liina e Hans si inginocchiano l'uno di fronte all'altro all'ombra di un salice: una scena sokuroviana di fortissimo impatto pittorico.
Se il contenuto è avvolto dalle nebbie di ancestrali tradizioni popolari estoni che inanellano un groviglio inestricabile di superstizioni e di riti, quello che è palesemente attraente è lo spettacolare virtuosismo della fotografia in b/n,perfetta per caratterizzare luoghi e volti di un tempo indeterminabile. Una fiaba di presenze e di sortilegi pagano/cristiani (commistione umano-bestiale, confidenza tra vivi e morti, i kratt "utensili antropomorfi e vendicativi", amore e dissoluzione). Una full immersion in un passato svanito, che rievoca una realtà latente nell'inconscio di tutti.
MEMORABILE: La mucca volante al guinzaglio del kratt; I morti a tavola; Le ostie risputate; Sangue e ribes; Il lupo; La sonnambula sul tetto; La OST di Jacaszek.
Fiaba rurale di amore e morte, dove l'amore ricorre alla magia nera e la morte è solo un passaggio, dato che i defunti tornano a trovare i loro parenti, si siedono al desco per mangiare pollo e diventano polli loro stessi. Questo mentre i Kratt, creature demoniache fatte di metallo e teschi di animali, si aggirano per campi e boschi... Intessuti di miti e leggende locali, un film estone di grande suggestione visiva, misterioso come il messaggio in una bottiglia scritto in una lingua ignota. Straordinari i volti caravaggeschi dei contadini, stupende le sequenze ambientate nei boschi.
MEMORABILE: Il Kratt tripede e la mucca volante; Le passeggiate sul tetto della baronessa sonnambula; I due giovani inginocchiati nel bosco alla luce della luna.
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- x Cotola
Un appassionato di cinema dell'Est come te non può perdere questo film.
L'ho scoperto per caso, sono stata invogliata alla visione dal commento di Bubobubo, ne sono rimasta ammaliata. In particolare, superlativa la fotografia in bianco e nero, tra le più suggestive viste in questi ultimi anni.
E poi, chi non vorrebbe avere un Kratt in casa a sbrigare le faccende domestiche? ;o) - Sono contento ti sia piaciuto, Daniela. A distanza di qualche anno ne conservo ancora un bellissimo ricordo. A parte il difficile incasellamento narrativo, certe scene sono praticamente dei quadri in movimento: magnifiche.
- Daniela ebbe a dire:
x Cotola
Ciao Daniela: concordo con te e Bubobubo. Il film l'ho visto un paio di anni fa ma, incredibile, mi dimenticai di recensirlo e ora non posso farlo poiché non me lo ricordo bene. Però nella memoria è rimasta un'impressione molto favorevole. Cercherò di rivederlo quanto prima.
Un appassionato di cinema dell'Est come te non può perdere questo film.
L'ho scoperto per caso, sono stata invogliata alla visione dal commento di Bubobubo, ne sono rimasta ammaliata. In particolare, superlativa la fotografia in bianco e nero, tra le più suggestive viste in questi ultimi anni.
E poi, chi non vorrebbe avere un Kratt in casa a sbrigare le faccende domestiche? ;o)
Grazie mille dell'ennesima dritta.
P.S.
Secondo me però te lo avevo consigliato in qualche mail del passato. :)
- x Cotola - è possibile ma mi parrebbe strano perché generalmente i tuoi consigli me li annoto e prima o poi me li vedo pure ;o)
x Bubo - scusa, ma tu ti chiami Tommaso? Se si, tutto bene, se non è così sei stato "parafrasato" in rete su un altro sito in una recensione pubblicata successivamente al tuo commento. - Daniela ebbe a dire:
x Cotola - è possibile ma mi parrebbe strano perché generalmente i tuoi consigli me li annoto e prima o poi me li vedo pure ;o)
No, Daniela, mi chiamo Marco. Tendenzialmente non do troppo peso a queste cose (su Internet è una gara continua a chi copia da chi), ma per sicurezza informo ugualmente Zender.
x Bubo - scusa, ma tu ti chiami Tommaso? Se si, tutto bene, se non è così sei stato "parafrasato" in rete su un altro sito in una recensione pubblicata successivamente al tuo commento.
- Purtropo è come dice Bubo: copiare i commenti altrui è pratica comune e parafarasare è più subdolo che copiare. Quale sarebbe comunque il sito, per curiosità?
- Zender ebbe a dire:
Purtropo è come dice Bubo: copiare i commenti altrui è pratica comune e parafarasare è più subdolo che copiare. Quale sarebbe comunque il sito, per curiosità?
All'inizio di questa recensione, scritta nel dicembre 2018, si legge:
"il regista Rainer Sarnet con il suo November ci trasporta in un’irreale e immota Estonia del XIX secolo, dove ci viene narrata un’inclassificabile e bellissima fiaba nera che parla d’amore e di solitudine, di poveri contadini superstiziosi e di baroni, demoni e streghe, della peste, di Cristo e del diavolo."
Sono quasi le stesse parole usate da Bubobubo nel commento.pubblicato sul Davinotti tre mesi prima. - Già, sarebbe bello dirgli che sarebbe giusto che la scimmia pensasse colla propria testa e non con quella degli altri, magari... Certo, è solo un inizio di commento a fronte di ruberie e scorribande scandalose che internet non risparmia a nessuno purtroppo. Glielo faremo notare, ma avete anche voi il diritto di farlo eh, non fatevi remore.
- Zender ebbe a dire:
Glielo faremo notare, ma avete anche voi il diritto di farlo eh, non fatevi remore.
Finora non l'ho fatto perché c'era la possibilità che Bubobubo fosse quello stesso Tommaso autore della recensione che, a parte l'inizio scopiazzato, è comunque articolata ed interessante.
- No beh nello specifico parlavo di Bubo, non di te. Intendevo l'autore della recensione, anche se poi hai tutto il diritto di farglielo notare pure tu, ba da sé.
