Si conclude la breve stagione spionistica di Margheriti, che prende nette distanze dai successi di James Bond per concentrare il suo talento di fine artigiano del b-movie italico in un energetico mix di avventura, azione, humour e senso dello spettacolo (le ondate di acqua e fango fresche di collaudo e riprese ancora nel western e nel gotico): minime spese ed alti ricavi tra suoni e colori anni Sessanta. Folco Lulli ha a disposizione solo pochi minuti, bastevoli comunque a farlo gigioneggiare come un villain di Batman.
MEMORABILE: Le celle di ibernazione; il volto di Lulli ghignante sui furgoni della birra.
Storia classica, con il criminale di turno assetato di ricchezza e potere che sfida l'umanità. I mezzi sono discreti e la tecnica pure, ma ci sono alcune scene che viste oggi fan quasi tenerezza, con l'uso di "giocattoli" e immagini di repertorio. Il limite più vistoso è la sceneggiatura, che a volte buca clamorosamente la logica; mentre il personaggio principale, un tenente comandato - ma non troppo - da un capitano donna, non ispira simpatia per quanto supponente (e molesto). Nel finale Margheriti ci spruzza un po' d'horror e moderata violenza. Discreto.
Anche con un budget ridotto all'osso, Antonio Margheriti riesce a rendersi simpatico nonostante un protagonista inespressivo (Eisley, visto già in Il bacio nudo di Fuller). Il ritmo del film è infatti gradevole e soprattutto c'è un cattivo straordinario, Folco Lulli in versione simil tedesca, che si conferma attore capace di riempire la scena (anche se lo vediamo solo nella parte finale del film). Geniale l'idea dei furgoni della birra come metafora di un complotto davvero al risparmio.
La trama è ben poco significativa e contiene parecchi momenti assurdi, ma il divertimento è assicurato dalla regia di Margheriti, che rende la pellicola assai dinamica e non lascia mai spazio alla noia. Gli attori non sono certo degni di nota (Anthony Eisley è l'agente segreto sciupafemmine più improbabile che si possa immaginare), ma questo non è un grave difetto, visto il genere a cui appartiene il prodotto. Fotografia ultra colorata, che ci fa respirare a pieni polmoni l'aria degli anni '60. Pur essendo sicuramente poca cosa, è comunque piacevole da vedere..
Spionistico di routine di Margheriti in cui si deve contrastare, tanto per cambiare, il solito folle che vuole soggiogare il mondo intero alle sue volontà. Il regista romano è sempre stato un maestro nel cavare il sangue dalle rape, ma questa volta i limiti del budget si vedono tutti e alcune soluzioni narrative destano perplessità. Non aiuta l'apporto del cast, piuttosto anonimo, come la sceneggiatura, che percorre strade già ampiamente battute. Il buon ritmo evita quasi sempre la noia ma Margheriti ha fatto meglio, anche nello stesso genere. Poco più di una simpatica baracconata.
Uno scienziato pazzo gioca con l'energia nucleare per mettere in scacco l'umanità e deridere i suoi avversari, ma dovrà vedersela con un agente segreto molto risoluto. Margheriti si dedica al genere spy con l'usuale professionalità, mettendo in campo risorse (poche) e scenari tecnologicamente inappuntabili. Anche l'uso di macchinine e modellini fa parte del pacchetto e funziona alla grande. Unico neo la storia trita e ritrita dello 007 sciupafemmine a cui viene assegnato il ruolo di salvatore del mondo.
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HomevideoXtron • 21/05/15 21:36 Servizio caffè - 2162 interventi
E' uscito in Francia per ARTUS
Audio italiano e francese
Sottotitoli in francese (si tolgono senza problemi)
Formato video 2.35:1 anamorfico
Durata 1h30m32s
Extra Trailer, galleria fotografica, intervento di Alain Petit