Alla vigilia della nouvelle vague Carné indaga sulla gioventù che ha trascorso l'infanzia durante la Seconda Guerra mondiale, una gioventù pseudo-esistenzialista figlia della borghesia ma anche del ceto operaio. Giovani che dicono di non credere in nessuno dei valori tradizionali e vivono tutte le pulsioni giovanili apparentemente in modo libero, ma in realtà vittime loro stessi di una specie di moda autoimposta. Film di successo ma anche discusso, quando uscì. La versione italiana manca di alcune scene rispetto alla francese. Grande musica jazz.
MEMORABILE: La folle corsa in auto di notte, con grande assolo di batteria.
Mentre i ragazzacci dei Cahiers innescano le micce, il vecchio Carné dipinge un affresco del disaggio ggiuovanile postbellico, in un tripudio di jazz che non nasconde però la struttura da drammone sentimentale classico. Invecchiatissimo (nè aiuta la versione italiana che arranca nel tentativo di rendere il giovanese parlato dai protagonisti), talora ingenuo ma godibile. Qualcuno nel cast (Bebel, il futuro Winnetou Brice) farà carriera.
Giovani "no future", che barano (titolo originale perfetto) sui propri sentimenti per ingannare la vita borghese che rifiutano. Sguardo su una generazione allo sbando come poteva apparire al 50enne Carné, che usa due armi per fotografare il gruppo di giovinastri tutti feste e menefreghismo: una facile sociologia e un tradizionalissimo dispositivo amoroso da lanciare come una panacea contro l'amoralità di una gioventù bruciata. Punto di forza, una strepitosa colonna sonora jazz che ha il suo clou nel lungo inseguimento (davvero jazz!) in auto.
Blue jeans e senso del peccato latitanti sostituiscono nel titolo italiano il pertinente originale: i giovani protagonisti barano con gli altri e con sé stessi, mentono per simulare una sicurezza ed un cinismo che non possiedono. Ma c'è un prezzo da pagare, come imparerà Bob, rampollo di una ricca famiglia infiltrato in un gruppo di coetanei che vive alla giornata. Soggetto allora attuale, affrontato con gli stilemi del cinema dei papà: scontato il disprezzo degli alfieri della Nouvelle Vague, ma, al di là di stereotipi e moralismi, la costruzione drammatica è solida, gli attori adeguati.
Ragazzi sul finire degli anni 50, a Parigi, carichi del cinismo generazionale che nasconde al solito una grande fragilità e una paura di vivere, si scontrano con un coetaneo di una diversa estrazione sociale. Le tematiche di ribellione sono quelle di sempre, tinte nel nero di quel destino drammatico che arriva ineluttabile per chi sente di più il vuoto esistenziale. Marcel Carné registra il tutto con grande capacità rappresentativa e senza falsi buonismi.
MEMORABILE: Il gioco della verità che è solo un crogiolo di bugie senza pietà.
Un film di Marcel Carné che indaga sui giovani inquieti di fine anni '50 che rinnegano tutti i valori, non credono in nulla, moderni nichilisti, non politicizzati che vivono tra caffè parigini e musica jazz. Mic, la ragazza più ribelle si innamorerà di Bob, figlio di papà capitato nel giro. Entrambi mentiranno ma il prezzo sarà altissimo. Non a caso il titolo originale era "Les tricheurs" (I bari). Bravissima Pascale Petit. Tra gli attori anche Belmondo. La sequenza dell'inseguimento in macchina vale da sola tutto il film. Bella fotografia in bianco e nero e colonna sonora jazz.
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Uno dei titoli italiani più idioti della storia... Non solo all'indicazione "giudiziaria" (che è metafora psicologica-antropologica) di "tricheur" (cioè colui che bara, simulatore) viene sostituita l'indicazione tutta cattolica di "peccatori" che nel film non è neanche lontanamente presente, ma per giunta in tutto il film non si vede neanche un blue-jeans! È come quando tempo fa ai telegiornali parlavano di manifestazioni di "teste rasate" per indicare i neonazisti, mentre scorrevano immagini in cui non c'era un pelato neanche per sbaglio...
MusicheLodger • 12/03/15 14:33 Pulizia ai piani - 1563 interventi
MusicheOrsobalzo • 14/03/15 16:05 Pulizia ai piani - 1103 interventi
Bello, Lodger, grazie.
Solo una piccolissima precisazione.
Essendo il film del 1958, forse If You Need Me di Fats Domino, è questa del 1956:
https://www.youtube.com/watch?v=34pPeAV_QLk
MusicheLodger • 14/03/15 20:38 Pulizia ai piani - 1563 interventi
MusicheOrsobalzo • 21/03/15 14:24 Pulizia ai piani - 1103 interventi
Il pezzo è questo:
https://www.youtube.com/watch?v=l2GPYkY8us0 Da IMDB:
Crazy Hamp (Lionel Hampton (as Hampton)-Milton Mezzrow (as Mezzrow)) par Lionel Hampton
BARCLAY 7 165
Dato che hanno suonato in duo, se Mezzrow era il clarinettista, il batterista non poteva che essere Hampton. Grande anche con questo strumento.
HomevideoDaniela • 8/06/19 13:30 Gran Burattinaio - 5928 interventi
Il DVD edito da RaroVideo presenta la versione integrale del film, con il reintegro in originale delle numerose parti non presenti nella versione doppiata in italiano. Questa volta i tagli non sono dovuti alla censura dei contenuti ma a mere esigenze commerciali al fine di accorciare la durata di quasi 2 ore.