Proud Mary - Film (2018)

Prendendo in egual misura da Léon e dai classici della blaxploitation anni '70 il regista mette in scena un action che non risulta certo originale; in realtà il tentativo revivalistico si riduce alle grafiche dei titoli di testa e a qualche canzone d'epoca inserita qua e là, mentre lo svolgimento è maggiormente in linea con i crime-movie moderni. Nonostante un certo dispendio di mezzi e un cast di buon livello il film a tratti sembra uno straight-to-dvd e denota una certa sciatteria, pur restando un lavoro da seconda serata non disdicevole.

Dopo aver commesso un omicidio su commissione una donna decide di prendersi cura del figlio della vittima che nel frattempo è diventato un facchino di un signore della droga. Film scritto su misura di Taraji P. Henson che è una vera e propria macchina da guerra. Molto ripetitive sia le scene (si vedrà dieci volte la protagonista parcheggiare sotto casa) che i dialoghi (sempre estremamente drammatici). La sensazione è che si spinga troppo sul lato della drammaticità per mascherare la carenza di idee. Al di sotto della sufficienza.

Quasi una rilettura del classico di Cassavetes in versione black. Un crime movie la cui protagonista è una donna di colore al soldo della malavita, che si prende cura di un ragazzo che ha reso orfano. Il film è ben interpretato da un cast scelto con cura, con vecchie glorie come Glover e una tosta protagonista. Purtroppo, al di là della trama poco originale, si avverte una messa in scena scarna, frutto verosimilmente di un budget ridotto che impedisce al film di elevarsi al di sopra della mediocrità.