Dopo il clamoroso successo di Conan i cinema si riempirono di derivazioni, tra le più disparate. Negli ultimi anni di fremente produzione, anche l'Italia tentò di dire la sua, in più contesti (Lenzi con La guerra del ferro e Fulci con il mediocre Conquest). Tarantini, esperto di commedie sexy, gira tra boschi e panorami abruzzesi, avvalendosi di una grotta posticcia per le scene in "interni". Per fortuna, oltre al fisico di Torrisi, presenziano nel cast alcune bellezze femminili (tra tutte prevale Sabrina Siani) in abiti discinti: unica vera ragione che induce a sopportare il film sino alla fine.
Spaventoso pellicciotto-movie senza una sola scena che si salvi, perfetto per trascorrere una serata in compagnia scompisciandosi. Perchè praticamente tutto in questo film finto epico fa sbellicare: le peripezie dei protagonisti ultra stereotipati, la potentissima arma finale (chiamala arma...), le tremende scene di combattimento... Un capolavoro del trash imperdibile, per che ama il genere. Chi ama invece il cinema, quello vero, si tenga alla larga.
MEMORABILE: Lo sbudellamento di un nemico con una braciola spacciata per interiora; La balestrona impellicciata.
Ennesimo clone italico di Conan il barbaro & co. Con il poco a disposizione, Tarantini realizza una pellicola discreta. Ambientazioni abruzzesi che tuttavia non ridicolizzano il contesto "barbaro". Torrisi sempre "carico" della parte del Conan de noaltri e la Siani, come al solito, che mette in evidenza il suo fisico da urlo. Discreta anche la presenza di effetti splatter (sbudellamenti e arti mozzati) uniti a una colonna sonora epica scopiazzata dalla originale di Basil Poledouris. Secondo solo a Ator, nel filone barbari italiani.
Ennesimo Conan de' noantri, si caratterizza per avere i tassi più elevati di splatter e di pellicce (che qui ricoprono perfino le armi) forse mai visti nell'intero sottogenere "barbarico". La trama è palesemente ispirata a quella del capostipite con Schwarzenegger, ma più ingarbugliata (oltre ai soliti barbari vengono tirati in ballo la preistoria e perfino i Templari). Nessuno dei nerboruti protagonisti riesce a lasciare il segno. Per fortuna il ritmo sostenuto permette di non annoiarsi troppo, ma rimane un film davvero da sconsigliare.
Oltre ai vari Thor, Ator e Gunan c'era anche questo Sangraal tra le imitazioni nostrane di Conan il barbaro, con un cast che vede protagonisti volti visti anche in alcuni dei suddetti (Torrisi, la Siani). Le location abruzzesi non sono proprio il massimo, pur funzionali, così come gli SPFX splatter e i make-up sono a dir poco caserecci; banale anche la storia ma nei limiti del genere, con l'azione continua, una bella ost epica e qualche nudo strategico a sopperire a uno script minimale e alla povertà generale. Parte del film verrà riciclata per il successivo Il trono di fuoco.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Il ritorno della grande avventura", lunedì 25 febbraio 1985) di Sangraal - La spada di fuoco: