Scatti rubati - Film (2010)

Lartigau scrive e dirige questo riuscito dramma in terra francese a sua volta ripreso da un libro di successo. La sceneggiatura vede l'uomo di successo appagato sul lavoro e nel privato cadere nella furiosa trappola della gelosia che fa scatturire in un momento di rabbia un pericoloso omicidio. Da qui la sua voglia di nascondersi dal mondo, ricostruendosi una vita altrove. Un film veramente ben realizzato; non solo per via del bravo protagonista, ma anche per una regia che mette in risalto la debolezza della mente umana e del suo incoscio.

Apparentemente assuefatto alla routine professionale e familiare, Paul, per il sospetto del tradimento della moglie, affronta il rivale uccidendolo accidentalmente. Di qui il cambio di identià e la fuga altrove dove maturerà e realizzerà un talento sopito per il reportage fotografico. Un dramma con venature thriller sulla riconquista di un "io" nuovo, in cui incombe però il tragico evento trascorso, che il regista modula con mano ferma, puntando tutto sulla psicologia in relazione alla forza dei luoghi e dei paesaggi che ne fanno da sfondo. Encomiabile la prova di Duris.

La vita in apparenza perfetta di un avvocato di successo va in frantumi quando scopre il tradimento della moglie. Dopo aver provocato involontariamente la morte dell'amante, fugge facendo perdere le sue tracce ed assumendo l'identità del morto, un fotografo che era stato suo amico in gioventù. Come nel film di Antonioni, il protagonista si trova a vivere nei panni di un altro ma a minacciarlo non sono assassini nell'ombra ma il peso del suo passato. Bel thriller esistenziale dalla tensione costante, bravo Duris nel rendere palpabile lo smarrimento e angoscia del personaggio.