Seminò morte... lo chiamavano il castigo di Dio! - Film (1972)

Ingiustamente accusato del furto di un forziere l'ex-sceriffo Django si allea con Spirito Santo e scopre la macchinazione di un vecchio nemico... Viste le firme (Mauri con pseudonimo Jhonson - sic! - e il vecchio Montero) era lecito aspettarsi il peggio, e l'aspettativa non è frustrata: trionfo di Magliana e Tolfa, solito cast in cui spicca Jose Torres, soliti saluti a montaggio e continuity (il buon Cianfriglia muore due volte in due diverse parti del film!). Tuttavia meno terribile del dittico Durango/Sabata.

Western non sgradevole a livello visivo ma totalmente privo di spunti d'interesse, che assembla sparatorie, tradimenti, tocchi "tortilla" (il personaggio di Spirito Santo e la sua revolución) e terribili parentesi ironiche (il tentativo di fuga con finto attacco di diarrea). Montaggio scombiccherato ma in grado di combinare ripescaggi da pellicole precedenti senza particolari svarioni, musiche potabili, cast di raro anonimato, ma il vero problema resta la sceneggiatura: un susseguirsi di idee già viste mille volte, senza alcun tipo di guizzo o elemento che si lasci ricordare.

Dalla penna del duo Mauri e Montero un infimo western noioso e sconclusionato, terribilmente ripetitivo e infestato da pretese e insopportabili parentesi pseudo-comiche affidate a José Torres nel ruolo del peones Spirito Santo. La parvenza di trama, imperniata sul solito tema della vendetta e della caccia a un forziere trafugato, non offre prevedibilmente alcun motivo di interesse e men che mai la recitazione affidata ai legnosi Brad Harris e Vassili Karis, a un pugno di collaudati caratteristi e a qualche evanescente figura femminile.