I tre volti della paura - Film (1963)

I tre volti della paura
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1963
Genere: horror (colore)
Regia: [3e] Mario Bava
Note: Episodi: "Il telefono", "I wurdulak" (e non "I Wurdalak"), "La goccia d'acqua". E' risaputo che il gruppo inglese dei Black Sabbath ha preso il proprio nome dal titolo internazionale scelto per il film di Bava. Aka "I 3 volti della paura".
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Undying 25/03/07 19:05 - 3807 commenti

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Capolavoro di Mario Bava (e del cinema horror italiano), questo indimenticabile film composto da tre incisivi episodi (La Goccia d'Acqua resta il migliore) rappresenta assieme ad Operazione Paura il punto di non-ritorno del cinema gotico italiano (difficile raggiungerne l'intensità visiva e narrativa). Omaggiato in tutto il mondo (il complesso dei Black Sabbath prese nome dal titolo americano del film), meglio rappresenta l'ironia (macabra) e lo spirito modesto (il finale) di un grande Artista.

Il Gobbo 11/05/07 10:51 - 3015 commenti

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Il film di Bava che piace di più ai falsi fans, è in realtà abbastanza diseguale: modesto pur se elegante il primo episodio (anche se la Mercier...), tutto retto dal vecchio Karloff il secondo, formidabile il terzo. Ma ciò che colpisce ancora oggi è la sardonica nonchalance con cui Bava sbatte in faccia al pubblico (presumibilmente non lo stesso della Nouvelle Vague e dei decostruzionismi godardiani) la finzione cinematografica, nel famoso sberleffo finale. Temerario.

Gugly 19/02/08 17:02 - 1190 commenti

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Film diseguale che soddisfa solo in parte ma che conferma l'immenso telento artigianale del regista; il primo episodio è divertente per chi, smaliziato, conosce o ha già visto Dario Argento; il secondo è così così, sembra di stare dalle parti della Hammer con quelle ambientazioni finte (sì lo so, il finale...); il terzo riscatta quasi del tutto il film; pur con effetti speciali meno che rozzi si respira un'aria malsana che fa veramente paura. Sberleffo finale.

Ghostship 6/05/08 13:31 - 394 commenti

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Uno dei molti capolavori del maestro Bava. Tutto risulta perfetto: colori meravigliosi, ottimi attori, ambientazioni e scenogragfie degne di un alto budget. Più che in altre pellicole si nota una componente ironica perfettamente miscelata a quella più puramente gotica, che ne fa forse IL film horror ad episodi, imitato negli anni da altre pellicole che non ne hanno però mai eguagliato lo splendore. MUST.
MEMORABILE: La scena finale con Boris Karloff a cavallo.

Homesick 17/05/08 17:48 - 5737 commenti

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Tre episodi paradigmatici del gotico italiano e del talento baviano, che si caratterizza subito per l’eclettismo e l’uso di una splendida fotografia policroma. Il primo è un thriller la cui suspense è data dalla donna bella e sola perseguitata dal telefono; nel secondo si reinterpreta il vampirismo; nel terzo, il più baviano e innovativo, entra in gioco lo spiritismo e in un paio di occasioni si sobbalza sulla sedia. Ogni segmento è affidato a interpreti perfetti per l’atmosfera: Mercier, Karloff, Pierreux. Coraggioso finale autoironico.

Ciavazzaro 22/05/08 14:59 - 4770 commenti

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Uno degli horror ad episodi migliori del cinema italiano, un Bava in grande forma che spazia tra i vari sottogeneri del terrore. Si comincia con un episodio giallo, con buona tensione (anche se si tratta del più leggero). Poi tocca a Karloff nell'eccellente episodio vampirico I Wurdulak (ottimi atmosfera e finale, c'è pure la sexy Mercier). Angosciante l'ultimo episodio che mette notevole paura, buone anche le interpretazioni. Il suono della goccia rimane impresso. Da vedere.
MEMORABILE: Il finale sberleffo, la goccia d'acqua.

Cotola 9/08/08 12:50 - 9068 commenti

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Divertente e gustoso film di Bava che dopo un primo episodio piuttosto blando passa ad un secondo dal tema di stampo classico (il vampirismo) per poi concludersi con un ultimo episodio misterioso e, quasi, inquietante. Discontinuo, come quasi tutti i film ad episodi e sicuramente non tra i lavori migliori del regista romano e tuttavia, anche se un po' invecchiato, si lascia guardare con piacere.
MEMORABILE: Il divertentissimo finale in cui Bava svela uno dei trucchi di scena.

Paolog. 5/10/08 23:31 - 10 commenti

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Ottimo film gotico di Mario Bava che vede la partecipazione del grande Boris Karloff. L'episodio migliore resta l'ultimo (il terzo nella versione italiana), "La goccia d'acqua", nel quale si presentano tutte le caratteristiche visive del miglior Bava. L'episodio "Il Telefono" acquisisce un senso nella versione americana, nella quale è più interessante e chiaro tutto l'intreccio (bellissima la sequenza finale dell'episodio). Ottimo cast tra cui una bellissima Michelle Mercier.
MEMORABILE: Il finale de "La Goccia D'Acqua".

Matalo! 18/11/08 12:43 - 1378 commenti

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Gran film di Bava che perde qualche colpo nell'episodio dei Wurdulak (ma ha dalla sua un Karloff eccezionale e delle luci grandissime). Forse il top è nella Goccia D'acqua. Visto su grande schermo fa un figurone e di film con certi colori e luci non se ne vedono più. Meglio di Corman!!! Michelle Mercier è semplicemente di una bellezza divina.

Bruce 17/11/08 11:06 - 1007 commenti

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Tre episodi sulla paura, diversissimi tra loro. Il telefono e le due amiche dal legame particolare, i vampiri Wurdulak con Boris Karloff e la goccia d'acqua con la medium morta (da salto sulla sedia). Bava si diverte ad esibire le proprie enormi qualità. Un talento superiore per luci, fotografia e scenografia curatissime.

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Anna 2/02/09 18:53 - 90 commenti

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Tre episodi per tutti i gusti. Il telefono: ricco di tensione e con riferimenti espliciti all'omosessualità delle protagoniste. I vampiri Wurdulak: per gli amanti del classico. E La goccia d'acqua (il mio preferito): splendido horror inquietante e spaventoso, la vecchia è veramente orrenda!

Sabryna 21/03/09 14:11 - 225 commenti

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Qui Bava giunge al culmine della contaminazione: parte dallo spunto della struttura trilaterale (già operata dal regista americano Roger Corman) e costruisce tre vicende, l'una diversa dall'altra per ambientazione ed epoca, legate dal sentimento della paura, cui si aggiunge un pizzico di amore malato e morboso per se stessi o per gli altri. Innovazione della pellicola è senza dubbio la presenza del mattatore (Boris Karloff), che presenta l'opera al pubblico. Gran bel film.
MEMORABILE: Il finale. Le ambientazioni gotiche del secondo episodio.

Deepred89 15/05/09 14:22 - 3716 commenti

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Notevole film di Bava in tre episodi eterogenei e riuscitissimi. Nel primo siamo nel campo del thriller: storia semplice ma intrigante (che anticipa i celebri incipit di Scream e Quando chiama uno sconosciuto) e buona tensione. Il secondo affronta invece una classica storia gotica: atmosfera di grandissima suggestione e bellissime ambientazioni. Nell'ultimo siamo nell'horror puro: trama semplicissima e ottima tensione. Regia e fotografia sempre a livelli altissimi. Finale intelligente e autoironico.

Harrys 12/05/09 13:32 - 687 commenti

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Ottima la fotografia e la scenografia dell'episodio "I Wurdulak", quasi insostenibile la suspance in "Goccia d'Acqua", mentre "Il Telefono" sembra una puntata di Alfred Hitchcock Presenta (il che è tutt'alto che un difetto); e una grande regia in generale. Allucinante per l'epoca un finale del genere. Meraviglia. ****1/2

B. Legnani 11/07/09 01:23 - 5544 commenti

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Il primo episodio si fa notare per un amore lesbico non urlato, ma palese (ma in censura non se ne ne accorsero?), non certo per la tensione: caruccio (**). Buono il secondo episodio, da Aleksej Tolstoi, col grande Karloff e con alcune scene che lasciano il segno (ben meglio della pellicola di Ferroni): ***. Buono pure il terzo, con momenti di tensione non facilmente sostenibile: ***.

Capannelle 13/08/09 10:03 - 4416 commenti

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Tre episodi per un Bava notevole nella fotografia (come suo solito) e abbastanza fluido nello stile di ripresa. Come tensione non eccelle. L'episodio della telefonata è il più elegante (stupenda la Mercier) e riuscito. Quello dei Wurdulak è un classico di vampiri e atmosfere baviane ma tutto sommato pallosetto. Quello della goccia procede tra idee buone e meno buone, sicuramente migliorabile ma non banale. Voto complessivo **1/2.

Galbo 27/08/09 07:19 - 12405 commenti

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Film realizzato da Mario Bava avvalendosi di illustri collaboratori (Alberto Bevilacqua alla sceneggiatura e Boris Karloff in una piccola parte) risulta in realtà piuttosto diseguale con il terzo episodio decisamente superiore ai primi due che hanno il sapore della (ben fatta) routine.

R.f.e. 30/08/09 10:16 - 816 commenti

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In realtà, l'unico episodio che io ami veramente di questo film è quello interpretato da Mark Damon, a mio avviso la migliore versione cinematografica del racconto "La Famille du Vurdalak" (1847) di Aleksej K. Tolstoj. MOLTO MEGLIO del pur dignitoso La notte dei diavoli (1972), giacché il film di Ferroni mi ha sempre dato l'impressione di essere stato girato "nel boschetto sotto casa" (sic!) e del resto non sembra credibile che un'intera famiglia viva veramente nella casetta che si vede nel film del '72, per non parlare dell'infelice casting.

Vanadio 29/04/10 23:06 - 105 commenti

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Datato e parecchio, ma ha ancora un certo fascino retrò. Boris Karloff appare nella presentazione del film (con uno sfondo irreale da fantascienza degli anni '60) e nel primo episodio, dedicato ai vampiri; quello più inquietante (anzi, ormai il solo) è il terzo, ricco di atmosfera. Karloff e il regista sanremese si prendono in giro (il primo in scena, l'altro dietro la cinepresa) in un finale autoironico come è sempre stato lo stesso Mario Bava.
MEMORABILE: La presentazione fatta da Karloff.

Renato 4/06/10 12:41 - 1648 commenti

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Vecchissimo horror di Bava in tre episodi. Il primo è inutile; il secondo vanta una buona atmosfera generale, e l'ottimo Glauco Onorato in un ruolo rilevante. Il più bello è ovviamente il terzo episodio, La goccia d'acqua, che nella sua semplicità riesce ad essere piuttosto intrigante, anche se i tempi sono quelli che sono. Stringi stringi, l'unica cosa da ricordare davvero è la chiusura finale, ironica e decisamente inaspettata per quei tempi.

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Xabaras 12/08/10 16:39 - 210 commenti

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Non il capolavoro di Bava ma indubbiamente una delle opere più importanti della sua produzione. Tre episodi e tre diversi modi per narrare la paura al cinema. Il primo (***), che anticipa molti dei topoi del giallo argentiano, è claustrofobico e morbosamente affascinante, il secondo (***!), puramente gotico e prevalententemente d'atmosfera, è letteralmente dominato dal vampiro Karloff mentre il terzo (****) é una pura scheggia impazzita di malato terrore. La caleidoscopica fotografia rimane comunque l'elemento basilare per la creazione della suspense.

Von Leppe 24/08/10 21:04 - 1263 commenti

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Tre episodi che raccontano tre diversi tipi di paura, presentati efficacemente da Boris Karloff. I tre generi di horror vengono trattati in modo originale. Tre classici: "Il telefono", dove la protagonista è perseguitata da un maniaco, "I Wurdulak" che affronta un vampirismo diverso dal solito e "La goccia d'acqua", che è il più terrificante, sulla paura dei rumori notturni e i fantasmi. Capolavoro per me; ho avuto la fortuna di vederlo molto giovane: fu uno spauracchio e mi coinvolse molto, specie i Wurdulak, dove la fatalità e l'amore consumano il dramma.
MEMORABILE: Sognatemi!

Disorder 11/11/10 12:48 - 1416 commenti

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Davvero bello. Il primo episodio è un piccolo capolavoro di apprensione claustrofobica, un crescendo costruito intorno ad un triangolo di amore morboso, dai velati accenni omosex. Il secondo, vampiresco, si segnala soprattutto per le superbe scenografie gotiche (qui si capisce cosa colpì Geezer Butler, bassista degli Earth poi divenuti appunto Black Sabbath!), ma la storia è piuttosto debole. Il terzo super-macabro è un altra giostra di luci e colori, davvero un piccolo gioiello del terrore. Finale spiazzante, tanto per gradire.
MEMORABILE: Il bambino "Wurdulak" chiama la madre asserragliata nella casa; le scenografie degli esterni nel secondo episodio; l'incredibile finale.

Funesto 12/11/10 14:52 - 525 commenti

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Ne sentivo parlare troppo bene, ero convinto che fosse sopravvalutato. E l'ho visto, non amando i gotici. Non so dire l'episodio più bello: tre veri capolavori di paura. Il Telefono, forte di una brava Mercier (bonazza paurosa...), è un tour de force di tensione, ambiguo e con un finale per l'epoca geniale. Gran fotografia che va a braccetto con le lussuose scenografie. In Wurdulack si fa uno strepitoso lavoro sulle atmosfere grazie alla lugubre fotografia: è un gioiello. La Goccia d'Acqua è terrificante, con giochi di luce divini. Voto: ****!.
MEMORABILE: Il finale del Telefono; Il bambino vampiro che chiede di entrare in casa in Wurdulack: La luce policroma che filtra nella casa in La goccia d'acqua.

Herrkinski 28/11/10 03:02 - 8135 commenti

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Non tra i migliori di Bava Sr., comunque un buon film gotico, un po' datato ma con alcuni momenti sopra la media. Trascurabile il primo episodio, a causa principalmente di un finale poco entusiasmante. Bello il secondo, in stile tipicamente baviano; ottimo l'uso delle luci e delle location, molto atmosferiche, così come notevole è la prova di Karloff. Niente male anche l'ultima storia, che lascia intravedere il mood spaventoso e il tema che Bava riproporrà anni dopo (in modo leggermente diverso) in Schock. Nel complesso, un film gradevole.
MEMORABILE: Il finale con Karloff sul cavallo.

Luchi78 10/02/11 12:18 - 1521 commenti

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Horror d'altri tempi con il marchio inconfondibile di Bava: la fotografia con colori vividi e giochi di luce colorata rendono tutti gli episodi surreali, volutamente "finti", ma il ritmo è buono e la tensione non manca. Personalmente ho gradito di meno il gotico episodio centrale, ma sicuramente tutti e tre meritano di esser visti e "gustati" soprattutto per i piccoli dettagli che Bava sapeva imprimere.

Puppigallo 27/07/11 09:31 - 5291 commenti

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Troppo fumo e poco arrosto horror in questa trilogia che si fa apprezzare solo a sprazzi, soprattutto per l'atmosfera creata nell'episodio che vede Carloff gerontoprotagonista, con una faccia che la dice lunga sul suo lato oscuro. il primo invece è piuttosto insignificante e l'ultimo, con la morta in trance con occhi sgranati, si ricorda più che altro proprio per questa visione (il cadavere con faccia ossuta nel letto fa una certa impressione). Si può vedere, ma non è certo un caposaldo dell'horror. Fa sorridere (ora) l'introduzione di Karloff, che dovrebbe inquietare il pubblico.
MEMORABILE: La testa-prova, tirata fuori dal sacco e lanciata per terra; Karloff che galoppa su un cavallo finto con dei tizi che corrono muovendo i rami.

Enzus79 31/07/11 16:48 - 2910 commenti

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Sarebbe un film di alto livello se non ci fosse il primo episodio intitolato "il telefono". Gli altri due coinvolgono e danno suspence, soprattutto I Wurdulak (Corman avrà apprezzato), col grande Boris Karloff che col suo volto orrorrifico la fa da padrone. Musiche inappropriate.

Buiomega71 29/09/11 00:55 - 2920 commenti

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Baviano fino al midollo e capolavoro italico della paura per eccellenza. L'episodio del telefono è piuttosto debole, ma supportato da una buona suspence e da una regia virtuosistica. I wurdulak mi è piaciuto meno, risulta essere il più datato, troppo pittorico e "teatrale", preferisco la versione ferroniana. Ma la goccia d'acqua è forse una delle esperienze più terrificanti viste in vita mia, dove la paura ti ghiaccia il sangue e il cadavere sghignazzante della megera (sulla sedia a dondolo, sul letto, che avanza innaturale) è da annali dell'incubo. Piccolo capolavoro.
MEMORABILE: Tutto l'episodio della "Goccia d'acqua", davvero spaventoso; Il finale jodorowskiano ante-litteram.

Manfrin 4/12/11 09:36 - 392 commenti

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Se devo giudicare un film di "paura" dai brividi ed i sobbalzi che mi provoca devo riconoscere che solo il terzo episodio, dove peraltro sono splendidi i giochi di colori e di luci che esaltano due abitazioni squallide, ha generato in me queste sensazioni. Deboluccio il primo episodio e un po' datato il secondo, resta nel complesso un film che giustamente rende merito alla classe di Bava.

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Stefania 1/05/12 21:17 - 1599 commenti

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Evviva innanzitutto l'ironico "backstage" di Boris Karloff che, nel prologo, incuriosisce senza arrecar danno alla suspence, e nel finale strappa un sorriso... liberatorio. Poi, un plauso alla fotografia, giocata su tinte violacee, o comunque fredde, di impatto visivo... agghiacciante. Il primo episodio non ha connotati fantasy-horror, è un thriller che, purtroppo, è narrato con i tempi sbagliati. Storia di vampiri tradizionale il secondo, il terzo è il più decadente e febbrile, un delirio solitario e folle, ossessivo e implacabile, come quel rumore insistente, che non si riesce ad attutire!
MEMORABILE: La medium scheletrica sul letto. La vocetta del bambino vampirizzato che chiama la mamma dal buio della notte di bufera...

Cloack 77 10/05/12 16:48 - 547 commenti

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Come ogni film di Bava è una nuova esperienza. Tre episodi indipendenti, tre situazioni diverse, tre stili adatti, un unico immenso autore. L'ultimo episodio è anche il prologo al finale sorprendente; nonostante "l'odore di morte" e tormento, la "bambola" della strega diviene il simbolo dell'inventiva e della sincerità nei confronti di uno spettatore spaventato, preso in giro e rassicurato: in fondo è solo cinema. Scena indimenticabile: il colpevole che viene svelato seguendo il filo del telefono.

Corinne 22/09/12 16:43 - 420 commenti

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Tre storie, tre modi baviani di fare cinema: nel primo abbiamo un thriller puro, che risente della brevità del girato e lascia un po' così. Nel secondo il gotico vecchio stampo, con bellissime scenografie (un po' noiosetto). Il terzo, a mio avviso il più riuscito, è un horror sovrannaturale, semplice ed efficace, un capolavoro cromatico esemplare del peculiare stile del regista. Nel complesso datato e sopravvalutato, ma travolgente a livello visivo. E che dire poi del dissacrante finale?
MEMORABILE: La morta nell'episodio finale.

Rigoletto 11/11/12 17:30 - 1787 commenti

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Con questo film il bravissimo Mario Bava dà un'altra prova di completezza professionale dimostrando di saper dipingere non solo il grande affresco ma anche il quadretto caratteristico. Anzi, si può tranquillamente affermare che i suoi film non hanno niente da invidiare agli analoghi prodotti horror che in quegl'anni venivano confezionati dai Castle, dai Corman dai Fisher. Un vero gioellino in tre episodi: morboso il primo, fantastico il secondo e terrorizzante il terzo. Peccato l'Italia non abbia avuto anche un Price o un Lee. ***!
MEMORABILE: Le nebulose atmosfere del secondo episodio; Il genialissimo finale.

Jurgen77 3/12/12 10:26 - 629 commenti

I gusti di Jurgen77

La paura fatta film! Senza. Un Mario Bava all'apice della sua carriera artistica. Con poco budget e pochi elementi; grazie anche a giochi di colore degni della "Hammer" Bava ci regale tre episodi veramente inquietanti. Superbo Boris Karloff e grandioso il finale che non ti apsetti nei... Wurdulak. Da vedere.
MEMORABILE: Boris Karloff a cavallo...

Nicola81 13/10/13 11:37 - 2865 commenti

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La paura, in realtà, è concentrata quasi interamente nel terzo episodio, inquietante nella sua semplicità. Il primo è più morboso che pauroso (ma che bella la futura Angelica Mercier), il secondo, il più articolato, è un gotico tradizionale impreziosito dalla presenza di Boris Karloff e con almeno una sequenza (il bambino che chiama la madre) che lascia il segno. Datato finché si vuole, ma piacevole, pur nella sua disomogeneità e folgorante nell'utilizzo delle luci e dei colori, ma questo per Bava era normale. Finale dissacrante e auto-ironico.

Fauno 26/10/13 12:38 - 2214 commenti

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Ottimo il primo, pessimo il secondo, buono il terzo! Messaggio basilare: non giocare e non misurarti mai con certe forze del Male né con mezzi moderni quali il telefono, né col sentimento più nobile che è l'amore e ancor meno col furto di gioielli ad alto valore simbolico. Il cadavere nel terzo episodio è fatto divinamente; il telefono la fa talmente da padrone nel primo che gli viene in mente di far lo stakanovista telefonandoci trama e conclusione del secondo, ed è la grossa pecca di tutto l'assieme...

Jdelarge 19/01/14 19:46 - 1000 commenti

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Capolavoro di Bava, in grado di creare atmosfere sublimi con il suo noto talento visionario. Ogni movimento di camera è studiato in maniera maniacale e ciò che risalta agli occhi dello spettatore sono le luci, la nebbia, le ragnatele, la scena. Gli attori sono un contorno, così come la trama (comunque accettabile) dei tre episodi, ma il cinema non è narrativa, è essenzialmente immagine, e in questo fantastico film le immagini rimangono impresse più di ogni altra cosa. Cult.
MEMORABILE: Sdenka circondata dai Wurdalak.

Mickes2 4/09/14 13:42 - 1670 commenti

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Il cinema del terrore del maestro Bava trova qui un altro grande esempio. Tre episodi distinti per mettere in scena altrettante forme differenti di paura. Diviso tra mistero, vampirismo e fantastico, di certo non riesce a mantenere una linea terrifica uniforme, ma al di là dei sentimenti evocati è innegabile l’accuratezza nella costruzione, nelle atmosfere, nell’impianto visivo e nella costruzione dell’immagine. L’episodio migliore è l’ultimo, i Wurdulak si piazza nel mezzo a parimerito col primo.

Maik271 19/11/14 14:34 - 436 commenti

I gusti di Maik271

Tre episodi di generi differenti (thriller, gotico, horror) per il maestro del brivido e inguaribile burlone Bava, che non si smentisce nel donarci un finale che sembra dire "non prendiamoci troppo sul serio". "Il telefono" e "La goccia d'acqua" sono i due migliori in quanto a tensione (il viso della medium è da brivido), mentre "I wurdulak" ha il suo forte nella presenza di un bravo e inquietante Karloff e nella fotografia, accreditata a Terzano ma in cui si vede chiaramente la mano del regista. Da vedere!
MEMORABILE: Il viso della medium; Il finale con trucco svelato.

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Minitina80 6/06/15 16:19 - 2986 commenti

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Gode molto della luce riflessa dovuta alla fama che si è creato attorno. Tre episodi differenti tra loro, specie nella impostazione, dove Bava sfoggia tutte le sue capacità, sia di regista che di tecnico della fotografia. Il migliore è forse il terzo episodio, dove oltre alla già citata fotografia personale e vivida c’è tanta bravura nel creare un’atmosfera angosciante di continua apprensione. Le storie sono solo un pretesto, perché Bava punta chiaramente ad altro.

Daniela 26/09/16 00:48 - 12684 commenti

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Il primo episodio, variazione sul tema del persecutore telefonico, molto punta sulle grazie nivee di Mercier, come il secondo, che narra la storia di una famiglia russa vampirizzata, sulla presenza di Karloff - utilizzato anche nella presentazione e nell'epilogo smitizzante - ma il migliore è il terzo con Jacqueline Pierreux,, tratto da Cechov, per quanto l'atmosfera inquietante sia compromessa dalla maschera della vecchia medium morta, grottesca più che spaventosa. Nell'insieme, una discreta antologia, un poco sopravvalutata ma importante nella storia dell'horror nostrano .
MEMORABILE: Il disvelamento del trucco di scena utilizzato per la cavalcata di Karloff.

Trivex 10/05/16 09:46 - 1746 commenti

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Grande film! Il primo episodio si caratterizza subito per le belle gambe in mostra: una storia passionale, moderna anzi d'avanguardia per il tempo. E la tragedia finale completa il quadro morboso in via di composizione (***). Il secondo è un grande affresco d'orrore: un vampiro che vuole sterminare la propria famiglia! Basterà l'amore per annientare la satanica minaccia? Grande fotografia e tensione sempre sul pezzo (****). Il terzo è una iniezione di terrore allo stato puro. La morte è protagonista e la paura accompagnerà interamente la visione (****).

Ira72 14/10/16 15:48 - 1313 commenti

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Di horror c'è pochino, soprattutto nei primi due episodi. Buone la pellicola e la fotografia, ma sobbalzare sulla sedia è un'altra cosa. Il primo episodio è piacevole, ma sembra più una commedia. Il secondo, a mio parere, sfiora il grottesco e il folklore. Meglio il terzo, senz'altro inquietante e più "baviano".

Rufus68 26/10/16 23:01 - 3848 commenti

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Il primo racconto è come il brodino de La specialità della casa: insipido, ma funzionale alle successive pietanze, decisamente più saporite. Il Wurdalac di Karloff, infatti, è già un solido esercizio di genere; l'ultimo episodio, mosso dal sovrannaturale e impreziosito da squisite e colorate luci pulsanti, è un piccolo gioiello del fantastico che Argento ha di sicuro compulsato come una Bibbia. Finalino beffardo e in linea con l'estetica baviana del mondo come assurdo teatro animato da fantocci.

Samdalmas 25/11/16 16:22 - 302 commenti

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Film a episodi che conferma il talento di Bava nell'horror e nel thriller, un vero precursore in entrambi i generi. Il più riuscito è quello centrale con Boris Karloff (lo stesso racconto "I wurdalak" verrà ripreso da Petroni), mentre nel primo c'è un audace rapporto lesbo tra Michele Mercier e Lydia Alfonsi. Efficace nel creare spavento quello finale.
MEMORABILE: La medium sul letto; Il saluto finale di Karloff.

Magi94 5/07/17 22:27 - 954 commenti

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Film piuttosto invecchiato composto da tre diversi episodi. Il primo è del tutto insipido e Bava sbaglia il ritmo (*!). Il secondo, quello più stagionato dei tre, regala belle atmosfere gotiche e un'ottima fotografia, ma tutto sommato la storia è monocorde e annoia (**!). Il terzo fa uscire il vero genio del regista: le tinte forti accendono un'atmosfera di terrore, la goccia d'acqua che cade scandisce la tensione e il ghigno di morte della medium, seppur evidentemente di plastica, lascia il segno ancora ai giorni nostri (***!). Interessante.
MEMORABILE: Gli ultimi minuti del terzo episodio.

Fedeerra 28/08/17 00:53 - 770 commenti

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Tre storie dell'orrore raccontate da Bava attraverso tre registri narrativi molto differenti. Il primo episodio è un thriller pulito, conciso ma pieno di suspence. Il secondo è un gotico vampiresco dai toni romantici un po' macchinosi ma riscattato da una bella atmosfera da fiaba nera. Il terzo, il migliore, è uno splendido racconto di morte, sospeso tra atmosfere macabre e decadenti, fotografato magnificamente e diretto in modo perfetto. Un capolavoro.

Acid burn 5/09/17 23:27 - 45 commenti

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Girando episodi così brevi perdono importanza la trama e la sceneggiatura, ma il Maestro Mario Bava ha la sua forza nella fotografia, negli effetti speciali, nell'impatto visivo e, in questo caso, nella sapienza con cui dosare i tempi. Il film diffonde paura e angoscia in contesti diversi con effetti differenti, rischiando però di passare per luoghi comuni o situazioni prevedibili. Direi quasi Bava volesse girare un documentario su come si girano i film di paura.
MEMORABILE: Il finale proibito in cui si svelano i trucchi di scena; Da non credere (e da non far vedere)!

Jena 12/08/18 17:10 - 1562 commenti

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Il primo episodio è un gustoso antipasto in cui apprezzare le splendide scenografie interne e la straordinaria bellezza della Mercier. Il secondo, "I Wurdalak", è apoteosi gotica dei giochi di luce, dei filtri, delle nebbioline baviane in cui troneggia un grandioso Karloff, il cui ceffo sconvolto è diventata vera icona dell'horror gotico italico. Infine il terzo, con colori e luci pre-argentiani, incute terrore per il volto terrificante della morta. Quanto hanno pescato per idee, spunti e atmosfere i successori (Argento?) da questo film...
MEMORABILE: L'indimenticabile introduzione con un Karloff mellifluo impagabile; Nei Wurdalak il ceffo di Karloff vero effetto speciale vivente.

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Rambo90 25/05/18 23:38 - 7706 commenti

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Antologia in bilico tra horror e thriller nella quale il maggior pregio è la regia di Bava, che sa creare atmosfera insieme a una fotografia affascinante. Purtroppo le storie non sono altrettanto entusiasmanti, eccezion fatta per "La goccia d'acqua", che risulta la più divertente e tenebrosa delle tre. La presenza di Karloff è un valore aggiunto, regalando al suo segmento un paio di sguardi torvi che potrebbero da soli provocare incubi. Peggiore del lotto "Il telefono", che scorre su binari prevedibili e piuttosto noiosi. Non male.

Claudius 31/08/18 10:33 - 544 commenti

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Fermo restando che il capolavoro del sommo Mario resta Operazione paura, anche questo film è eccellente: dei tre episodi il migliore è "La goccia d'acqua" (grazie alla spaventosa revenant), ma anche gli altri si difendono bene aiutati dalla bellezza della Mercièr e dalla classe infinita di Karloff (esplicata soprattutto nel prologo e nell'epilogo). Da vedere.
MEMORABILE: Il finale beffardo e l'episodio della medium.

Pesten 18/12/18 11:31 - 792 commenti

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Bava nel 1963 filmava questo film a episodi, forse neanche lui consapevole che sarebbe diventato un vero e proprio culto in ambito horror, tanto che il titolo internazionale fu scelto da un gruppo di musicisti inglesi come nome di una delle band più famose di sempre. I tre episodi spaziano tra storie diverse, passando dai sentori giallo/thriller de "Il telefono" (che in qualche modo si fa precursore dello stalking) a situazioni molto più Hammer Film (I Wurdulak) fino alla stregoneria de "La goccia d'acqua". Oscurità gotica e brividi ancora oggi.

Myvincent 24/04/19 11:47 - 3751 commenti

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Un classico da vedere e rivedere che dispiega il talento di Mario Bava nel ricreare torbide, malefiche atmosfere, osando nelle tematiche laddove per altri registi le fantasie si fermavano ben prima. Tre volti di terrore (più che di paura) immortalati in altrettanti episodi, finanche di spessore letterario come in quello sui Wurdalak. L'ultimo dei tre chiude il cerchio, regalando brividi gelidi e discettando, senza tanti preamboli, di spiritismo, fantasmi e aldilà. Ottimo il cast attoriale.

Siska80 27/01/20 12:32 - 3824 commenti

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Il primo episodio è intrigante, colmo di humor nero; il secondo ha una stupenda fotografia ma è alquanto prevedibile (immancabile il bimbo posseduto, che anticipa, così come l'atmosfera, Operazione paura). Il terzo è inquietante e ansiogeno: ottimo il make-up della medium, geniale l'idea dei fenomeni disturbanti (soprattutto la goccia d'acqua) presagio di morte. Finale che ritorna, con qualche variante, in Schock. Uso della mdp e ironia hitchcockiani, con epilogo trash tipicamente italiano.
MEMORABILE: Il rumore amplificato della goccia d'acqua.

Noodles 10/03/20 23:11 - 2245 commenti

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Film diviso nei classici tre episodi. Si apre con una delusione, perché il primo è scialbo e con pochissimi momenti interessanti: il tuitto si ferma nell'ammirare la splendida Michèle Mercier. Il secondo è eccellente, con un'ottima atmosfera. Ma la vera vetta si tocca con il terzo, ricco di momenti terrificanti. Il film è datato, ma è probabile che all'epoca possa aver terrorizzato più di uno spettatore. Presenta il tutto uno dei simboli dell'horror, Boris Karloff. Buono.

Lupus73 7/05/20 01:40 - 1499 commenti

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Tre episodi con i quali Bava spazia nei meandri del terrore definendo nuovi standard con trovate semplici ma brillanti (il telefono, il rubinetto gocciolante). Il primo, più trascurabile, un thriller kammerspiel con telefono ansiogeno. Il secondo (migliore) è un horror sui wurdulak (vampiri slavi) dalle stupende atmosfere gotiche e folcloriche (simil Hammer) con Karloff-inquietante succhia sangue. Il terzo un'angosciante ghost-story con una medium morta. Un classico.
MEMORABILE: Le scenografie del secondo episodio e il leggendario Karloff nei panni del wurdulak (e presentatore); La medium, fintissima ma molto inquietante.

Il ferrini 16/02/22 22:21 - 2365 commenti

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Come accade sempre con Bava ciò che maggiormente colpisce è la straordinaria messa in scena: le luci, gli arredamenti, i costumi, tutto ha il suo inconfondibile tocco gotico. Il primo episodio ruota attorno a una persecuzione telefonica, il secondo al vampirismo, ma è sicuramente il terzo quello più riuscito e spaventoso, con protagonista il cadavere di una vecchia contessa dall'aspetto inquietante. Divertenti sia l'introduzione che (soprattutto) la conclusione della pellicola, girate in studio. Cult.

Victorvega 22/04/22 23:22 - 502 commenti

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Più famoso e celebrato (ricordiamo che da qui i Black Sabbath presero il nome) che realmente bello. La ragione è che è tremendamente invecchiato: certo, per l'epoca poteva avere un dato valore, ma ai giorni attuali certe soluzioni appaiono inevitabilmente datate; si pensi agli effetti speciali ma anche alla struttura ad episodi, poco omogenei e basati su di un'intuizione valida per giusto mezz'ora. Rimangono ancor oggi una fotografia d'impatto e l'aura di cult. D'autore lo sberleffo finale. 2 pallini per il film "ora", 3 e mezzo per ciò che è stato e che è in fondo il suo valore.
MEMORABILE: Lo sberleffo finale.

Pinhead80 4/05/22 22:43 - 4784 commenti

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Mario Bava ci presenta tre succulenti episodi horror tratti da altrettanti racconti di Cecov, Tolstoj e Maupassant. Il primo è realizzato molto bene e il tema del persecutore telefonico viene affrontato attraverso un giallo morboso che sorprende fino alla fine. Il secondo invece è quello più debole e vede come protagonista il grande Boris Karloff nei panni di un Wurdulak assetato di anime. Il terzo è senza ombra di dubbio il migliore e riesce anche a distanza di tanti anni a far gelare il sangue nelle vene sia per le atmosfere lugubri sia per il soggetto. Davvero notevole.
MEMORABILE: Il terzo episodio.

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Magerehein 30/10/22 10:25 - 1005 commenti

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Il primo episodio è corto e tutto sommato trascurabile, il secondo vanta una buona atmosfera generale ma poco altro in quanto prevedibile e non spaventoso (Karloff non fa molto, e i suoi intermezzi fanno semmai sorridere). Entrambi valgono due pallini. Ciò che rende il film meritevole di visione è invece l'ultimo capitolo, realmente inquietante e macabro: quattro pallini li merita tutti. In esso infatti ogni cosa funziona bene: atmosfere, colori e suoni confezionano un angosciante incubo di sicuro impatto destinato a rimanere impresso (la defunta è terrifica). Discontinuo.
MEMORABILE: Tutti dal terzo episodio: la fotografia, gli interni, il volto dell'anziana defunta; La "cavalcata" finale di Karloff (in un horror che senso ha?).

Thedude94 23/02/23 00:08 - 1097 commenti

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Non che questo sia il miglior film di Bava per quanto riguarda la trama e l'originalità per via soprattutto delle tre storie separate, ma si tratta comunque di un'opera dalla messa in scena a dir poco maestosa e innovativa, che ha fatto scuola per il cinema dell'orrore che seguirà. Il merito è soprattutto delle trovate registiche, fotografiche e degli effetti visivi e del trucco applicati agli attori, il cui cast è capitanato dal grande Boris Karloff, qui in veste sia di protagonista sia di narratore meta-cinematografico. Un film a episodi che spaventa e colpisce alla grande.

Rebis 8/05/23 10:29 - 2343 commenti

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Migliora invecchiando, come il vino, il classico di Bava e lo si rivaluta nelle parti che ci parvero meno convincenti, come Il Telefono, un sofisticato esercizio di regia che ci immerge in una perfetta scansione dei tempi e degli spazi, in anticipo sul thriller argentiano. I Wurdalak è un gotico fiabesco e tenebroso che trasforma il ritorno a casa del buon padre in quello di un Orco famelico, magnificato da un grandioso Boris Karloff. La Goccia d'Acqua rimane una delle più terrificanti allucinazioni partorite dal cinema horror, da cui discende la paranoia degli inquilini polanskiani.

Kinodrop 16/06/23 20:08 - 2970 commenti

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Incerto tra l'ironico e l'horror d'atmosfera, questo film a episodi di Bava non riesce a convincere né per l'uno né per l'altro aspetto, nonostante la presenza di Karloff nelle vesti di presentatore alla Hitchcock e lo sfarzo illuministico che contraddistingue lo stile del regista romano. Dei tre episodi, il primo è forse il più neutro e sa di poco, il secondo di tipo vampiristico pecca di ingenuità e lungaggini ma ha zero brividi; si salva il terzo episodio per gli effetti scenografici, anche se il trucco posticcio della vecchia fa più sorridere che altro.

Teddy 23/07/23 04:13 - 838 commenti

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Tre frammenti del gotico italiano e tre lezioni di regia. Con il primo - "Il telefono" - Bava si fa moderno cantastorie, con una storia fredda, pungente che circoscrive lo spazio e il tempo dell’ossessione persecutoria. "I Wurdalak" invece punta la sua carica terrifica tra le ramificazioni di vecchie leggende e maledizioni millenarie. Con "La goccia d’acqua", il migliore della trilogia, la decadente dimora di un’anziana signora deceduta prende vita, e con essa un intrecciarsi di spiriti e anime inquiete da far gelare il sangue. Stilisticamente, poi, ha ancora molto da insegnare.

Giùan 28/10/23 14:25 - 4576 commenti

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Aperto e chiuso da una consapevolezza metatestuale tanto coerente e disincantata da lasciar ancora sbigottiti e contagio(io)samente sorpresi, il film in qualche modo espone(nzia) pregi e difetti di un cinema, quello di Bava, episodico per cultura narrativa e granitico per visione plastica. "Il telefono" ha uno squillo erotico ancora sensuale e fragrante, la cui tensione è vaga quanto succedanea. "I Wurdalak" è gotico antico, cui la presenza di Karlof dona aristocratica flemma; "La goccia" è apice di terrore artigianale, d'una geometrica precisione di movimenti, trucchi e colori.

Caesars 21/11/23 11:29 - 3799 commenti

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Buon lavoro di Bava, che si cimenta con un horror a episodi di toni diversi tra loro. Il primo episodio si rifà al classico della "minaccia telefonica" e si avvale di una buona interpretazione della bella Mercier. Il secondo è probabilmente il migliore e sicuramente il più famoso (tanto da avere avuto un remake a opera di Ferroni) e vede all'opera niente meno che il grande Karloff. Il terzo è il meno riuscito, pur restando ampiamente sufficiente. Ciò che contraddistingue il film è l'ottimo lavoro sulla fotografia (di Terzano, ma sicuramente c'è lo zampino dello stesso Bava).
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  • Discussione Zender • 29/12/16 15:10
    Capo scrivano - 47838 interventi
    Semplicemente noi usiamo per convenzione sempre e solo Imdb, wikipedia mai.
  • Discussione Rufus68 • 16/01/17 23:28
    Contatti col mondo - 220 interventi
    Nel film britannico "The ghoul" (1933, inedito in Italia) il protagonista Boris Karloff torna dalla tomba dopo il furto di un prezioso anello.
    Bava conosceva "The ghoul"?
    Oppure il soggetto del terzo episodio è un suggerimento del vecchio, nostalgico, Boris?
    Son solo ipotesi, per carità.
  • Discussione Zender • 17/01/17 08:07
    Capo scrivano - 47838 interventi
    "La goccia d'acqua" è tratto da un racconto di echov, quindi immagino che semmai il problema riguardi "The ghoul", più che il film di Bava.
  • Discussione Rufus68 • 17/01/17 12:38
    Contatti col mondo - 220 interventi
    Il problema è che non esiste nessun racconto di Cechov intitolato "La goccia d'acqua"; o un altro che richiami il tema del terzo episodio.
    Secondo me l'attribuzione è del tutto inventata, come per Maupassant. Posso sbagliarmi, tuttavia.
    È più probabile che parte dell'ispirazione sia dovuta al racconto di P. Kettridge, "Dalle tre alle tre e mezza", contenuto nell'antologia del 1960 "Storie di fantasmi. Racconti del soprannaturale" (Kettridge non è altri che Franco Lucentini).
    In esso si narra di una donna uccisa da un'entità sovrannaturale. Qui compare la famigerata goccia d'acqua:
    "Helen ... chiude meglio il rubinetto perché fino a un momento fa le è sembrato di sentirne lo sgocciolio ...". Un rumore, ingannevole, che torna più avanti: "Clic, clic, clic: tre volte. Poi silenzio ...".
    Nel racconto la protagonista si chiama Helen Corey, nel film Helen Chester.
    Le consonanze, però, finiscono qui.
    Il motivo del gioiello e della vendetta vanno ricercate altrove. Magari proprio in "The ghoul".
  • Discussione Zender • 17/01/17 15:04
    Capo scrivano - 47838 interventi
    Sicuro che non esista nessun racconto di Cechov simile? Naturalmente potrebbe essere inventata in effetti l'attribuzione, non sarebbe la prima volta... Purtroppo la vedo difficile stabilire che l'idea non sia presa da un altro racconto (se non di Cechov, di altri)...
  • Discussione Rufus68 • 17/01/17 17:57
    Contatti col mondo - 220 interventi
    Cercherò ancora, ma non mi sembra.
    Comunque, a meno che non ci sia una dichiarazione positiva di Bava o di qualche collaboratore si resta nel campo delle ipotesi erudite.
  • Curiosità Buiomega71 • 10/07/18 18:58
    Consigliere - 26055 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (martedì 31 gennaio 1984) di I tre volti della paura:

  • Musiche Siska80 • 6/02/20 16:42
    Comunicazione esterna - 675 interventi
    Le musiche sono state composte da Roberto Nicolosi.

    Fonte: Wikipedia
  • Discussione Mike • 14/06/20 11:05
    Disoccupato - 10 interventi
    Segnalo una curiosità riguardante l'episodio "I wurdalak".

    Nella sceneggiatura del film sottoposta al vaglio del Ministero del Turismo e dello Spettacolo prima dell'inizio delle riprese, il finale dell'episodio "I wurdalak" è diverso da quello poi effettivamente girato da Bava. Come recita il rapporto della censura preventiva: "[dal contagio vampirico] risulta immune solo Sdenka, che Vladimiro cerca di salvare, essendo nato tra loro due un forte sentimento d'amore. Ma la ragazza, trasportata in un convento abbandonato, manifesta il terribile male. Ella preferisce però farsi trafiggere dalle lance del vecchio orologio del convento piuttosto che nuocere come gli altri al beneamato".

    Fonte: il fascicolo ministeriale del film depositato presso l'Archivio Centrale dello Stato.
  • Homevideo Digital • 22/04/24 12:14
    Portaborse - 4007 interventi
    Rieditato sempre da Sinister, dvd (2 dvd) disponibile dal 12/06/2024.