Top girl - Film (1996)

Californiana in trasferta a Los Angeles raggiunge la notorietà grazie alla presenza in una soap-opera, non senza venire travolta dalla passione con un importante addetto alla fiction televisiva e - di conseguenza - a dispetto del fidanzato fotografo. La spensierata e infedele attrice se la spassa per un po', per decidere poi di fare ritorno alla tranquilla vita di provincia. Blando erotico (sotto alla media) diretto da un Massaccesi ormai dicotomico (o hard o nulla) ed interpretato da quella Sonia Topazio che si è scritto essere stata con Argento.

Tra gli ultimi di una parabola discendente di D'Amato iniziata a fine anni '80, è un softcore insalvabile sotto ogni punto di vista; le parti che dovrebbero essere piccanti sono brevi e prive di qualunque erotismo mentre la storia - a cavallo tra arrivismo televisivo e scaramucce sentimentali - è di interesse pressoché nullo oltre che intepretata da attori improponibili, anche doppiati male. Nulla di positivo da segnalare neanche sul versante musiche e su fotografia e scenografie, entrambe sciatte. Film fatto evidentemente senza alcun interesse.

Joe D'Amato, che al tempo era dedito al porno hardcore su home video, tenta la strada di una commediola americana, ma l'erotismo è invisibile, la storia frammentaria e non rimane nulla su cui fare leva, se non la sagoma burrosa di Carla Solaro. Latita pure il tipico sguardo massaccesco.

Brutto. E non poco. D'Amato si lascia prendere dalla moda del taglio televisivo alla Beverly Hills 90120 e confeziona un film (vagamente) erotico che dà la sensazione di una pietosa caduta di stile e nulla più. La Solaro è quasi più espressiva e divertente nell'osceno Snuff Killer di Mattei e con questo possiamo chiudere ed evitare di infierire ulteriormente su un regista che, in fin dei conti, abbiamo rivalutato tutti.

Abbastanza scarsa e parecchio sottotono questa sorta di commedia erotica da parte del bravo D'Amato che, purtroppo, terminò la sua carriera con filmetti come questo. Attori incommentabili, noia a non finire e assurdità assortite. Tipica pattumiera Anni Novanta.

Girato utilizzando le stesse location dell'hard "Lolita adolescenza perversa" si ispira, nel titolo e nella vicenda, peraltro sconclusionata e molto trash, a Showgirls recuperando una ex attrice di Brass (Sonia Topazio). Noiosissimo e troppo patinato per risultare almeno un minimo interessante. Il fatto che però alla morbosità si preferiscano i toni da commedia lo rende perlomeno meno antipatico di altri prodotti erotici italiani Anni Ottanta e Novanta. È uno degli ultimi erotici di Massaccesi, ma è comunque scarso.

Terribile filmucolo massaccessiano fatto (probabilmente) in quattro giorni e costato (sicuramente) quattro lire: basterà dire che ogni volta che la trama prevede una scena un po' costosa o un po' impegnativa essa viene saltata con una ellissi (non si vede la cena dell'ubriacatura, non si vedono i fotomontaggi...). Incredibili illogicità temporali. Recitato in maniera mediocrissima, ma talvolta doppiato perfino peggio, arriva alla lunghezza minima indispensabile pure con riempitivi noiosi.

Una giovane ambiziosa, ma dalle scarse qualità recitative, riesce ad entrare nel cast di una soap-opera in sostituzione dell'attrice principale. Ma le attenzioni dell'uomo che l'ha fortemente voluta sul set intaccano le sue sicurezze, anche sentimentali. Soft-core senza eccessi (scene di sesso brevi e mai troppo "invasive") che rimane indeciso sulla strada da intraprendere: commedia romantica, erotico puro o dramma della quotidianità. Alla fin fine si resta nel limbo e la noia prende presto il sopravvento sul resto. Evitabilissimo.

Pellicola noiosissima e di raggelante squallore. È davvero un'impresa da fatiche di Ercole riuscire ad arrivare sino in fondo; non funziona niente e ciò che dovrebbe impepare il film, ovvero le parti erotiche, di erotico non hanno nulla. È come un porno (cast compreso) senza scene hard, quindi annacquato di insulsaggini e banalità terrificanti. Un personaggio dice: "Non si può cavare sangue da una rapa"... È proprio ciò che qui il Maestro non è riuscito a fare. Musica orrida.

Prima di approdare nell'universo argentiano, Madison si ritrova in questa produzione in cui si respira aria di sesso, al pari di film come L'amante bilingue e Il calore sotto la pelle, tra donne nude e sempre pronte a mostrarsi alla camera da presa. Un softcore in cui l'erotismo latita e la trama è ridotta ai minimi termini. Il tempo di raggiungere Los Angeles e di girare alla buona, dimenticando l'A B C del cinema erotico. Un porno mancato ma omaggiato nella sequenza della masturbazione manuale.