Tremila anni di attesa - Film (2022)

Ritorno di Miller alla regia dopo sette anni, risultato un flop al botteghino; il film è una bizzarra vicenda fantastica che rivisita il mito del genio della lampada, evocato da una studiosa. Tutta la prima ora narra le disavventure del Djinn nei secoli e, nonostante una messinscena sfarzosa, risulta piuttosto tediosa; va meglio con la seconda parte, che approfondisce il rapporto tra i due protagonisti, ma la morale è scontata e il mix tra fantasy e film romantico fatica a mantenere l'interesse. Bravi sia Elba che la Swinton, ma non si capisce a che target il film voglia rivolgersi.

Durante un soggiorno in Turchia, una studiosa di racconti popolari acquista un'ampolla di vetro che, dopo essere stata strofinata, libera un genio in grado di esaudire i suoi tre più grandi desideri se solo lei ammettesse di desiderare qualcosa... Dopo il clamoroso ritorno con Mad Max - Fury Road, il nuovo film di George Miller lascia delusi. Non è brutto, anzi contiene sequenze visivamente fascinose, ma è un fantasy frammentario e poco originale con un ritmo sonnolento e personaggi che faticano a catturare l'interesse come la studiosa anoressica sentimentale e il genio lamentoso.

Discreto fantasy di George Miller: una studiosa in viaggio in Turchia ha un incontro ravvicinato con un Genio, che si propone di esaudire tre desideri cosicché possa tornare libero. Tratto da un racconto di Antonia S. Byatt, non si fa particolarmente apprezzare per i ritmi. Il tutto è raccontato con poca verve e brio. Visivamente quasi impeccabile. Tendenza a salire.