Tutti gli uomini del re - Film (2006)

Willie Stark è un giovane idealista che si batte per le sue idee. Ma una volta eletto governatore della Louisiana... Già portato sullo schermo da Robert Rossen, un remake abbastanza deludente. Ritmo altalenante, regia mediocre, priva di idee e un Penn a tratti insopportabile, tra sguardi beoti e un uso esagerato dei gesti. Law attraversa il film senza un barlume di espressione. Salvano in parte la baracca gli eccellenti comprimari Gandolfini e Hopkins. Cosi cosi la colonna sonora di James Horner.

Irresistibile ascesa e caduta di un uomo politico che diventa governatore della Louisiana. L'eterno tema del potere corruttore è il non originalissimo spunto del film di Steven Zaillian; pur corretto e filologicamente curato, il film non riesce quasi mai a coinvolgere a causa di una sceneggiatura piuttosto ovvia e alla non eccellente prova del protagonista (peraltro pessimamente doppiato); monto migliori le prove dei comprimari (specie Gandolfini).

Gelida, inoffensiva versione di una storia di Penn Warren, già messa in scena da Rossen. Penn ricorda gli eccessi di De Niro, Law non muta molto espressione ma in fondo lo sguardo attonito/amareggiato è quello giusto. Gli altri bei nomi di un cast sulla carta esplosivo attraversano il film di passaggio senza lasciar traccia. Il finale sfiora il ridicolo.

Ma cosa avevano in mente gli sceneggiatori quando hanno scritto questo minestrone ribollito? Dai monologhi al sapore di egocentrismo di Sean Penn (in totale e fastidioso overacting), ai dibattiti politici/culturali che hanno il sense of humor e il senso del pathos di un funerale... Pessima sorte invece per i personaggi migliori: una bellissima Kate Winslet versione Veronica Lake costretta a fare poco più di una comparsata e un bravissimo Mark Ruffalo imprigionato in un ruolo pressoché inutile. Più che un fim una catastrofe.